La realizzazione della commedia è stata fortemente voluta e sostenuta dalla Provincia, seguendo la tesi secondo la quale William Shakespeare sarebbe nato proprio nella nostra città il 23 aprile 1564 sotto il nome di Michelangelo Florio
Grande successo di pubblico e di critica per il debutto di -Troppu traficu pi nenti-, traduzio1ne in dialetto di “Molto rumore per nulla” di William Shakespeare, a cura di Pippo Castorina, messo in scena al Teatro Vittorio Emanuele nei giorni 8 e 9 luglio dall’associazione -La Conchiglia-, per la regia di Gianni Venuti, il cui ricavato è stato devoluto in beneficenza alla Caritas.
I versatili interpreti della commedia hanno dato vivacità alla recitazione insieme a momenti di pathos: Eugenio Laganà (don Petru), Stani Cacia (don Giovanni), Fabio Musicò (Claudio), Daniele Castorina (Benedetto), Pippo Castorina (Lionatu), Enzo Milo (Antonio), Pippo Augliera (Frate Ciccio), Katia Mantarru (Eru), Alba Maccarrone (Beatrice), Rosanna Albano (Orsola), Angela Giarrizzo (Margherita), Gianni Livoti (Carrubba), Rosario Barbaro (Sorba), Enzo Aversa (Borraccio), Mario Genovese (Corrado).
E anche G. Marco Venuti (caporale), Saverio Annetti (guardia), Nino Molonia (guardia), Stello Barile (cancelliere), Daniele Venuti (messo), Clara Brancato e M. Rita Donato.
Un apprezzamento particolare va alla cura nelle scelta dei costumi d’epoca e dell’allestimento delle suggestive scenografie. Hanno arricchito il tutto gli interventi musicali di Angela Romeo (soprano), Antonio Gennaro (cembalo), Giovanni Gennaro (violino), Violetta Venuti (ballerina), e le coreografie di Alba Maccarone.
La realizzazione della commedia è stata fortemente voluta e sostenuta dalla Provincia Regionale della città, secondo la tesi per la quale, suffragata da numerose ricerche, William Shakespeare sarebbe nato proprio a Messina il 23 aprile 1564 sotto il nome di Michelangelo Florio. Delle 37 opere di Shakespeare, infatti, ben 15 sono ambientate in Italia e in -Giulio Cesare- viene citata Messina quando parla di Sesto Pompeo, ma una prova importante è quella data “Molto rumore per nulla”, ambientata interamente a Messina. Da qui, nasce l’idea di assegnare la cittadinanza messinese post mortem ad uno dei più grandi drammaturghi della storia.
