6 femminicidi in 7 giorni: la metà in Sicilia. E quel Posto Occupato in Tribunale

6 femminicidi in 7 giorni: la metà in Sicilia. E quel Posto Occupato in Tribunale

Rosaria Brancato

6 femminicidi in 7 giorni: la metà in Sicilia. E quel Posto Occupato in Tribunale

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lunedì 03 Febbraio 2020 - 17:17

Tre delle sei donne uccise la scorsa settimana sono siciliane. Eppure in Italia questi numeri terribili non pesano quanto dovrebbero

Nella settimana che si è chiusa sabato ci sono stati 6 femminicidi, tre dei quali avvenuti in Sicilia.

6 femminicidi in 7 giorni

A Mazara del Vallo Rosalia Garofalo  è stata massacrata di botte dal marito. In provincia di Caltanissetta Rosalia Milfsud e la figlia Monica Diliberto  sono state uccise a colpi di pistola dall’ex della madre che non voleva accettare la fine della relazione. Spostandoci in un’altra Regione, in Alto Adige Fatima Zeeshan, 28 anni, incinta, è stata soffocata con ogni probabilità dal compagno. Infine in Sardegna è stato ritrovato il corpo di Speranza Ponti, scomparsa da dicembre. Il compagno è in stato di fermo. Nel bresciano è stata strangolata dopo essere stata picchiata e stuprata Francesca  Fantoni. Sei donne uccise in sette giorni dovrebbero essere notizia di prima pagina, invece così non è stato. Tre di loro sono state uccise in Sicilia.

Posto Occupato in Tribunale

Sabato scorso c’è stata l’inaugurazione dell’anno giudiziario con cerimonie in ogni parte del Paese. Segnaliamo il gesto fatto nel tribunale di Firenze, dove da sabato campeggia il Posto Occupato, campagna contro la violenza sulle donne creata da Maria Andaloro, nel 2013. Una battaglia contro la violenza di genere, dando voce a tutte le donne che sono state uccise riservando loro un posto vuoto che non possono più occupare. L’iniziativa è dell’associazione Musica a Traverso, che da tempo sostiene la campagna di sensibilizzazione.

La tela affissa sabato

Il Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Firenze si è adoperato attivamente perché il logo di Posto Occupato, dipinto su una grande tela da Gloria Myro durante uno degli eventi dei mesi scorsi, fosse appeso nel Palazzo di giustizia di Firenze, dove potesse essere di pubblico ammonimento. L’idea ha trovato sensibilità e apprezzamento nella Presidenza della Corte d’appello.

La tela è stata affissa in tribunale l’ 1° febbraio 2020, nell’importante giorno dell’inaugurazione del nuovo anno giudiziario: un messaggio forte che arriva alla fine di una settimana tragica. Anche gesti che possono sembrare piccoli, sono invece di grande importanza soprattutto se pensiamo al silenzio che ha contraddistinto questi giorni. Se ci si abitua alla violenza si fanno passi indietro

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