Elezioni amministrative: è il giorno dell’udienza al Tar

Elezioni amministrative: è il giorno dell’udienza al Tar

Rosaria Brancato

Elezioni amministrative: è il giorno dell’udienza al Tar

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mercoledì 04 Dicembre 2013 - 23:14

Oggi è il giorno dell’udienza al Tar relativa al ricorso presentato contro l’elezione di Accorinti al ballottaggio. Cerchiamo di capire quali sono i tempi e gli scenari che potrebbero delinearsi dopo la decisione dei giudici amministrativi.

E’ il giorno del ricorso al Tar. A distanza di sei mesi tornano in primo piano le elezioni amministrative, e la competizione Accorinti-Calabrò dalle urne si sposta in Tribunale.

Oggi davanti al Tar di Catania sarà discusso il primo dei due ricorsi presentati contro il ballottaggio e con i quali viene chiesta la verifica dei verbali del primo turno e l’annullamento dell’elezione il 25 giugno di Accorinti.

Per l’udienza di merito, davanti al Collegio di tre magistrati: Biagio Campanella (Presidente) Dauno Trebastoni (relatore) Giuseppina Leggio (consigliere) si presenteranno l’avvocato Silvano Martella (per i ricorrenti Alessia Currò, Giovanni Cocivera, Giovanna Venuti) e, per il sindaco, l’avvocato Arturo Merlo, componente del Collegio di difesa del Comune,che ha presentato un contro-ricorso.

Nel frattempo, il 19 novembre, sono intervenuti in giudizio altri due ricorrenti: Fortunato Barrile e Salvatore Versaci (quest’ultimo designato assessore da Felice Calabrò), che saranno rappresentati dagli avvocati Andrea Scuderi e Giovanni Mania.

Tutto si gioca su 59 voti, tanti ne sono mancati a Felice Calabrò per vincere al primo turno ed evitare il ballottaggio. Sia i firmatari del primo ricorso, quello che sarà discusso oggi, che quelli del secondo ricorso (Eleonora Falduto, Rita Todaro e Giovanni Smedile, la cui udienza è fissata a gennaio) sostengono la tesi delle irregolarità registrate nelle operazioni di spoglio e avallate in sede di Ufficio Centrale Elettorale. I ricorrenti hanno chiesto il riconteggio delle schede, alla luce di alcune irregolarità riscontrate nella fase di verbalizzazione, in quella di acquisizione dati da parte del Ced, ed in ultimo in sede di Ufficio centrale elettorale in occasione del primo turno delle amministrative del 9 e 10 giugno, che ha poi portato al ballottaggio tra Calabrò ed Accorinti.

“L’illegittimità delle operazioni elettorali relativa al primo turno- è la tesi del ricorso- ha determinato l’illegittimo svolgimento del secondo turno di ballottaggio e, quindi, delle relative operazioni elettorali conclusesi con la proclamazione a Sindaco del candidato Renato Accorinti, in pregiudizio del candidato Felice Calabrò che avrebbe dovuto essere proclamato eletto al primo turno”.

Nelle istanze e nelle integrazioni sono state elencate le sezioni per le quali viene chiesta la verifica dei verbali e il riconteggio, quindi con apertura dei plichi.

L’avvocato Merlo chiede invece nel contro-ricorso l’inammissibilità dei ricorsi per difetto di legittimità attiva, elemento questo che riguarda alcune documentazioni presentate dai ricorrenti, e ribadisce che “non vi è alcuna indicazione sul collegamento tra i vizi di verbalizzazione nelle sezioni e l’alterazione del risultato elettorale”.

I TEMPI E GLI SCENARI. Cerchiamo di capire cosa accadrà oggi e quali sono i possibili scenari ed i tempi previsti.

Nell’udienza pubblica di questa mattina il Tar dovrà decidere se rigettare oppure accogliere l’istanza, dando luogo all’adempimento dell’istruttoria.

La decisione dovrebbe comunque essere resa nota in giornata: se viene emessa la sentenza con ogni probabilità si tratterà di rigetto, se invece non c’è sentenza si procede con un’ordinanza istruttoria.

In quest’ultimo caso si procede con l’istruttoria entro i tempi indicati nell’ordinanza dai giudici amministrativi. Il Tar disporrà quindi la verifica sui verbali che dovrà avvenire entro i termini stabiliti dal Collegio ed in Prefettura. L’ordinanza indica inoltre la data della successiva udienza, che sarà quella definitiva, di accertamento dei dati emersi dall’istruttoria. Le verifiche in Prefettura avverranno sempre in contradditorio, cioè alla presenza di tutte le parti, ricorrenti e contro-ricorrenti.

In tema di riconteggi elettorali il Tar di Catania, recentemente, ha fissato paletti e tempi rigidi per evitare che le fasi di verifica in sede prefettizia si prolungassero eccessivamente, ma è scontato che in ogni caso trascorreranno alcuni mesi per consentire l’accertamento. Il tempo dipenderà anche dal numero di sezioni per le quali dovrà essere effettuato il riconteggio delle schede.

Finita questa fase la successiva udienza davanti al Tar servirà per ufficializzare quanto emerso in istruttoria. La sentenza sarà quindi immediatamente esecutiva. Due le ipotesi: o la conferma del ballottaggio e quindi dell’elezione di Accorinti o la vittoria al primo turno di Calabrò e quindi l’annullamento della proclamazione dell’attuale sindaco.

La sentenza del Tar è appellabile al Cga (Consiglio di giustizia amministrativa) in entrambi i casi. A sua volta il Cga può accogliere l’appello o rigettarlo e ribaltare o meno l’esito della decisione del Tar. In questo caso potrebbe accadere che un Accorinti confermato o un Calabrò divenuto sindaco per sentenza, potrebbero restare in sella solo nei mesi necessari al Cga per decidere. Ma siamo alle ipotesi.

Tutto dipenderà da quanto deciderà oggi il Tar: se accogliere o meno il ricorso.

In caso di rigetto il duello finisce qui ed appare assai improbabile che il secondo ricorso, quello da discutere a gennaio, rimetta in discussione tutto, in caso di accoglimento l’unico dato certo è che Messina resterebbe ancora una volta appesa al filo delle decisioni giudiziarie per quel che riguarda un’elezione. Una situazione che potrebbe protrarsi per mesi e gravare, anche se la giunta Accorinti ha sempre dichiarato che non sarà così, sulle decisioni di un’amministrazione che non ha alcuna certezza su un’eventuale data di scadenza anticipata o meno.

Rosaria Brancato

21 commenti

  1. Speriamo bene….

    Con Felice Calabro’ per la città

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  2. Spero che l’istanza venga accolta.
    Di questo sindaco tutto TIBET e niente arrosto ne ho già le …. piene (mi auto-censuro prima che lo facciate voi)!!!

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  3. Speriamo che il tibetano ritorni a casa sua, tanto non serve a niente!

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  4. A questo punto meglio tibetano e onesto, che parlatore e d++++++++ Dopo anni di parole e affari personali dietro le quinte, stanno uscendo fuori tutte le verità

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  5. Ma no spero che il ricorso venga rigettato , sarebbe ingiusto mandare a casa un sindaco che ha mantenuto tutti gli impegni elettorali .
    Mense scolastiche da favola
    Abbassamento dei tributi locali
    Bilancio comunale in regola e dissesto scongiurato
    Non si vede più un Tir in città
    Le municipalizzate funzionano benissimo .
    Lasciamolo governare , che persona capace .

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  6. messinanelcuore 5 Dicembre 2013 08:33

    Evviva la vecchia politica…speriamo possano ritornare a governare la città le persone che l’hanno affossata…almeno possono completare l’opera in modo da non avere la solita incompiuta!!!Ah…dimenticavo…così tutti quelli che aspettano la manna dal cielo possono finalmente sperare in una briciola da parte dei loro padroni!!!

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  7. antonio campanella 5 Dicembre 2013 08:34

    I +++++++di Genovese sono pagati ad anno o a campagna elettorale?

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  8. io spero che l’istanza venga rigettata. questa amministrazione mi fa schifo, ma sono realmente convinto che abbiano vinto le elezioni.

    certo, stanno facendo un lavoro (se così lo vogliamo chiamare) davvero nauseabondo. ma la questione non può risolversi nelle aule di tribunale.

    che questi incapaci amministrino e che non abbiano scuse.

    la città pretende risposte.

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  9. E’ ingenuo sorprendersi che ci si “scanni” per mettersi al “timone” del… Titanic?.

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  10. Felice, sarai un grande sindaco, nessuno rimpiangerà uno che di Messina conosce solo la zona di Torre Faro e la piscina comunale…. E non posso nemmeno biasimarlo, visto e considerato che viene dal Tibet….

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  11. come se quelli che attorniano accorinti, non siano tra coloro che direttamente o meno l’hanno affossata

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  12. E’ evidente che i ricorsi presentati dai citadini sono stati pilotati dal Calabrò, il quale si era trincerato nella pseudo accettazione,sostenendo che non gli interessava fare ricorso.
    Comunque vada, la cosa più importante è che siamo una città che grazie alle varie amministrazioni è arrivata ad essere tra le ultime in Italia. Non saranno gli Accorinti o i Calabrò a migliorare le cose, visto che uno non sa cosa sia amministrare una città e l’altro è stato per anni partecipe delle amministrazioni che hanno portato Messina al disastro economico e non solo.

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  13. per gli impegni presi in campagna elettorale si hanno a disposizione 5 anni (salvo ricorsi)… lei in 5 mesi voleva anche il “Bilancio comunale in regola e dissesto scongiurato”… e dove vive a fantasilandia??!!

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  14. Il xxxxxx del “io non presenterò il ricorso” dovrebbe vergognarsi ma cosa ci si può aspettare di un politico di professione xxxx del partito… ha il gene della xxxxxxxx (e ovviamente quello dei xxxxxx politici).

    Con i xxxxxxxx di sempre per la città…

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  15. Calabrò Sindaco?
    Prepariamo le valigie, la città é morta!

    Quello che mi aspetto é che….vedranno che ci sono più voti per Accorinti. Lo spero!

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  16. MessineseAttento 5 Dicembre 2013 10:03

    Data la mia posizione, che mi colloca a distanza siderale dalle dinamiche politiche e dalla quasi totale ininflueza che queste hanno sulla mia vita, io spero che Calabrò vinca il ricorso (dico Calabrò perchè c’è lui dietro tutti i ricorsi, lo capirebbe anche un bambino). Avete letto benissimo, ma lo ripeto, spero che Calabrò sostituisca Accorinti alla guida della città.
    Il futuro sindaco, già protagonista di una patetica opposizione, braccio di coloro che hanno asservito Messina ed i messinesi, grande difensore delle dinamiche che ruotavano intorno alla formazione professionale, sponsor della massoneria e di pessimi ex amministratori come la Amata (non so cos’è peggio delle due cose!!), avrà la possibilità di (continuare a) dimostrare il suo totale asservimento e continuare in quell’opera di distruzione iniziata quando occupava i banchi del consiglio e per cui oggi Messina paga dazio.
    Che diventi sindaco Calabrò, quindi, che la città torni in mano delle solite famiglie e degli arrampicatori sociali che torneranno ad affollare il Palazzo. Io mi metterò comodo ad osservare questo tizio che sposterà i binari del tram in via Garibaldi e ci regalerà il lungo mare più bello d’Italia in men che non si dica, toglierà la spazzatura dalle strade e rimpinguerà le casse comunali.

    Intanto, fossi in lui, spererei che l’attuale amministrazione salvi il comune dal dissesto, altrimenti saranno dolori. Anche per il verginello Calabrò.

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  17. Ma scusate…ancora non siamo arrivati al livello di vita tibetano…fatelo lavorare…ci arriveremo ben presto al loro modo e stile di vita!!!!

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  18. ….dai tempo al tempo…ancora non siamo arrivati allo stile di vita tibetano…quando saremo come loro cioe’ quarto mondo…allora si,la sua opera sara’ completa!!!!

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  19. La verità è che si dovrebbe cambiare tutto il sistema!
    A casa i consiglieri comunali!
    A casa i consiglieri di quartiere!
    A casa tutti… questa non è democrazia… questa è oligarchia!
    Noi eleggiamo i nostri rappresentanti che poi, una volta eletti, pensano solo a coltivarsi l’orto e prepararsi il terreno per le successive elezioni… nient’altro! Sono molto carini… in campagna elettorale mostrano massima modestia e cortesia nel chiedere il voto… dopo essere stati eletti diventano grandi “sboroni” e non danno più confidenza a nessuno!
    Perchè avere tante persone che (anzichè rappresentarci come dovrebbero) fanno solo i loro interessi? Perchè tutto ciò viene definito democrazia? Io ribadisco che questa è oligarchia pura!
    A questo punto non sarebbe meglio avere una sola persona che ci rappresenti? Non sarebbe meglio la monarchia?
    Almeno si ridurrebbero i costi della politica o sbaglio?
    Purtroppo è tutto inutile… onori a chi ha inventato questo sistema “politico” di stampo mafioso! Chi l’ha inventato è un genio! Ha arricchito se stesso e continua a fare arricchire chi lo persegue!
    Very Goooood!
    😉

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  20. GLI AMMINISTRATORI DELLA CITTA’ DI MESSINA SONO INVISIBILI.
    I veri padroni della città vivono nell’ombra, sono ricchissimi e non accettano iniziative di sviluppo sociale ed economico.
    Ne Accorinti e neanche Calabrò possono decidere autonomamente perchè questo territorio appartiene a loro, che vivono nei loro oscuri appartamenti del centro città in stile liberty decadente, oppure in ville della riviera nord protette da spesse mura di cinta dal colore tetro.
    Purtroppo questa è la vera realtà di una città morta nel lontano 1908,ricostruita e poi nuovamente distrutta da una guerra mondiale di potere.
    E proprio nel periodo del dopoguerra che oscuri avvoltoi aprirono le loro ali sulla città di Messina e da allora che continuano indisturbati dall’alto a controllare che nessuno tocchi l’orrendo misfatto.

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  21. Almeno quello che chiamate tibetano (ma è molto più messinese di voi che siete solo apatici) si sta impegnando per risolvere i problemi della città, e lo sta facendo in maniera onesta!!! I signori in giacca e cravatta, non solo hanno creato questi problemi ma sono pronti ad ampliarli: Scandalo formazione, soldi dell’ecopass, dissesto del comune ecc ecc
    Accorinti acquisirà competenza con l’esperienza, i nostri cari amici politici in giacca e cravatta non acquisiranno mai l’onestà e voi dietro loro.

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