Rete scolastica, ecco cosa potrebbe cambiare per le scuole messinesi

Rete scolastica, ecco cosa potrebbe cambiare per le scuole messinesi

Rete scolastica, ecco cosa potrebbe cambiare per le scuole messinesi

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giovedì 11 Gennaio 2018 - 16:45

E' la Flc Cgil ad analizzare la proposta del neo assessore regionale discussa lunedì a Palermo. Il sindacato dice sonoramente no a decisioni che penalizzano scuole del territorio e che hanno inevitabili ricadute occupazionali

Lunedì 8 gennaio si è svolto a Palermo il tavolo tecnico sul dimensionamento della rete scolastica della Sicilia per l'anno scolastico 2018-2019. Il tavolo con il neo assessore regionale all'Istruzione e alla Formazione professionale Roberto Lagalla con la presenza della dirigente regionale Giuseppa Picone ha affrontato il dimensionamento e la razionalizzazione delle istituzioni scolastiche della provincia di Messina.

“Insoddisfatti dell'esito della riunione e dell'approccio della nuova amministrazione regionale nella gestione di una materia così delicata come quella del dimensionamento scolastico”, così si sono espressi gli esponenti della Flc-Cgil.

Al tavolo tecnico sono state presentate le proposte, così come prevede la legge regionale 6 del 2000, della Conferenza provinciale di organizzazione composta, oltre che da una rappresentanza del mondo della scuola, da alcuni sindaci eletti della provincia. Su alcuni argomenti, che riguardavano soprattutto alcune scuole cittadine, non sono state prese minimamente in considerazione le proposte avanzate dalla FLC-CGIL e da altre Organizzazioni sindacali siciliane e provinciali presenti al tavolo.

Se su alcuni punti – evidenzia il sindacato della scuola della Cgil – c'è stata un'unanimità d'intenti, come nel caso della proposta di aggregazione del L.S. "Galilei" di Spadafora all'I.S. "Impallomeni" di Milazzo, per gli altri punti in esame ci sono state delle divergenze sostanziali. Nella proposta della Conferenza di organizzazione provinciale, avallata al tavolo anche da alcune sigle sindacali, c'è la volontà di sottrarre la scuola dell'infanzia "Juvara" ( 4 sezioni con circa 85 alunni) all'IC "Pascoli-Crispi per aggregarla all'IC "Battisti-Foscolo", aggregare la scuola primaria e infanzia "Beata Eustochia" (attualmente appartenente all'IC "Paradiso") all'IC "Vittorini" e sottrarre l'indirizzo linguistico al L.S. "Seguenza" per aggregarlo al L.C. "Maurolico".

La FLC-CGIL, presente al tavolo con la segretaria regionale Graziamaria Pistorino e con il segretario generale provinciale Pietro Patti, esprime la propria contrarietà a queste operazioni. Nel caso dell'IC "Pascoli-Crispi" – si fa presente – non si può privare una scuola del proprio bacino di utenza per la formazione delle future classi della scuola primaria; infatti la scuola dell'infanzia "Juvara" rappresenta l'80% delle classi totali dell'infanzia della suddetta scuola. Nel caso dell'IC "Battisti-Foscolo", l'aggregazione della scuola infanzia "Juvara" non le darebbe quella stabilità numerica, stabilita per legge a 600 alunni, per mantenere l'autonomia scolastica. Si arriverebbe a 620 alunni e l'anno prossimo staremo ancora qui a parlare di dimensionamento. Nella terza ipotesi, invece, si andrebbe a depotenziare un'istituzione scolastica già oggetto di dimensionamento nell'ultimo triennio che con fatica sta cercando di raggiungere una stabilità numerica duratura negli anni. Nell'ultima proposta summenzionata la FLC-CGIL ha avuto l'appoggio di altre sigle sindacali nell'esprimere il proprio disappunto e contrarietà allo "scippo" dell'indirizzo linguistico al L.S. "Seguenza". Non sono state prese in considerazione e rispettate la progettualità e le esigenze educative della scuola, dei suoi studenti e delle garanzie di stabilità dell'organico docente in funzione della continuità didattica.

Il segretario generale della FLC-CGIL di Messina Pietro Patti auspica che vengano prese in considerazione le proposte avanzate in seno a quel tavolo e che sono state messe a verbale affinché queste decisioni non vengano prese solo in funzione di parametri numerici da rispettare ma anche considerando il lavoro faticoso che fanno i docenti, il personale ATA e i Dirigenti scolastici per portare avanti le scuole e farle crescere sul territorio, senza considerare il fatto che un'operazione simile avrebbe delle serie ricadute occupazionali soprattutto sul corpo docente.

4 commenti

  1. Solo faziose divagazioni. Spieghino dove si vanno a perdere posti di lavoro con questi spostamenti decisi in sede di conferenza provinciale. O sono fuori di testa gli altri sindacati che hanno deciso queste aggregazioni o la Cgil riesce solo a vendere come al solito fumo.

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  2. SE SI PARLA DI PERDITA DI POSTO DOVREBBERO INIZIARE A BUTTARE FUORI I SOLITI INCAPACI RACCOMANDATI CHE TANTO DANNO HANNO, STANNO E PROCURERANNO ALLA P.A. E ALL’ITALIA INTERA. CHI HA MAI VISTO IMPIEGATI DI ENTI PUBBLICI, MINISTERI, ENTI MONTANI, ENTI TERRITORIALI, ENTI PARASTATALI E ALTRI BARACCONI? NESSUNO HA PERSO IL POSTO. ORMAI LA CGIL PENSA SOLTANTO NEL PROCURARE ASTIO E AGITAZIONE, SPECIE AI GOVERNI E REGIONI O ALTRO. LA CGIL E’ COME QUESTO GOVERNO CHE HA PERSO LA TESTA. PORTATEMI UNA SOLA PROVA CHE CI SONO STATI EPURAZIONI O ALTRO, TRANNE SE IL SINGOLO IMPIEGATO CAUSA REATI PENALI GRAVI E’ STATO ESPULSO, MAGARI A CALCI.

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  3. Mia moglie insegna in uno dei plessi interessati al cambio e mi dice che con il cambio di dipendenza da una scuola ad un’altra non si perde proprio niente. Lavoro in altro settore, ma mi sembra semplice da comprendere e allora credo che qualcuno non ha le idee chiare

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  4. mia moglie insegna in uno dei plessi che cambieranno dipendenza, ma mi dice che questi cambiamenti non implicheranno la perdita di un solo posto, ma solo cambiamenti appunto di appartenenza. Anche se lavoro nel commercio, mi sembra semplice e allora penso che qualcuno non ha le idee chiare.

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