Trasferiti gli ultimi quattro minori non accompagnati in strutture più idonee

Trasferiti gli ultimi quattro minori non accompagnati in strutture più idonee

Eleonora Corace

Trasferiti gli ultimi quattro minori non accompagnati in strutture più idonee

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lunedì 23 Dicembre 2013 - 06:33

Si tratta di tre adolescenti e una ragazzina. La Prefettura ha trasferito, inoltre, due nuclei monofamiliare con bambini molto piccoli in strutture più idonee. Nel frattempo la Curia pensa d’istituire un centro di accoglienza per minori non accompagnati

Non si placano le polemiche nate dopo lo scandalo delle disinfestazioni di massa al centro d’accoglienza di Lampedusa e intanto gli stessi migranti insorgono contro le condizioni disumane in cui sono costretti a vivere. Settimana di blocchi stradali e proteste lungo la statale che costeggia il Cara – Centro d’accoglienza richiedenti asilo – di Mineo, dove venerdì 13 dicembre un giovane eritreo si è tolto la vita, andando ad aggiungersi alla lunghissima lista dei suicidi avvenuti nel centro fin dai primi tempi della sua fondazione, tre anni fa. Attori di una protesta estrema, invece, i migranti rinchiusi nel Cie – Centro di Identificazione ed espulsione – di Ponte Galeria a Roma, dove diverse persone si sono cucite la bocca, immagine semplice quanto brutale di un soggetto ridotto al silenzio e all’annullamento di ogni diritto.” Nuda vita”, direbbe il filosofo Giorgio Agamben. “Non-persone” le definisce il sociologo Alessandro Dal Lago. Sono solo dei frammenti, queste immagini, di una situazione molto ampia e complessa, dove non trovano posto speranza e accoglienza, ma solo esclusione, reclusione e profitto di pochi.

Problemi questi, con cui l’Italia e soprattutto la Sicilia fa i conti da anni, mentre Messina si sta confrontando da pochi mesi. Nonostante associazioni e società civile siano impegnate da tempo sul fronte migranti, sul territorio cittadino l’argomento è esploso ad inizio ottobre, quando – dopo la strage del 3 ottobre al largo di Lampedusa – furono trasferiti a Messina una cinquantina di richiedenti asilo provenienti dal Corno d’Africa. Il primo gruppo arrivò l’8 ottobre, in seguito ne giunsero altri, fino a raggiungere un numero pari a 180 migranti di diverse nazionalità, tutti raccolti nel palazzetto sportivo PalaNebiolo, messo a disposizione dall’Università di Messina, che ha in seguito, concesso le autorizzazioni per l’allestimento di una tendopoli nel campo da baseball limitrofo. Le tende, erette su ordine Prefettizio, ospitano attualmente circa 160 persone di diverse nazionalità, tra cui ventidue donne. Si parla di ulteriori arrivi, nei prossimi giorni.

Domenica mattina, l’esperta ai servizi sociali del comune, Clelia Marano, si è recata al campo profughi – vero e proprio centro di smistamento temporaneo, ormai – per prelevare e trasferire gli ultimi quattro minori non accompagnati rimasti nella struttura. Si tratta di tre adolescenti ed una ragazzina – e ci si potrebbe chiedere come mai un’adolescente sola sia stata lasciata in un campo con oltre cento adulti per almeno una settimana…

Un vero e proprio problema nel problema, quello dell’accoglienza dei minori non accompagnati, che ha visto la Prefettura “bacchettare” il dipartimento dei servizi sociali del Comune, sul quale ricade per legge il dovere di provvedere celermente ad una sistemazione idonea dei minori. Allo stato attuale, l’esperta del Comune Clelia Marano ha preso in carico, con delega d’urgenza firmata dall’assessore ai servizi sociali Antonino Mantineo, 36 minori, trasferiti in diversi istituti, come il centro di accoglienza dell’Ai.Bi e l’Istituto Spirito Santo.

Nel frattempo la Prefettura di Messina, con una nota ufficiale, comunica di aver provveduto a “reperire un luogo idoneo di accoglienza per due nuclei familiari composti, tra l’altro, da due bambini in tenera età nati nel 2013. Le citate famiglie saranno alloggiate presso la struttura religiosa “Cenacolo Domenicano” di Solarino (SR)”. Si attiva, inoltre, anche la Curia di Messina. Come annunciato dall’Arcivescovo Calogero La Piana, nelle intenzioni della diocesi cittadina ci sarebbe quella di aprire un centro di accoglienza per minori non accompagnati. “Per dare loro non solo un letto e dei pasti, ma una famiglia e una formazione”, ha dichiarato l’Arcivescovo.

Intanto,ieri, gli adolescenti egiziani ospiti nell’Istituto Spirito Santo sono stati invitati dalla squadra Amatori Rugby Messina per assistere alla partita in programma nel pomeriggio e condividere momenti di svago insieme ai giocatori. Una buona opportunità di impiegare il tempo offerta a ragazzi che altrimenti non hanno molti altri modi di impiegare il tempo, non essendo stato ancora presentato per loro nessun progetto di assistenza e formazione.(Eleonora Corcae)

Un commento

  1. puzza di bruciato 23 Dicembre 2013 12:22

    Io gli immigrati li vedo scorrazzare “senza controllo” e ce li stiamo ritrovando a tutti i semafori.. Sono certo che a giorni qualcosa succederà. O fra loro mendicanti oppure con qualche cittadino o cittadinA…

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