Il consigliere Salerno decade dalla carica per incompatibilità

Il consigliere Salerno decade dalla carica per incompatibilità

Salvatore Famularo

Il consigliere Salerno decade dalla carica per incompatibilità

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lunedì 30 Maggio 2016 - 16:14

Il Consiglio Comunale di Acquedolci ha deliberato l'incompatibilità e la conseguente decadenza da consigliere comunale del Prof. Giuseppe Salerno. La decisione è stata presa dopo un lungo iter che ha visto l'Aula impegnata in tre sessioni di lavori.

Il professore Giuseppe Salerno decade dalla carica a seguito della conclamata incompatibilità a ricoprire il ruolo di Consigliere comunale per il conflitto derivante da due ricorsi opposti al T.A.R. e al C.G.A. contro il Comune acquedolcese legati ad un fabbricato.

La decisione è stata presa, nell’ultima seduta di Consiglio comunale di venerdì 27 maggio, dopo un lungo iter secondo quanto previsto degli art. 10 e 14 della L.R. n. 31/1986.

Alla decisione definitiva si è arrivati attraverso i tre passaggi necessari previsti dalla normativa vigente, infatti nella prima adunanza è stata constatata l'incompatibilità; nella seconda è stata esaminata la documentazione e le deduzioni prodotte dal consigliere; e venerdì scorso è stata discussa e valutata l'esistenza dell'incompatibilità che ha portato alla conseguente decadenza dalla carica, di consigliere comunale.

La delibera è stata dichiarata immediatamente esecutiva.

“La Legge regionale n. 31 del 1986, – si legge in una nota diffusa dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale acquedolcese – che è stata concepita per evitare che amministratori pubblici, con ruoli decisionali, possano influire sull'andamento delle procedure, è molto chiara: chiunque sia in conflitto con l'Ente pubblico non può determinarne gli orientamenti. Questo è il senso di una legge che mette dei paletti per ineleggibilità e incompatibilità degli amministratori”.

Già in passato, altri due consiglieri comunali il dott. Salvatore Oriti e il dott. Salvatore Barone, entrambi con contenziosi amministrativi contro il Comune di Acquedolci, legate a questioni edilizie, avevano provveduto alla rimozione della causa dopo la prima contestazione di incompatibilità, ritirando i rispettivi ricorsi presentati davanti alla Giustizia amministrativa. Il prof. Salerno, invece, – secondo quanto rifericsce l’Ufficio di Presidenza – non ha rimosso i due contenziosi in atto, ovvero: un ricorso al Tar di Catania e il ricorso in appello al C.G.A., entrambi del 2015, che riguardano un fabbricato oggetto di Ordinanze emesse dall'Ufficio Tecnico comunale di Acquedolci.

Con rammarico dobbiamo registrare – riprende la nota – che la seduta del Consiglio comunale del 27 maggio è stata caratterizzata da una condotta non consona al ruolo ricoperto di rappresentante istituzionale dei cittadini; il prof. Salerno, con le sue continue interruzioni degli interventi di altri consiglieri, ha disturbato il regolare svolgimento della seduta e provocato a mezzogiorno, l'interruzione della stressa. Infatti, dopo la dichiarazione della sua decadenza da Consigliere, – conclude – il Salerno ha lasciato i banchi del pubblico per invadere l'ala riservata ai consiglieri e con grida e minacce ha indotto il presidente del Consiglio a sospendere la seduta e chiedere l'intervento della forza pubblica, per riportare la calma".

(Salvatore Famularo)

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