In seguito agli articoli relativi al bando per la riqualificazione delle periferie riceviamo dal segretario generale della Fondazione di Comunità Gaetano Giunta e pubblichiamo.
In merito agli articoli apparsi su questa testata ci sembra doveroso precisare quanto segue: la Fondazione di Comunità di Messina o.n.l.u.s. non è né una fondazione familiare, né una fondazione proprietaria, non è una fondazione confessionale ed è rigorosamente apartitica. E’ un fondo comunitario, che si alimenta senza alcun contributo pubblico, nato con l’unico scopo di promuovere sviluppo umano e il bene comune del nostro territorio. La sua operatività è valutata come altamente innovativa, tanto che essa è oggi considerata uno dei casi studio più interessanti d'Europa:
1. dalla principale rete europea di città e regioni per l’economia sociale REVES,
2. dalla Federazione Europea delle Banche Etiche FEBEA, che l’ha selezionata per l’Atlante delle buone pratiche continentali realizzato per conto della Conferenza Economica e Sociale della Commissione Europea,
3. dall’archivio sulla generatività in Italia, denominato genius loci, curato dalla Fondazione Sturzo, in collaborazione con la rivista specializzata Vita,
4. dall’OCSE, nell’ambito del programma LEED,
La Kip International School (Conoscenza, Innovazione, Politiche e Pratiche Territoriali per gli Obiettivi di Lotta alla Povertà della Piattaforma del Millennio delle Nazioni Unite), ha riconosciuto la Fondazione quale esperienza matura di sviluppo territoriale integrato e quale luogo di ricerca e produzione di nuovi strumenti di conoscenza e d’azione. Per questa ragione la scuola internazionale ha incorporato la Fondazione di Comunità di Messina quale parte della propria rete mondiale di strutture di ricerca e formazione.
Infine, The Global Alliance for Banking on Values, ha scelto la Fondazione, unica storia italiana, tra le 23 segnalate in tutto il mondo per il livello di innovazione sociale e di efficacia nel promuovere sviluppo umano.
Il fascino dell’esperienza messinese, se c’è, sta nella follia di cercare nuovi orizzonti, nuovi paradigmi economico-sociali di tipo relazionale capaci di porre la progressiva espansione delle libertà strumentali delle persone più fragili, la continua crescita sui territori di capitale e coesione sociale e la sostenibilità ambientale come vincoli esterni alla logica di massimizzazione del profitto. Cercare e sperimentare nuovi paradigmi economici che scelgono come testate d’angolo le persone più escluse, le pietre scartate e gettate negli abissi dell’inferno dell’OPG, negli abissi dell’inferno delle baraccapoli centenarie e senza speranza della città distrutta prima dal terremoto e poi dalla guerra, negli abissi dell’inferno del dominio e del controllo spietato delle mafie impone di rischiare, di andare oltre con coraggio gli approcci classici dell’economia, di andare oltre con coraggio quel pensiero unico fondato su ipotesi antropologiche perfettamente egoiste.
La Fondazione, in coerenza con la sua visione economico-sociale, è sempre disponibile a sostenere e co-finanziare iniziative autentiche di liberazione. Non è un caso che alla vigilia delle ultime elezioni amministrative a Messina la Fondazione di Comunità ha promosso un forum pubblico invitando tutti i candidati a Sindaco, presentando i propri paradigmi teorici di riferimento e declinando per la città un piano strategico attorno a due grandi polarità: il cambio di sguardo verso le periferie e le povertà e il conseguente completamento del processo di risanamento pensato non più come riproposizione dei ghetti ma come progetto integrato di capacitazione personale e comunitaria sull’abitare, sul lavoro, sulla socialità, sulla socialità, sulla partecipazione e sulla conoscenza; scegliere il recupero e il rilancio della zona Falcata dentro logiche cooperative e distrettuali, come la principale risorsa per lo sviluppo economico ed urbano della nostra città. In quell’occasione ai candidati la Fondazione ha garantito sostegno istituzionale a quanti con coraggio avessero scelto di misurarsi con tali idee e pratiche.
Il bando sulle periferie ci è apparso andare esplicitamente in questa direzione. Per questa ragione la Fondazione ha scelto, insieme, fra gli altri, all’Università degli Studi di Messina, all’Istituto IAMC-CNR, allo strumento di finanza etica specializzato nel microcredito MECC s.c., alla rete europea REVES di aderire quali partner associati di Ecos-Med per proporre un’azione di ricerca-intervento che a partire dal condominio-prototipo e dal parco urbano in fase di realizzazione a Fondo Saccà possa ampliare le innovazioni tecnologiche, economiche e sociali elaborate per l’intervento pilota. La Fondazione di comunità, fondazione esclusivamente erogativa (non gestionale!), e lo strumento di finanza etica recentemente creato dalla stessa Fondazione, partecipano al bando co-finanziando l’iniziativa per un importo complessivo di € 1.600.000,00. Tale co-finanziamento, insieme a un contributo di qualità alla co-progettazione dell’intervento urbano, co-determina il punteggio necessario per attrarre in città importanti risorse: poco meno di € 18.000.000,00.
Il semplice elenco degli impatti del progetto chiarisce inequivocabilmente perché era giusto proporsi come partner e co-finanziare un’iniziativa grazie alla quale:
• 153 famiglie usciranno dai ghetti delle baraccopoli per andare a vivere in una casa scelta. Sarà creato un condominio-prototipo costruito secondo le più avanzate metodologie, tecnologie e materiali costruttivi dell’Architettura e dell’Ingegneria sostenibile;
• saranno accompagnate e finanziate 50 nuove imprese solidali e giovanili. 20-25 persone saranno impegnate nelle pratiche di co-costruzione salariata della propria abitazione;
• nascerà sul territorio la Scuola Euro Mediterranea di Economia etica di Bellezza e di Pace che gestirà fra l’altro i servizi ausiliari della finanziaria specializzata nel microcredito etico MECC s.c.;
• sul territorio saranno strutturati programmi di promozione dello sviluppo cognitivo dei bambini e degli adolescenti;
• saranno create tre polarità spaziali con finalità socio-educative a Fondo Saccà, a Forte Petrazza e alla Ex stazione ferroviaria di Camaro. Così come saranno strutturate sul territorio servizi di mediazione e facilitazione sociale personalizzata, sistemica alle azioni di risanamento urbano;
• sarà realizzata una strada di collegamento fra l’area di intervento progettuale e la stazione ferroviaria centrale dell’area metropolitana. Inoltre, sarà avviata la creazione di una viabilità dolce nell’area di intervento nella ex pista ferroviaria abbandonata. Nell’area progettuale l’impianto di pubblica illuminazione sarà ammodernato con transizione a tecnologie led;
• Infine, si procederà alla riqualificazione ambientale del torrente Bisconte Catarratti e alla redazione della Variante al Piano Particolareggiato Ambito E, secondo lo sguardo introdotto dal progetto.
La credibilità dei percorsi della Fondazione insieme sognanti e concretissimi non può non fondarsi sulla ricerca continua, competente, attenta, appassionata di rigore e di trasparenza sostanziale e formale. Di più, noi siamo convinti che il rigore formale debba riuscire ad esprimere la cultura del dono e la ricerca continua di innovazione che caratterizza l’intera esperienza. Coerentemente la Fondazione ha scelto di collaborare con gli enti locali in una logica di partnership, e quindi, di sussidiarietà circolare aperta, come è per altro ovvio trattandosi di un soggetto erogatore di risorse. I partenariati, infatti, possono essere gestiti in modo inclusivo e non con logiche alternative tipiche delle gare d’appalto.
In ogni caso, come in questo caso, per rispettare i criteri di trasparenza ed efficienza ogni partnership va verificata tramite procedure aperte. Per il progetto di riqualificazione delle periferie la Fondazione ha aderito quale partner associato ad Ecos-Med all’avviso pubblico del Comune di Messina del 14 luglio 2016.
Infine non si comprende, in questo contesto, la correlazione fra il dirigente del Comune dott. Zaccone, il direttore del CeSV, Rosario Ceraolo, ed il CeSV stesso. Il CeSV, infatti, non ha alcuna relazione con tale bando e ancor meno con la Fondazione di Comunità di Messina.
Il segretario generale
Gaetano Giunta

Dott. Gaetano, mi permetto di rispondere alla sua replica veritiera e inoppugnabile, in merito alle vostre capacità e riconoscimenti presenti e passati, dicasi del suo operato nella giunta Provvidenti. Bisogna riconoscere che i paradigmi attuali e futuri fanno perno su dinamiche e tempistiche che toccano processi multisettoriali nella loro interezza, globalità. Spingere prevalentemente verso il terzo settore avrà effetti contenuti nello sviluppo innovativo e resiliente, un esempio, nel progetto non si prevede nessuna azione per gli Anziani, vero database di una comunità. Il concetto di “tanto meglio, tanto peggio” non è più attuale nel mondo che parla “nuove lingue”. La soluzione c’è, saluti.
Dott. Gaetano, mi permetto di rispondere alla sua replica veritiera e inoppugnabile, in merito alle vostre capacità e riconoscimenti presenti e passati, dicasi del suo operato nella giunta Provvidenti. Bisogna riconoscere che i paradigmi attuali e futuri fanno perno su dinamiche e tempistiche che toccano processi multisettoriali nella loro interezza, globalità. Spingere prevalentemente verso il terzo settore avrà effetti contenuti nello sviluppo innovativo e resiliente, un esempio, nel progetto non si prevede nessuna azione per gli Anziani, vero database di una comunità. Il concetto di “tanto meglio, tanto peggio” non è più attuale nel mondo che parla “nuove lingue”. La soluzione c’è, saluti.
I lavoratori che hanno avuto esperienze con il gruppo ecosmed confermeranno di essere diventati da “pietre scartate ” a testate d’ angolo da questi pii e magnanimi personaggi
I lavoratori che hanno avuto esperienze con il gruppo ecosmed confermeranno di essere diventati da “pietre scartate ” a testate d’ angolo da questi pii e magnanimi personaggi
Il problema, caro Giunta, è che a Messina i primi partiti sono rappresentati proprio dagli organi di stampa. Affermazione, la mia, assolutamente veritiera ed inattaccabile, dal momento in cui esistono, ahimè, giornalisti che si ergono a capipopolo, finendo per diventare aspiranti politici in cerca di “collocazione”.
Il problema, caro Giunta, è che a Messina i primi partiti sono rappresentati proprio dagli organi di stampa. Affermazione, la mia, assolutamente veritiera ed inattaccabile, dal momento in cui esistono, ahimè, giornalisti che si ergono a capipopolo, finendo per diventare aspiranti politici in cerca di “collocazione”.