Il terremoto di Messina scuote il Lido, proiettato il film fuori concorso “Scossa”

Il terremoto di Messina scuote il Lido, proiettato il film fuori concorso “Scossa”

Giuseppe Spano

Il terremoto di Messina scuote il Lido, proiettato il film fuori concorso “Scossa”

venerdì 02 Settembre 2011 - 11:25

Quattro autori raccontano il sisma che distrusse Messina e Reggio Calabria

Sono trascorsi poco più di cento anni dal sisma che devastò l’area dello Stretto, un evento che ritorna nella sua drammaticità grazie al film fuori concorso “Scossa”, prodotto da Arturo Paglia e Isabella Cocuzza, presentato in occasione della 68ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Si tratta di un lavoro in cui quattro registi di grande esperienza creano un collage di quattro episodi che si sviluppano intorno al disastroso sisma del 1908.

Carlo Lizzani, Ugo Gregoretti, Francesco Maselli e Nino Russo si soffermano sulle vicende umane, sui vizi e sulle virtù morali di coloro che si devono confrontare con l’immane tragedia di inizio novecento, una rappresentazione della società di cento anni fa che pone dilemmi e questioni legate alla metafora della vita.

Si parte con “Speranza” di Carlo Lizzani, autore attento ai particolari narrativi che racconta la storia di una vedova rimasta prigioniera sotto le macerie nell’attesa vana di un improbabile salvataggio. Valida interprete del cortometraggio la sempre brillante Lucia Sardo.

Ugo Gregoretti, firma il secondo episodio dal titolo “Lungo le rive della morte” una rivisitazione di quei giorni drammatici tramite il racconto tratto dal reportage del giornalista Giovanni Cena, una dettagliata cronaca del suo viaggio in Calabria immediatamente dopo il sisma.

Massimo Ranieri ed Amanda Sandrelli sono i protagonisti di “Sciacalli”, terzo cortometraggio di Citto Maselli, la parabola di un detenuto fuggito dal carcere distrutto torna sulle macerie della propria casa e mentre fruga tra le rovine alla ricerca della moglie viene scambiato per un ladro e fucilato sul posto dai primi soccorritori russi.

Nino Russo è l’autore dell’ultimo episodio dal titolo “Sembra un secolo”, probabilmente l’episodio più interessante ed apprezzato dalla critica; si tratta della vicenda di Turi, un pescatore interpretato magistralmente da Gianfranco Quero, che trascorre i suoi anni in un magazzino sulla spiaggia ed alla surreale età di 163 anni si rifiuta di morire in attesa che i politici di turno mantengano la promessa di riavere una casa, amara metafora dell’abbandono e del disinteresse sociale nei confronti dei più deboli. (Giuseppe Spanò)

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