“Alla corte di Federico Il Grande” Una immersione totale nella musica barocca del 700’ tedesco

“Alla corte di Federico Il Grande” Una immersione totale nella musica barocca del 700’ tedesco

giovanni francio

“Alla corte di Federico Il Grande” Una immersione totale nella musica barocca del 700’ tedesco

mercoledì 17 Gennaio 2024 - 10:22

Concerto di straordinario interesse quello di domenica scorsa al Palacultura, per la stagione concertistica della Filarmonica Laudamo. Di scena I Solisti dell’Orchestra Barocca Siciliana, che hanno eseguito un repertorio interamente barocco.

Il concerto, al quale ha assistito un pubblico numeroso ed entusiasta, a testimoniare come la musica barocca, non troppo eseguita nelle nostre sale concertistiche, riscuota sempre un notevole successo, ha rivestito grande interesse innanzitutto per l’utilizzo di strumenti barocchi, e precisamente il flauto traversiere, suonato da Enrico Luca; l’Oboe barocco e il flauto dolce, suonati da Gioacchino Comparetto; il fagotto barocco, suonato da Michele Fattori; il violone, una sorta di viola da gamba a sei corde, suonato in modo impeccabile da Marco Lo Cicero, e il clavicembalo, suonato da Luca Ambrosio.

Molto interessante anche la struttura del concerto intitolato “Alla corte di Federico Il Grande”, una narrazione della vita artistica che si svolgeva presso la corte di questo re illuminato , appassionato studioso e compositore di musica, eccellente suonatore del flauto traversiere, che ospitò presso la sua corte di Sanssouci (Potsdam, vicino Berlino) grandi musicisti dell’epoca,, quali Johann Joachim Quantz suo maestro, e Carl Philipp Emanuel Bach, uno dei figli di Johann Sebastian Bach; Bach padre, in età avanzata, come ci ha raccontato Luca Ambrosio, improvvisò presso la corte di Federico II quello che poi divenne il celebre Ricercare a tre voci, inserito poi in una delle sue opere più importanti l’“Offerta musicale”, un brano offerto appunto al sovrano, vero testamento spirituale e artistico del musicista tedesco.

I brani eseguiti sono stati introdotti in maniera davvero esaustiva dal clavicembalista Luca Ambrosio che, attraverso alcuni episodi documentati, ci ha illustrato uno spaccato dell’epoca alla corte di Federico II.

I primi brani eseguiti sono stati due Trio sonate di Johann Joachim Quantz: la Triosonata in do minore per flauto traversiere, oboe e basso continuo, nei tempi “Andante moderato”, “Allegro”, “Larghetto”, “Vivace”, e la Triosonata in sol maggiore per oboe, fagotto e basso continuo, nei tempi “Adagio”, “Allegro”, “Adagio”, “Allegro”.

In entrambe queste sonate da camera il basso continuo, l’accompagnamento che conferisce anche il ritmo ai brani, è eseguito dal clavicembalo e dal violone, nel primo brano anche dal fagotto; nella prima Sonata il flauto traversiere e l’oboe fungono da strumenti solisti concertanti (obbligati), mentre nella seconda il flauto traversiere è sostituito dal fagotto, un ottimo Michele Fattori, interprete di una partitura davvero impegnativa, come del resto Gioacchino Comparetto all’oboe.

Si tratta di due composizioni amabili, strutturate nella tipica forma della sonata da camera barocca, ovvero in quattro movimenti, alternando un movimento lento con uno rapido. Particolarmente bello, a mio avviso, l’”Andante moderato” della prima Triosonata, un pezzo malinconico di una profondità paragonabile ad analoghi brani di Bach, che ci suggerisce come questo compositore, quasi sconosciuto ai più e raramente eseguito, andrebbe senz’altro riscoperto e rivalutato.

I Solisti dell’Orchestra Barocca Siciliana hanno poi eseguito un brano dello stesso Federico II di Hohenzollern detto “Il Grande”: la Sonata in mi minore per flauto traversiere e basso continuo, nei tempi “Andante”, “Allegro”, “Siciliano”, “Allegro”. Il sovrano era un eccellente virtuoso del flauto traversiere, e in questa Sonata lo strumento è chiamato ad eseguire un pezzo, il secondo movimento “Allegro”, di notevole difficoltà tecnica, interpretato magistralmente e con assoluta sicurezza da Enrico Luca.

Il “Ricercare a tre voci” in do minore per cembalo solo di Johann Sebastian Bach, eseguito da Luca Ambrosio al clavicembalo, è stato di gran lunga il brano più noto del concerto. Tratto dall’”Offerta musicale” BWV 1079, una delle ultime composizioni che ci ha lasciato il sommo musicista tedesco, il “Ricercare”, da intendere come cercare ripetutamente, consiste in una elaborazione colta e complessa di uno splendido tema composto dal sovrano, che lo fece ascoltare a Bach nel 1747, presso la corte di Potsdam, il “Thema “Regium”, in do minore, sulla base del quale Bach sviluppò uno dei suoi più straordinari capolavori, massimo esempio dell’arte del contrappunto, fatto da una serie di brani, fra canoni, fughe, fra i quali spiccano, oltre il Ricercare a tre voci, il complesso “Ricercare a sei voci, ove il magistero della fuga è portato alle sue estreme possibilità, e una splendida Sonata per violino e basso continuo in quattro movimenti.

Dopo il Ricercare, un brano di uno dei figli di Bach, Carl Philipp Emanuel Bach: la Sonata in sol minore per oboe, e basso continuo, nei tempi “Andante”, “Adagio”, “Allegro”, “Vivace con tre variazioni”. Carl Philipp Emanuel viene di solito soprannominato “il Bach tedesco” distinto dal fratello Johann Christian, il più giovane dei figli di Bach, detto “il Bach inglese”, in quanto operò soprattutto a Londra. La Sonata riveste interesse soprattutto per il terzo movimento, un tema vivace variato in modo raffinato e magistrale.

Infine, i musicisti hanno eseguito il Quartetto in re minore per flauto traversiere, oboe, fagotto e basso continuo, nei tempi “Andante”, “Vivace”, “Largo”, “Allegro”, di Georg Philipp Telemann. Telemann non fece mai parte della Corte di Federico, ma all’epoca era sicuramente il musicista più famoso, pertanto, ne è risultato appropriato l’inserimento nel programma. Il Quartetto fa parte della celebre “Tafelmusik” (musica da tavola), il capolavoro più famoso del compositore tedesco, un brano in cui tutti gli strumenti a fiato assumono il ruolo di strumenti obbligati, alternandosi nell’eseguire i vari temi.

Un concerto che ci ha regalato brani di musica barocca, anche se non molto noti (ad eccezione del Ricercare) ma di elevata qualità artistica, molto apprezzati dal pubblico presente, ed eseguiti in maniera superlativa dai Solisti dell’Orchestra Barocca Siciliana.

Un commento

  1. Musica barocca del ‘700….

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