"Metauros", megasequestro da 30 milioni all'ex sindaco villese La Valle e a Barreca

“Metauros”, megasequestro da 30 milioni all’ex sindaco villese La Valle e a Barreca

Redazione

“Metauros”, megasequestro da 30 milioni all’ex sindaco villese La Valle e a Barreca

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martedì 15 Giugno 2021 - 11:59

L'ex primo cittadino di Villa San Giovanni era stato riconosciuto dalla Cassazione quale collettore di "mazzette" per i clan Commisso e Piromalli

Le ‘ndrine avevano messo le mani sul ciclo dei rifiuti e sull’unico termovalorizzatore attivo in Calabria, quello di Gioia Tauro, come emerso nell’inchiesta Metauros della Dda di Reggio Calabria.

In questo contesto, beni per 13 milioni di euro sono stati sequestrati all’ex sindaco di Villa San Giovanni Rocco La Valle e a Francesco Barreca, coinvolti, nel 2017, proprio in Metauros.
Il provvedimento è stato eseguito dalla Divisione polizia anticrimine della Questura di Reggio Calabria. A disporlo, la Sezione Misure di prevenzione del Tribunale reggino su richiesta del procuratore distrettuale Giovanni Bombardieri, dell’aggiunto Gaetano Paci e dal pm antimafia Giulia Pantano.

Rocco La Valle, ex sindaco
di Villa San Giovanni

Arrestato per concorso esterno con la ‘ndrangheta e estorsione, La Valle, titolare di una società e di altra riconducibile al ciclo dei rifiuti, riferiscono gli investigatori, è stato riconosciuto dalla Corte di Cassazione, come «il collettore delle mazzette da destinare alle cosche egemoni sul territorio di Gioia Tauro e Siderno».
Il riferimento è alle famiglie Piromalli e Commisso, i cui appetiti sarebbero stati soddisfatti «attraverso il meccanismo della sovrafatturazione delle prestazioni al fine di creare il ‘nero’ per il versamento del pizzo, ottenendo in cambio il riconoscimento di una posizione di monopolio nel comparto del trasporto dei rifiuti dagli stabilimenti industriali esistenti in Calabria».

Francesco Barreca

Barreca, invece, è stato assolto «perché il fatto non sussiste» dall’accusa di concorso in estorsione. Nonostante l’assoluzione, il Tribunale ha rivalutato il quadro indiziario anche alla luce di ulteriori indagini che avrebbero evidenziato un suo coinvolgimento, mediante due società a lui riconducibili, in un sistema di triangolazione di rapporti con il gruppo La Valle per il riciclaggio di proventi illeciti.

Per l’accusa, La Valle e Barreca sono riusciti ad accumulare ingenti risorse finanziarie, sproporzionate rispetto ai redditi dichiarati.
Oltre alle società dei due, il sequestro ha riguardato 9 immobili, 4 appezzamenti di terreno, 2 veicoli, conti correnti e rapporti finanziari.

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