Lo Studio mette a fuoco tre punti nodali su come, a partire dal 2007 ad oggi, la crisi e gli interventi adottati e mancati stiano modificando il lavoro in provincia di Messina: l’ inarrestabile perdita di occupati (- 15.449 unità dal 2007 ad oggi); il dramma dei giovani; la progressiva desertificazione dell’industria che nel corso dell’ultimo quadriennio ha subito un crollo verticale degli occupati
Domani mattina, martedì 26 marzo, a partire dalle ore 10, la Cgil di Messina presenterà il 3° Studio sullo stato dell’occupazione in provincia di Messina, un’analisi approfondita della condizione dell’occupazione e del territorio attraverso dati, riflessioni e proposte che metterà a confronto dati provinciali, nazionali ed europei.
Saranno presenti, il segretario generale, Lillo Oceano, la segreteria confederale della Cgil di Messina e il reggente della Cgil Sicilia, Ferruccio Donato.
Lo Studio, il terzo consecutivo elaborato dalla Cgil di Messina sullo stato dell’occupazione, mette a fuoco tre punti nodali su come, a partire dal 2007 ad oggi, la crisi e gli interventi adottati e mancati stiano modificando il lavoro in provincia di Messina: l’ inarrestabile perdita di occupati (- 15.449 unità dal 2007 ad oggi); il dramma dei giovani; la progressiva desertificazione dell’industria che nel corso dell’ultimo quadriennio ha subito un crollo verticale degli occupati.
Mentre crolla l’occupazione giovanile e prosegue la forte difficoltà delle donne ad entrare nel mercato del lavoro con appena una donna su 4 occupata nella provincia di Messina, si registra un aumento dell’occupazione nella fascia d’età più elevata, segno evidente degli effetti degli interventi nazionali che hanno posticipato l’età della pensione.
Lo Studio fornisce una lettura chiara di come le dinamiche del lavoro siano influenzate dagli interventi normativi e dalle scelte compiute a livello locale oltre che regionale e nazionale anche rispetto ai servizi pubblici, alle politiche di sostegno allo studio e agli interventi per lo sviluppo.
La presentazione dello Studio – inedito, con i più aggiornati dati Istat- sarà anche base per presentare un pacchetto di proposte concrete della Cgil di Messina per far ripartire il lavoro e l’economia e invertire il trend depressivo in atto.
“Quella che da 3 anni registriamo attraverso questo nostro Studio è una vera emergenza occupazionale che per i giovani travalica persino quella economica – spiega Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina-. Non si deve perdere tempo, la priorità è il lavoro, sono i giovani, le tante potenzialità del nostro territorio inespresse e trascurate”.
Con i primi due studi si è risolta qualche cosa? Se non si è risolto niente, allora gli studi sono aria fritta…
Ma a quando delle proposte serie?
Lodevole il tentativo di CGIL di presentare un pacchetto di proposte per far ripartire il lavoro. Ma la domanda è: ma a Messina e Provincia, chi è in condizioni di offrire ancora lavoro? Del resto si evince dal loro studio che c’è un crollo dell’occupazione, a causa della mancanza di politiche atte a rilanciare il mercato del lavoro.
Eppoi finiamola una volta per tutte di parlare sempre e soltanto dei giovani come unici a patire la mancanza di lavoro. Noi quarantenni e cinquantenni trombati dal mondo del lavoro abbiamo il diritto di continuare a vivere e mantenere (anche) i nostri figli che non trovano un’occupazione. O no?
Credo che sarà l’ennesimo buco nell’acqua…