Cimitero di Condera, scatta l'allarme: le bare non tumulate ora sono 56

Cimitero di Condera, scatta l’allarme: le bare non tumulate ora sono 56

mario meliado

Cimitero di Condera, scatta l’allarme: le bare non tumulate ora sono 56

venerdì 21 Gennaio 2022 - 12:25

I congiunti non possono neanche pregare. Dubbi sulla salubrità. Ma l'assessore Albanese: collaudati 153 nuovi loculi, da lunedì si torna a tumulare

REGGIO CALABRIA – Ormai, le bare en plein air al Cimitero monumentale di Condera sono 56 unità, cioè ulteriori quattro in più rispetto al già registrato incresciosissimo aumento, per la disperazione dei congiunti.

In particolare, i parenti delle persone decedute sono praticamente impossibilitati a onorare degnamente i propri cari estinti in ambito cimiteriale e, all’interno del camposanto di Condera almeno, persino a pregare, visto che non solo le due sale mortuarie ma pure la chiesa ospitata all’interno del cimitero straborda di bare.

I dati sono quelli ufficiali, che vengono forniti in questi stessi minuti a Tempostretto.

Piena emergenza

Per la prima volta, bare ospitate dentro le tende blu ministeriali

C’è stato comunque chi, come il parroco di Condera don Paolo Ielo, ha fatto sapere in queste ore che – almeno come “picco” – sarebbe stata superata la soglia critica delle 60 unità.

Diciamo critica non per caso, ma perché da un lato il superamento di questo livello ha comportato tra l’altro l’utilizzo – mai accaduto in precedenza, in questi giorni pur complicati per i servizi cimiteriali a Reggio Calabria – delle tende blu ministeriali di cui Tempostretto già aveva scritto, mostrandole peraltro intonse, completamente vuote.

«Le useremo soltanto in caso di stretta necessità», aveva fatto sapere nei giorni scorsi l’assessore comunale al settore Rocco Albanese, così come ribadito dai funzionari: beh, purtroppo i feretri “in bella mostra” dai 35 iniziali sono diventati ormai 56, e l’emergenza in questione è già scattata.

E la situazione fa temere parecchio pure in termini di sostenibilità sanitaria.
Con una sessantina di salme non tumulate da molti giorni, che quantomeno in alcuni casi sono però diverse settimane…, inevitabilmente la salubrità degli ambienti cimiteriali per l’utenza e gli addetti ai lavori è posta pesantemente in discussione.

La Lega “spara a zero”

Comprensibilmente, l’indignazione – già notevole – monta nella cittadinanza. E si fa viva anche la politica: è il caso del capogruppo della Lega a Palazzo San Giorgio, Peppe De Biasi.

Peppe De Biasi (Lega)

«La situazione al cimitero di Condera è indecorosa e totalmente irrispettosa, dei defunti in attesa di tumulazione, e delle loro famiglie. Nonostante le rassicurazioni dell’assessore delegato Rocco Albanese, non possiamo non ascoltare l’allarme lanciato dai nostri concittadini e non raccogliere le istanze che sono pervenute da coloro che, oltre il dolore della dipartita, devono vivere persino l’agonia dell’attesa per la degna sepoltura di una persona a loro cara. Sebbene si possa comprendere, ma non giustificare – così l’esponente reggino del Carroccio -, che i disagi che si stanno registrando nel più grande cimitero di Reggio Calabria siano il frutto di diverse problematiche che si sono venute a creare, non è altresì plausibile che finanche il cappellano di Condera, come da lui stesso denunciato a mezzo stampa, abbia difficoltà a benedire le salme a causa dell’occupazione della cappella cimiteriale.

Serve un approccio non solo celere, ma in grado di superare tutti quegli ostacoli che a vari livelli, anche burocratici, hanno determinato questa condizione, quindi partire dalle procedure per l’estumulazione passando al controllo delle concessioni, tanto per fornire qualche esempio.

La Lega – fa sapere il capogruppo a Palazzo San Giorgio – sta tenendo alta l’attenzione sull’operato dell’Amministrazione, rivolgendosi agli uffici interessati, perché non è una vicenda sulla quale è possibile indugiare oltre: infatti, la risoluzione del problema, auspicando ve ne sia una già prevista all’orizzonte, ha, per motivi logistici, i suoi tempi, così come non sono immediati gli step legati alla sepoltura. E non è più accettabile che decine di famiglie attendano, in una fase così delicata, le decisioni dei vari apparati, e nel mentre, non abbiano la possibilità di poter portare un fiore o sostare in preghiera sulle tombe dei loro cari».

Nella visione del partito guidato in Calabria da Gianfranco Saccomanno, siamo peraltro davanti a «una vicenda su cui gravano enormi responsabilità, poiché si sarebbe dovuto prevedere che prima o poi si sarebbe presentata in tutta la sua drammaticità. Per quanto tempo possono sostare le salme in stalli temporanei? Come è possibile tenere le bare nei tendoni o nella cappella? Come si evolverà la situazione igienico-sanitaria? Giriamo le domande a chi di competenza, annunciando tutte le azioni necessarie per una dovuta chiarezza su questa triste vicenda».

Colpo di scena: collaudati 153 loculi, si tornerà a tumulare da lunedì

Rocco Albanese, assessore comunale ai Cimiteri

Tuttavia, a fine mattinata arriva il “colpo di scena” che risulterà sicuramente molto gradito a cittadini e utenti del cimitero di Condera in particolare. «Da lunedì prossimo – spiega l’assessore comunale al settore Rocco Albanese – si tornerà a tumulare le bare: proprio in queste ore infatti con l’ufficiale sanitario abbiamo terminato il collaudo di 153 nuovi loculi. Chiaramente – precisa il componente della giunta Brunetti – questo non significa che già lunedì 24 gennaio il problema sarà già interamente risolto: ci sono dei tempi tecnici non eliminabili, non si possono tumulare tutte le bare nel medesimo giorno. Secondo una previsione attendibile, nel giro di 8-10 giorni i feretri però saranno tutti inumati».

D’altro canto, i due cassoni per raccogliere e poi portar via i rifiuti speciali – processo ineliminabile per poter poi procedere all’estumulazione delle salme sepolte da più di trent’anni – sono già sul posto: «Affinché la ditta possa procedere, tuttavia – spiega Albanese -, serve aver prima ottenuto la revoca del sequestro delle aree cimiteriali» alle quali, fin qui, i sigilli rimangono apposti.

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