Il sindaco di Furnari denuncia Tirreno-Ambiente in Procura

Il sindaco di Furnari denuncia Tirreno-Ambiente in Procura

Rosaria Brancato

Il sindaco di Furnari denuncia Tirreno-Ambiente in Procura

mercoledì 10 Ottobre 2012 - 16:13

Da giorni Tirreno-ambiente vieta l'ingresso alla discarica di Mazzarrà ai camion del Comune di Furnari, dove ormai è allarme rosso per l'igiene e la salute. La società sostiene di vantare crediti e vieta l'accesso se non vengono saldati. Il sindaco di Furnari Mario Foti ha portato le carte in procura ravvisando i reati di interruzione di pubblico servizio e concussione. E al Prefetto chiede di far scortare i mezzi dalle forze dell'ordine

Alla fine ha preso i documenti, i faldoni, tutte le carte in suo possesso e si è presentato alla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto dove è stato ascoltato dal procuratore De Luca. La situazione igienica a Furnari, dove non si può effettuare la raccolta dei rifiuti da 10 giorni è da allarme rosso ed il sindaco Mario Foti ha deciso di non fermarsi e rivolgersi a tutte le sedi competenti.

“Sono pronto anche a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine per poter esercitare un nostro diritto” annuncia, dopo aver inviato lettere a tutti, dalla Regione al Prefetto, passando per Provincia, Ato2 e Procura.

Come lui si trovano nella stessa situazione altri 7 Comuni ed i sindaci di Montagnareale, Valdina, Torregrotta, Novara di Sicilia e Merì hanno deciso di unirsi alla sua battaglia e denunciare tutte le irregolarità riscontrate nella gestione del settore da parte di Tirrenoambiente che da giorni fa trovare i cancelli chiusi ai camion dei Comuni interessati. Oggetto del contendere i crediti che la società sostiene di vantare dalle singole amministrazioni e che devono invece essere saldati dall’ATO 2. Ma in attesa che si chiariscano i fatti la discarica di Mazzarra’ Sant’Andrea è “vietata” ai mezzi di chi non paga il pregresso, nonostante i rischi per l’igiene pubblica e la salute.

“Chi non cede a questa sorta di ricatto di Tirrenambiente e non paga è costretto a non poter scaricare i rifiuti- spiega Mario Foti- un comportamento inqualificabile che comporta sia l’interruzione di pubblico servizio che la concussione. Per questo mi rivolgo al Prefetto ed alla Magistratura e chiedo anche a tutti i candidati alla Regione e ai deputati come intendano affrontare queste problematiche”.

Tirrenoambiente chiede al Comune di Furnari il pagamento di circa 46 mila euro relativi al periodo dicembre 2011-marzo 2012, quando è scaduto il contratto tra la società e l’ATO2 (cui spetta materialmente il pagamento delle somme a Tirrenoambiente, salvo poi rivalersi nei confronti dei singoli Comuni).

Il sindaco Foti sottolinea come abbia emesso un’ordinanza (il 2 ottobre) in base al Codice dell’Ambiente con la quale dispone che Tirrenoambiente, gestore della discarica di Mazzarrà, consenta il conferimento dei rifiuti di Furnari. Un successivo decreto del dirigente Regionale ha disposto, il 5 ottobre, che sia Furnari che altri sei Comuni vengano autorizzati appunto a scaricare proprio in seguito ad una situazione d’allarme per la salute e l’ambiente dopo dieci giorni di mancato smaltimento dei rifiuti.

“Nonostante ciò- prosegue Foti- arbitrariamente TirrenoAmbiente ha vietato l’accesso agli autocompattatori della società Dusty che è affidataria del servizio di raccolta rifiuti di Furnari. L’ordinanza ha carattere di esecutorietà in quanto diretta a tutelare l’interesse primario della salute pubblica e della tutela ambientale e pertanto non è possibile frapporre comportamenti omissivi. Oltre al pericolo igienico sanitario ci sono secondo me anche risvolti penali qualora vengano accertati eventuali altri reati per i quali è stata interessata la Procura di Barcellona P.G., nella fattispecie sussiste anche una violazione dell’art. 650 del c.p. e quindi gli estremi per la concussione nonché violazione dell’art. 331 che riguarda l’ interruzione di pubblico servizio. Non credo che una Società possa pretendere in questo modo ricattatorio i soldi dai Comuni che sono in condizioni di emergenza e che in ogni caso devono essere saldati dall’ATO2 e non direttamente da noi. Spero che la magistratura faccia chiarezza”.

La Regione inoltre ha già inviato il commissario ad acta a Furnari per consentire il saldo delle somme all’Ato2 e non direttamente alla Società.

Il sindaco inoltre si rivolge al Prefetto per valutare la possibilità di porre in essere misure adeguate per assicurare il concorso e l’assistenza delle Forze di polizia per consentire l’esecuzione dell’ordinanza sindacale nei confronti della Tirreno Ambiente SpA. Insomma, scortare i camion carichi di rifiuti fino alla discarica per garantire il servizio pubblico. Un’ulteriore richiesta riguarda poi la tariffa per il conferimento dei rifiuti dopo l’ampliamento della discarica. Attualmente anche il Comune di Messina paga 100 euro a tonnellata (basta far due conti: ogni giorno ne scarica dalle 200 alle 280 tonnellate). Mario Foti chiede di conoscere il decreto regionale che ne ha determinato l’importo successivamente all’ampliamento della discarica avvenuta nel maggio 2009. Il precedente decreto infatti, risalente al 2005, era relativo al vecchio invaso ormai saturo ed è, di fatto, superato dall’ampliamento finalizzato, tra l’altro da un impianto di biostabilizzazione annunciato e mai realizzato.

“Vogliamo conoscere l’effettivo importo delle nuove tariffe in base al nuovo decreto- prosegue- anche per sapere cosa scrivere a bilancio. Ci sarebbero poi altre considerazioni da fare, ad esempio in merito al fatto che la discarica di Mazzarrà sorge a 200 metri dal Comune di Furnari, oppure relativamente al fatto che nonostante una specifica prescrizione della Provincia che risultava anche inserita nell’autorizzazione all’ampliamento, il sito non disponga di una strada d’accesso nel torrente, fatto questo che definire vergogna è davvero poco. File di camion, provenienti anche dalla Campania, attraversano il torrente senza strada d’accesso, nonostante anche l’esistenza di un progetto…. Ma spero che la magistratura e tutti gli organi competenti intervengano. L’ultima considerazione la dedico al contratto che Tirrenambiente vuol farci firmare per pagare i debiti pregressi: c’è una clausola con la quale noi, dopo aver pagato, ci impegniamo a rinunciare a tutte le azioni da far valere in funzione degli importi e delle tariffe……E non aggiungo altro”.

Nei prossimi giorni, sindaco in testa, non sono escluse forme forti di protesta.

Rosaria Brancato

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