Accorinti: "No a Bisconte per migliaia di migranti". Le associazioni chiedono garanzie

Accorinti: “No a Bisconte per migliaia di migranti”. Le associazioni chiedono garanzie

Eleonora Corace

Accorinti: “No a Bisconte per migliaia di migranti”. Le associazioni chiedono garanzie

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martedì 29 Aprile 2014 - 06:46

Nel corso dell’evento “Messina città dell’emergenza o città dell’accoglienza” promosso dal Circolo Arci Thomas Sankara e dal Teatro Pinelli, è stato ribadito il no alla tendopoli, insieme all’opposizione all’uso dell’ex Caserma di Bisconte per l’accoglienza ai migranti ed è stato chiesto alla Giunta di indire un tavolo tecnico e di sottoscrivere la Carta di Lampedusa

La convocazione di un tavolo sulle politiche migratorie, rifiutando e superando la logica emergenziale, e la sottoscrizione della Carta di Lampedusa. Sono queste le proposte all’Amministrazione Comunale da parte di organizzatori e partecipanti all’incontro “Messina città dell’emergenza oppure città dell’accoglienza”, organizzato dal Circolo Arci Thomas Sankara e dal Teatro Pinelli a Palazzo Zanca. Questo ribadendo, ovviamente, il fermo rifiuto alla tendopoli e ad ogni forma di accoglienza poco dignitosa dei diritti di ogni essere umano.

“L’allontanamento volontario di un sempre maggiore numero di richiedenti asilo e minori non accompagnati – spiegano gli organizzatori – dalla struttura di Conca d’Oro è un ulteriore elemento di prova sul mancato rispetto dell’obbligo di informazione giuridica relativa al regolamento Dublino e alle responsabilità dell’accesso alla procedura del riconoscimento della protezione internazionale da parte dell’Italia. La retorica dell’emergenza ha giustificato la creazione di centri governativi e centri di prima accoglienza gestiti con dispiego di forze dell’ordine e organizzazioni del terzo settore rispondenti alle regole dell’ordine pubblico”.

La Carta di Lampedusa è un protocollo redatto da numerose associazioni per garantire una maggiore tutela ai diritti dei migranti. L’incontro è stato aperto e moderato dal presidente dell’Arci Thomas Sankara, Patrizia Maiorana, e dall’avvocato Carmen Cordaro. “Vogliamo provare a costruire insieme un modello di accoglienza diffusa nel territorio – ha spiegato Patrizia Maiorana -. Proponendo una forma differente di accoglienza, di tipo Sprar, ribadiamo che la miglior assistenza possibile è quella legata alla casa, perché non si tratta di pacchi, ma di persone”. Le due rappresentanti dell’Arci hanno ripercorso l’incresciosa vicenda del palazzetto sportivo al PalaNebiolo prima e della tendopoli poi, ricordando come siano state costrette a procedere con due esposti in procura: il primo per la vicenda dei minori dinegati (ma riconosciuti in seguito minorenni) trasferiti nel Cara di Mineo, l’altro contro la tendopoli.

Il Sindaco, Renato Accorinti, invitato a partecipare al dibattito – al quale ha presenziato per non più di mezz’ora – ironizza con la stampa circa le dichiarazioni dell’assessore all’urbanistica De Cola, che secondo il Sindaco sono state fraintese con la conseguenza di "disinformare" la cittadinanza. Accorinti ha rigettato l’ipotesi ventilata dallo stesso Ministero degli Interni di utilizzare l’area della Caserma di Bisconte per la prima accoglienza ai migranti. Rispondendo ai partiti e associazioni che avevano lanciato l’allarme dichiarando “sarà un'altra Mineo” il Sindaco ha detto che “non si è mai parlato di migliaia di persone”, spiegando che l’interesse della Giunta sull’area di Bisconte è focalizzato, piuttosto, alla creazione del secondo Palazzo di Giustizia. Nella ricostruzione del primo cittadino, infatti, Bisconte sarebbe la seconda opzione dopo l’Ospedale Militare per accogliere la struttura: “Io personalmente andrò al Ministero per chiedere l’Ospedale Militare. Là potremmo realizzare una vera e propria cittadella della giustizia. il posto è logisticamente perfetto, essendo vicino allo svincolo dell’autostrada, munito di parcheggi ecc”. Per quanto riguarda la ferita sempre aperta della tendopoli, il Sindaco ha dichiarato di aver richiesto all’Azienda Sanitaria Provinciale una nuova, rigorosa, ispezione. Presto dovrebbero essere noti gli esiti di quest’ulteriore ispezione. L’assessore Filippo Cucinotta ha spiegato che i fondi europei da impiegare per un eventuale riqualificazione dell’area di Bisconte, sono fondi destinati all’emergenza sociale. “Una volta che il plesso diventerà comunale – sottolinea Cucinotta – la destinazione d’uso dell’area passerà al vaglio del Laboratorio dei Beni Comuni,cosa che vale per l’intero patrimonio comunale”.

Nello stesso giorno dell’incontro, il consiglio della V circoscrizione, guidato dal presidente Santino Morabito, ha sottoscritto all’unanimità il testo della petizione popolare contro il PalaNebiolo e all’eventuale utilizzo dell’ex Caserma di Bisconte per l’accoglienza ai migranti, che verrà proposta all’attenzione di tutte le circoscrizioni e offerta alla sottoscrizione di ogni cittadino con l’obiettivo di raggiungere 10.000 firme. Intervenendo nel dibattito, Santino Morabito ha sposato le preoccupazioni del Teatro Pinelli – che con Irene Romeo ha sottolineato il pericolo che il ministero imponga comunque il proprio volere “avevamo anche detto che le tende non sarebbero mai state alzate…”-. “Il Ministero in questo momento sta valutando la possibilità di utilizzare aree militari dismesse per ammassare rifugiati e richiedenti asilo. Di fronte a questo, ci si può sempre rifiutare di partecipare, anche indirettamente, alla vergogna del modello tendopoli. Ho mandato una lettera ai cinque presidenti di circoscrizione, per indire immediatamente il collegio dei presidenti. Tutta la comunità insieme al sindaco deve dire “no” alla tendopoli e promuovere un altro modello. Non c’è scritto da nessuna parte che Messina deve prestarsi alla prima accoglienza, se i risultati sono questi. Morabito su questo punto chiede la massima fermezza anche da parte della Giunta: “stiamo attenti a non cadere in tranelli e giochetti, perché poi ci ritroviamo a subire delle decisioni ministeriali”.

Tutti i successivi interventi, da Claudio Risitano del Teatro Pinelli a Elena Zanghì e Giulia Zuccotti del Collettivo Unime – passando per Antonio Mazzeo, candidato alle europee 2014 con L’Altra Europa con Tsipras, il docente Giovanni Raffaele e molti altri – sono uniti dalla volontà di opporre un rifiuto netto e generale all’attuale sistema d’accoglienza e dalla paura che, per la seconda volta, la città subisca un’imposizione Ministeriale, come succede già da ottobre con il PalaNebiolo.

(Eleonora Corace)

6 commenti

  1. Bisognava pensarci prima e meglio. Queste sono lacrime di coccodrillo.

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  2. Bisognava pensarci prima e meglio. Queste sono lacrime di coccodrillo.

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  3. Quando renatino si è fatto avanti per accogliere i clandestini illegali dove pensava di sistemarli?
    Adesso mantineo offende il Prefetto, ma gli scarsi sono i rappresentanti di questa pseudo-amministrazione di xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.
    Chi fosse renatino ve l’ho sempre detto.
    Come al solito, ho avuto ragione.
    George.

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  4. Quando renatino si è fatto avanti per accogliere i clandestini illegali dove pensava di sistemarli?
    Adesso mantineo offende il Prefetto, ma gli scarsi sono i rappresentanti di questa pseudo-amministrazione di xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.
    Chi fosse renatino ve l’ho sempre detto.
    Come al solito, ho avuto ragione.
    George.

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  5. …che presuntuoso !!!

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  6. …che presuntuoso !!!

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