A breve previsto un incontro tra Sinatra, Alecci e Provvidenti. Foti della Cgil: «Ci affidiamo al prefetto»
Come era facilmente intuibile dal clima che si respirava ieri sera tra i corridoi di Via La Farina, è in corso una protesta spontanea da parte dei dipendenti dell’Atm. Questa nasce dal mancato pagamento degli stipendi di novembre e dalle prospettive poco rosee sia per le future retribuzioni che per il benessere stesso dell’azienda. In città, in questo momento, non c’è in giro nessun autobus, né tanto meno il tram, in quanto i mezzi sono stati bloccati in sede.
L’intenzione attuale è quella di protrarre lo sciopero ad oltranza, ma a breve è previsto un incontro tra il commissario Sinatra, il prefetto Alecci e il presidente Providenti.
Considerato il grande lavoro sin qui compiuto, i lavoratori confidano molto nell’azione del Prefetto, ma è chiaro che lo sciopero proseguirà sino a quando non arriveranno rassicurazioni concrete.
«Quella del prefetto è l’unica mediazione possibile» spiega Pino Foti della Filt Cgil. Il quale ci illumina su un fatto nuovo: «I fondi regionali da 2,8 milioni non sono al momento disponibili, perché non appena sono stati stanziati dalla Regione sono immediatamente intervenuti i creditori dell’Atm. Alcuni hanno fatto un passo indietro, altri come la Bnl e il fornitore di carburante, no. Dunque allo stato delle cose, considerando che Sinatra non ha previsto il reinserimento del milione e duecentomila euro nell’assestamento di bilancio, non ci sono i presupposti per pagare le mensilità di novembre, dicembre e gennaio, oltre alla tredicesima». Foti sottolinea come Sinatra non sia intervenuto in sede di assestamento né per l’Atm né per Messinambiente. Uno dei problemi primari riguarda la gestione del tram, scaraventata all’Atm caricandola di costi insostenibili. Come già detto dal direttore dell’azienda Claudio Conte, Foti ribadisce il concetto che nonostante i costi siano aumentati notevolmente (un esempio su tutti: il gasolio in soli tre anni è schizzati da 30 a 100 dollari), nonostante la Regione non riconosca il chilometraggio del tram (800.000 euro annui), nonostante tutto questo dal 1999 l’Atm riceve le stesse somme sia dal Comune che dalla Regione stessa. E questi ultimi finanziamenti dal 2008 non arriveranno più se entro la fine di quest’anno l’Atm non diventa Spa, operazione per la quale -conditio sine qua non- è la transazione tra il Comune e l’azienda degli immobili di via La Farina, Cavallotti e dell’officina. La transazione era quasi andata in porto con l’amministrazione Genovese, adesso la palla passa al commissario. Il quale finora non sembra essersi tolto il sonno, a dire il vero, sulla questione. «Siccome a pensar male spesso ci si azzecca – dice Foti – non vorrei che sulla questione trasporti qualcuno avesse già fatto qualche disegno».
Siamo in attesa, a questo punto, di buone nuove dalla prefettura. In assenza di queste, si rischia il blocco totale e ad oltranza del trasporto pubblico locale.
(nella foto di Dino Sturiale il presidio delle forze dell’ordine davanti alla sede dell’Atm)
