I diretti interessati, Conti Nibali: «Evidente la voglia di identificarsi in un’unica realtà, ma in questo momento le due squadre lavorano per obbiettivi organizzativi e sportivi diversi». Martorano: «A fine campionato si potrà ragionare con maggiore serenità»
E’ stato chiuso da qualche ora il sondaggio lanciato da Tempostretto.it sul futuro del calcio cittadino, attraverso il quale vi abbiamo chiesto se, secondo voi, le strade di Acr Messina e Città di Messina dovranno unirsi per il bene sportivo della città. La maggioranza dei nostri utenti si è espressa per un’unione delle forze, che non venga espressa necessariamente sotto forma di fusione dei club. A votare per questa possibilità il 55.1 % dei lettori. Più in basso si attestano invece due ipotesi contrapposte: la prosecuzione separata dei due progetti (23.1 %) e la semplice collaborazione anche in categorie diverse (12.8 %). Solo il 6.1 % dei messinesi pensa invece che l’azionariato popolare che coinvolga altri soggetti, compresi i “comuni” cittadini, possa essere una strada percorribile. Infine il 3% degli utenti si è espresso sostenendo che non sa, in questo momento, cosa possa essere meglio per il futuro del calcio giallorosso.
Sulla base di questi i risultati abbiamo deciso di ascoltare nuovamente i diretti interessati, rappresentanti delle due squadre. Il presidente del Città di Messina, Elio Conti Nibali, si è così espresso: «L’opinione della gente va sicuramente tenuta in considerazione. Il buon seguito del sondaggio fa capire che intorno al calcio c’è parecchia attenzione e questo fa sicuramente piacere. E’ evidente la voglia di identificarsi in un’unica realtà sportiva, ma per quanto riguarda l’effettiva possibilità di potere stringere intese con l’Acr, ritengo che in questo momento entrambe le squadre siano concentrate su obbiettivi organizzativi e sportivi diversi. Noi puntiamo ancora a fortificare la struttura del club. Così facendo potremmo avere anche maggiore capacità nel dialogo con altre parti». Il presidente dell’Acr Messina, Bruno Martorano, rinvia un eventuale confronto: «Ci troviamo in un momento importante della stagione. La società è vicina alla squadra. Raccogliamo l’idea dei tifosi che hanno partecipato al sondaggio, la cui maggioranza si è espressa in un certo modo. Ma riteniamo giusto posticipare ogni discorso alla fine dei campionati, quando si potrà ragionare con maggiore serenità». (ER)
