5.800 euro mensili: la spending review ai tempi della fame in Sicilia

5.800 euro mensili: la spending review ai tempi della fame in Sicilia

Rosaria Brancato

5.800 euro mensili: la spending review ai tempi della fame in Sicilia

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domenica 02 Marzo 2014 - 06:48

L'assessore regionale al lavoro Ester Bonafede si lamenta perchè da un mese, per colpa della spending review, il suo stipendio è di soli 5.800 euro. Poi, travolta dalle polemiche, cerca a suo modo di correggere il tiro. Nel frattempo, mentre val la pena di ricordare che il suo stipendio è uguale a quello di altri assessori regionali d'Italia, la Sicilia è alla fame e la Corte dei Conti definisce la classe politica siciliana come affamata di potere e ricchezza. Chissà perchè....

Prende 5.800 euro netti al mese, eppure si sente discriminata, perché prende meno del suo Capo di Gabinetto o di un Commesso dell’Ars.

La spending review ai tempi della fame siciliana è questa. Le dichiarazioni dell’assessore regionale al lavoro Ester Bonafede fanno paura perché palesano la distanza siderale tra la politica e le persone normali. E le giustificazioni successive alla gaffe dell’esponente della giunta Crocetta peggiorano la situazione.

Nei giorni scorsi l’assessore Ester Bonafede, tecnico in quota Udc, si è lamentata perché il decreto Monti che ha tagliato i costi della politica, applicato da gennaio in Sicilia, ha decurtato anche il suo stipendio, che adesso è di appena 5.800 euro netti al mese. Briciole insomma, non ci arrivi neanche alla seconda settimana del mese.

"Lavoro 12 ore al giorno, giro tutta la Sicilia, ma prendo meno di un deputato regionale, meno di un commesso all’Ars- ha detto la Bonafede- Noi assessori tecnici ci sentiamo discriminati dall’entrata in vigore della spending review , perché non ci viene riconosciuto nemmeno lo stesso trattamento dei deputati".

La “tragedia” in realtà è scoppiata appena un mese fa, perché fino a dicembre i poveri assessori tecnici della giunta Crocetta incassavano mensilmente 9.800 euro netti , quanto un ministro. Da gennaio l’applicazione della spending review ha inciso più sullo stipendio degli assessori perché viene tassato integralmente, mentre i deputati si sono visti tassare solo la metà della cifra ed infatti guadagnano 8.600 euro. Anche gli alti burocrati non scherzano, ma queste sono le conseguenze di una gestione dell’isola che la Corte dei Conti ha definito scandalosa.

Le parole della Bonafede hanno causato una valanga di proteste e le sue giustificazioni non hanno migliorato le cose: “Non mi sono lamentata, ho fatto una considerazione: noi assessori lavoriamo tutto il giorno, lo facciamo con sacrificio e questo va riconosciuto. Invece sembra sacrilego dire che ad un lavoro va corrisposta una giusta retribuzione: non c'è un bel clima. Non è attraverso il ricorso alla dissoluzione del ruolo ontologico della politica che si riafferma il legame tra questa e il cittadino. Io ho riavviato le politiche sociali, salvato i fondi Ue, organizzato stage per i giovani disoccupati in azienda”.

A prescindere da cosa volesse intendere l’assessore Bonafede con la frase “dissoluzione del ruolo ontologico della politica” e del nesso che c’è tra il “mistico ruolo” e il suo stipendio da 5.800 euro netti, concordiamo con lei quando dice che al lavoro va corrisposta la giusta retribuzione ma questo deve valere per tutti e non solo per un assessore che è convinta di far parte della giunta del pianeta Marte. Peraltro, il caso vuole che sia proprio lei l’assessore al lavoro di una Regione dove il lavoro non c’è e non ci sarà per i prossimi dieci anni. E mentre lei si lamenta “non sono io che prendo poco sono loro che prendono di più” i precari e i dipendenti delle partecipate, con lo stop alla Finanziaria non prendono neanche gli 800 euro al mese che permettono di tirare a campare. Se vuole davvero essere pagata per il suo lavoro, ci permettiamo di obiettare che è davvero poca cosa lo stage per i disoccupati vista la drammaticità della situazione occupazionale in Sicilia e non ci sembra che le sue 12 ore al giorno abbiano portato frutti miracolosi. Personalmente sono contraria agli assessori tecnici, per il semplice fatto che non sono tecnici nel senso di “neutrali”, rispondono sempre a un partito, ed è un trucco per prendere in giro i cittadini “non sono politici quindi non potete contestarli”. Non solo la Bonafede è targata Udc, ma suo marito, Carmelo Carrara, ex magistrato e deputato, è tra i papabili per le Europee. Quindi qualcuno spieghi perché si ostinano con la balla degli assessori tecnici quasi fossero asettici. Un tecnico sa benissimo che deve la sua poltrona al politico che l’ha messo lì e sarà di gran lunga più grato di un “politico puro” che potrebbe decidere di smarcarsi dal leader. Io diffido dei tecnici. Voglio buoni politici, è per questo che vado a votare e nelle liste ci sono i politici mica i tecnici. Io voglio essere amministrata da chi ho votato. Altrimenti che senso hanno le elezioni?

Quanto poi agli stipendi degli onorevoli e dei burocrati ha ragione la Bonafede.

All’ Esa, (Ente sviluppo agricolo) tanto per fare un esempio, il direttore generale Maurizio Cimino (parente dell’ex deputato Michele, un passato da berlusconiano un presente da crocettiano) prende quasi 170 mila euro l’anno. Se i campi siciliani sono meglio dei Giardini di Babilonia lo dobbiamo all’Esa, e lo sa bene il governo che sta pensando di potenziare l’ente con cinque strutture interne da affidare ad altrettanti dirigenti da quasi 80 mila euro l’anno.

Se certe dichiarazioni ci offendono e ci indignano non è per la “dissoluzione del ruolo ontologico della politica” come pensa la Bonafede ma perché la malapolitica ha desertificato la Sicilia.

Basti pensare alla relazione della presidente della Corte dei Conti della sezione siciliana Luciana Savagnone: “davanti alle condizioni di povertà delle famiglie siciliane la politica non riesce a dare risposte concrete, occupandosi prevalentemente di se stessa, sottraendo ricchezza al Paese, depredando nei più diversi modi, ed in questo la realtà supera spesso la fantasia. Se i cittadini più sfortunati e più poveri spesso delinquono perché mossi dal bisogno, nessuna giustificazione può addurre colui che, essendo un rappresentante politico, è un privilegiato. La corruzione della classe politica è dettata soltanto da una incontrollata smania di ricchezza e di potere. Essa non solo rappresenta un fenomeno detestabile e biasimevole dal punto di vista morale, ma costituisce una concausa determinante dell'impoverimento. In Sicilia, peraltro, il fenomeno corruttivo spesso lambisce e si intreccia con gli interessi dell'universo mafioso. I reati di corruzione rendono più fertile il terreno su cui cresce e si sviluppa la delinquenza mafiosa, attraverso il perseguimento di interessi economici comuni, connivenze, reciproche protezioni".

Questo scherzetto ci costa 50 milioni di euro che finiscono nei rivoli di quella mala politica che, mentre riduce i siciliani sul lastrico e la Sicilia un deserto incapace di produrre, dall’altro si guarda bene dal ridursi gli sprechi.

Non penso affatto che gli assessori tecnici siciliani siano discriminati. Siamo noi siciliani che siamo discriminati rispetto agli elettori di altre realtà, perché, a differenza di altri siamo costretti ad ascoltare dichiarazioni come quelle della Bonafede.

Con 5.800 euro al mese in Sicilia campano tre famiglie. E lavorano tutti 12 ore al giorno, ma senza segretarie, capi di gabinetto, impiegati, auto blu, autisti, rimborsi spese, privilegi.

Per cortesia, almeno il silenzio, ce lo dovete. E’ la minima forma di rispetto che vi chiediamo. Tacete.

Rosaria Brancato

11 commenti

  1. Cara “signora” io ti metterei ” na’ pala e un picu” nelle mani per 10 ore al giorno e per 800 euro al mese! UNA SOLA PAROLA +++++++++++…….!!!!

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  2. VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA! VAI A LAVORARE!

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  3. invelatosempre 2 Marzo 2014 10:21

    Non ha tanto torto la signora e un po’ di ordine si dovrebbe mettere in tal senso. Da parte mia, farei come nella vecchia Cina Comunista di Mao. Questo, ormai disconosciuto, signore aveva la sana abitudine di mandare gli studenti universitari, nei tre mesi estivi, a zappare nelle campagne, perché comprendessero quanto fortunati fossero a studiare nei restanti nove mesi. E la cosa funzionava visto che la classe dirigente, formatasi con quel metodo, oggi ha reso la Cina il primo paese al mondo per crescita economica.
    Ecco, noi dovremmo estendere il metodo ai politici! A mio avviso otterremmo diversi risultati positivi:
    1)I più anziani e lavativi non si presenterebbero in lista.
    2) I corrotti troverebbero più comodo svaligiare le banche e gli uffici postali con nostro beneficio, visto che lo Stato è più attrezzato a perseguire i reati contro le proprietà istituzionali che quelli da corruzione e concussione. Chissà perché?
    3)Qualora qualcuno continuasse a perseverare nella politica, dimostrerebbe non solo onestà, ma soprattutto amore per la natura e i lavori manuali. E non sarebbe cosa da poco!

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  4. Puerili! E’ facile additare il mostro invece di capire.
    Dalla Bonafede invece viene un invito alla coerenza, a fare di più.
    L’invito ad abbassare tutti gli stipendi d’oro della regione. Perché mai la spending review non deve toccare anche gli altri stipendi che già sono un insulto al buonsenso anche senza l’esigenza di dover tagliare i costi…
    Per evitare la “dissoluzione del ruolo ontologico della politica” , qualsiasi cosa voglia dire, sarebbe necessario che tutti gli emolumenti venissero equiparati.. al ribasso.

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  5. Carissima Rosaria BRANCATO, hai il dono delle giornaliste di razza, scevra da pregiudizi politici e sociali, quello di interpretare le sensazioni di molti lettori del tuo editoriale domenicale. Non ho nulla da aggiungere alle tue riflessioni, correrei il rischio di dire cose spiacevoli all’indirizzo dell’assessora e dei burocrati siciliani, quest’ultimi il vero cancro della nostra stupenda ISOLA, ma non ho l’abitudine di insultare le persone, a volte sono ironico, difficilmente sarcastico. Non condivido la frase virgolettata della presidente della Corte dei Conti, Luciana SAVAGNONE, “La POLITICA in Sicilia? Corrotta.” La Presidente utilizza impropriamente il sostantivo della parola POLITICA, arte e scienza inventata dall’uomo delle caverne, è l’aggettivo POLITICI la parola giusta, correggo con il colore BLU la frase della presidente, “Gli uomini POLITICI in Sicilia? Corrotti.”. L’uso errato delle parole è diseducante per i giovanissimi, di cui abbiamo bisogno in POLITICA.

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  6. Ah, avessi la bacchetta magica…
    Per prima cosa spoglierei di tutti gli averi queste personaggi che della politica hanno fatto il loro forziere, che non hanno mai lavorato nelle loro vita e che fino ad oggi vivono agiatamente.
    Poi li passerei “sotto le forche caudine”, naturalmente risparmiando loro la sodomizzazione, che per etica e rispetto della Chiesa, non sarebbe da persone civili.
    Per ultimo, li manderei a zappare le dure zolle di terra che abbondano nei nostri territori.
    Ah, avessi la bacchetta magica, mi comporterei come un moderno Robin Hood defenestrando tutti i parassiti della società e ristabilirei le vere regole della giustizia (non quella che taluni magistrati politicizzati esercitano oggigiorno).
    I miei sono solo sogni che mai si avvereranno.

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  7. Sono imbufalita e preferisco tacere per evitare le crocette di censura!
    Oltretutto vorrei sapere se, tra i gravosi impegni quotidiani di questa signora (a parte l’organizzazione d’interessanti ed utili corsi di formazione), rientri anche quello di difendere le nostre eccellenze a Bruxelles- come le arance di Sicilia. Ma se così fosse, non ne è stata capace in quanto alle nostre arance sono state preferite quelle marocchine. Grazie! Io me ne ricorderò a maggio in occasione delle elezioni europee!

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  8. All’estero vincono gli ITALIANI più geniali, più preparati, quelli lontanissimi dagli uomini POLITICI, lo fanno con il premio OSCAR al film di Sorrentino LA GRANDE BELLEZZA. In Italia, purtroppo, vincono gli italiani mediocri, zalli, quelli legatissimi agli uomini POLITICI, lo fanno avendo come premio la spesa corrente dello Stato, Regioni, Comuni al film LA GRANDE BRUTTEZZA.

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  9. Basti pensare alla relazione della presidente della Corte dei Conti della sezione siciliana Luciana Savagnone: “davanti alle condizioni di povertà delle famiglie siciliane la politica non riesce a dare risposte concrete, occupandosi prevalentemente di se stessa, sottraendo ricchezza al Paese, depredando nei più diversi modi, ed in questo la realtà supera spesso la fantasia. Se i cittadini più sfortunati e più poveri spesso delinquono perché mossi dal bisogno, nessuna giustificazione può addurre colui che, essendo un rappresentante politico, è un privilegiato. La corruzione della classe politica è dettata soltanto da una incontrollata smania di ricchezza e di potere. Essa non solo rappresenta un fenomeno detestabile e biasimevole dal punto di vista morale, ma costituisce una concausa determinante dell’impoverimento…..” NO COMMENT .

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  10. Signora non è il suo stipendio basso, ma tutti quelli degli altri che sono alti… quindi livelliamo tutti così non si sente discriminata.. certo se un commesso all’ars guadagna di piu… è davvero vergognoso…!

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  11. Forse vi è sfuggito che la signora Bonafede è stata intervistata ieri da Giletti ed ha spiegato realmente come è andata, come è stata operata disinformazione utilizzando le sue parole e ricostruendole opportunamente.
    Ovviamente non voglio dire che la smentita della Bonafede sia oro colato ma almeno dovreste prenderne atto invece di starnazzare indignati su un caso che forse è stato montato ad arte. E c’è anche da crederci perché chi parla di “dissoluzione del ruolo ontologico della politica” poi non può aver detto quelle frasi che le vengono attribuite. E’ una questione di analisi logica.
    (mariedit, guarda che “la grande bellezza” è un film zallissimo, un vero prodotto zallo della zallissima cinematografia attuale. Forse è il meglio che attualmente passa il convento, ma è un meglio zallo da morire ed è quello che la cinematografia italiana si merita. Un riconoscimento alla sua zallaggine. Poi ci possiamo riempire la bocca quanto vogliamo con la parola OSCAR, ma ci sono mille “giochini” che portano ad un oscar o ad un qualsiasi altro premio)

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