Alì Terme. Giudice di pace, i sindaci scrivono al presidente del Tribunale: chiusura da scongiurare

Alì Terme. Giudice di pace, i sindaci scrivono al presidente del Tribunale: chiusura da scongiurare

Carmelo Caspanello

Alì Terme. Giudice di pace, i sindaci scrivono al presidente del Tribunale: chiusura da scongiurare

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domenica 16 Febbraio 2020 - 07:30

Riunione urgente della Giunta dell'Unione dei Comuni delle Valli Joniche. L'ente fornirà due unità lavorative

ALI’ TERME – I sindaci dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei peloritani (e non solo) si mobilitano per scongiurare la paventata chiusura dell’Ufficio del Giudice di pace di Alì Terme. Il presidente Davide Paratore ha convocato a S. Alessio una riunione urgente della Giunta dell’ente sovracomunale. Hanno partecipato il sindaco di Pagliara Sebastiano Gugliotta, di Casalveccho Siculo Marco Saetti, di S. Alessio Giovanni Foti e di Roccafiorita Concetto Orlando.

A loro si è aggiunto il primo cittadino di S. Teresa (che non fa parte dell’ente sovracomunale), nonché deputato regionale, Danilo Lo Giudice. “Abbiamo deciso di scrivere al presidente del Tribunale di Messina – spiega Paratore – per chiedere un incontro in tempi brevi. Siamo disposti a fornire una unità lavorativa di categoria C (cancelliere) per 18 ore settimanali e a far transitare una unità di categoria B (parliamo di una figura amministrativa) direttamente dall’Unione all’ufficio del Giudice di pace”.

Al momento le notizie sono frammentarie, poco precise. “Ciononostante – spiega Paratore – ci stiamo prodigando con tutte le nostre forze per lasciare aperto questo ufficio”.

Lo Giudice: “Il problema al momento riguarda il personale”

“In questo momento – interviene il sindaco di S. Teresa e deputato regionale Danilo Lo Giudice – il problema riguarda il personale e non la parte squisitamente economica di cui siamo a conoscenza e tutti saremo consequenziali ad effettuare i pagamenti. Sicuramente – prosegue – nessuno vuole che si chiuda l’importante presidio di prossimità della Giustizia. I sindaci ci siamo attivati per individuare le soluzioni, che verranno messe in atto già a partire dalla prossima settimana. In seguito all’incontro tra sindaci siamo riusciti a fare sintesi, stabilendo di assegnare due nuovi dipendenti che consentiranno di proseguire tutte le attività previste”.

Parliamo di circa 400 cause l’anno che, in caso di stop, verrebbero trasferite a Messina. Con tutti i disagi che ciò comporterebbe. “La chiusura dell’ufficio del Giudice di pace – ripete Davide Paratore – sarebbe una sconfitta per tutti: per i cittadini ma soprattutto per la politica. Dobbiamo evitare che accada”.

All’inizio del mese, il presidente dell’Unione e sindaco di Antillo Paratore aveva convocato nell’aula consiliare di Alì Terme i colleghi sindaci dei sedici paesi interessati dal servizio. Comuni i cui amministratori pro tempore si erano solennemente impegnati negli anni scorsi a farsi carico dei costi di gestione dell’ufficio e del personale necessario per farlo funzionare. Ottenendo così il via libera alla riapertura il 2 gennaio 2017 (perché quell’ufficio era stato già chiuso in passato) dal Ministero della Giustizia. Ma i problemi sono rimasti. E sono sempre gli stessi: il personale e i costi di gestione.

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