La Cgil: "No alla chiusura della cardiochirurgia pediatrica a Taormina"

La Cgil: “No alla chiusura della cardiochirurgia pediatrica a Taormina”

La Cgil: “No alla chiusura della cardiochirurgia pediatrica a Taormina”

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mercoledì 09 Settembre 2015 - 08:37

E' l'appello chiaro e diretto di Clara Crocè, segretaria generale della Fp Cgil, Antonio Trino, coordinatore provinciale sanità e Guglielmo Catalioto, responsabile provinciale dell’area medica

“La paventata chiusura della cardiochirurgia pediatrica del presidio di Taormina deve essere scongiurata”. E’ l’appello chiaro e diretto di Clara Crocè, segretaria generale della Fp Cgil, Antonio Trino, coordinatore provinciale sanità e Guglielmo Catalioto, responsabile provinciale dell’area medica.

Per la Fp Cgil “è inammissibile che la già depredata provincia possa subire l’ennesimo scippo, perché di questo si tratterebbe”.

“Non si comprendono le logiche – dichiara Clara Crocè- che stanno dietro a questa scelta scriteriata Si vuole di colpo cancellare una realtà ben radicata nel tessuto ospedaliero e provinciale che riesce a soddisfare le esigenze assistenziali. Per il funzionamento della Cardiochirurgia sono state investite risorse sia in termini economici che umane. Una realtà che risponde ai bisogni assistenziali e garantisce livelli occupazionali non solo ospedalieri. Non possiamo, infatti, sottacere che vi è un indotto che garantisce lavoro a circa 12 famiglie”.

“Non possiamo accettare la “scusa” della non sostenibilità economica della convenzione con il Bambin Gesù di Roma -continuano Trino e Catalioto- per due ordini di motivi: innanzitutto perchè la struttura, con la medesima convenzione, verrebbe trasferita verosimilmente a Palermo (a Palermo è sostenibile e a Messina no?!) e poi perchè, in una semplice ottica manageriale, a nostro avviso sarebbe più logico “rivedere” i termini della convenzione e riportarli a livelli di sostenibilità condivisa fra i due enti, instaurando, così, un percorso virtuoso di reciproca e fattiva collaborazione, nell’unico ed imprescindibile scopo di garantire servizi di qualità alla popolazione”.

“Infine, concludono Crocè Trino e Catalioto- non si può non mettere in conto il costo (spreco di denaro pubblico?) per smantellare e ricostruire! Non sarebbe più logico prevedere una ulteriore struttura analoga a Palermo, senza “depredare” ulteriormente la nostra provincia, come avvenuto per i tagli alle nostre aziende sanitarie”.

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