I familiari delle vittime di mafia: "Presi in giro da anni"

I familiari delle vittime di mafia: “Presi in giro da anni”

I familiari delle vittime di mafia: “Presi in giro da anni”

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mercoledì 07 Novembre 2018 - 08:06

L'obiettivo è l’equiparazione delle vittime di mafia a quelle del terrorismo mafioso

PALERMO – “Sono trascorsi oltre cinque anni da quando una delegazione di familiari di vittime innocenti di mafia venne ricevuta all’Ars dal gruppo parlamentare regionale del M5S che ha reso possibile per la prima volta, nella storia della Regione, l’incontro tra un gruppo parlamentare e i familiari di vittime innocenti di mafia, per discutere delle problematiche relative all’impianto normativo regionale e nazionale”. Lo ricorda Giuseppe Ciminnisi, coordinatore nazionale dei familiari delle vittime di mafia.

L'obiettivo è l’equiparazione delle vittime di mafia a quelle del terrorismo mafioso. “In quella circostanza – prosegue Ciminnisi – la deputazione regionale del Movimento 5 Stelle accolse le istanze della delegazione assumendo l’impegno a voler rimediare a una legge iniqua che finisce con il creare categorie di vittime di serie A e vittime di serie B. Apprendiamo adesso del Disegno di Legge presentato dal senatore Gianmarco Corbetta, del Movimento 5 Stelle, in favore dell’equiparazione delle vittime del dovere alle vittime del terrorismo, rimediando così a una ulteriore discriminazione di legge. Purtroppo, però, non possiamo che constatare come ancora una volta si escludano le vittime di mafia da qualsivoglia iniziativa di carattere legislativo. Venuta meno qualsiasi querelle di carattere politico, visto che oggi il Movimento 5 Stelle è entrato a far parte del governo, ci saremmo aspettati che si volesse sanare il vulnus che rende le vittime di mafia cittadini di serie B. Non si comprende come una strage avvenuta in altre regioni d’Italia per vile mano mafiosa si possa classificare come di “matrice terroristico mafiosa”, mentre se lo stesso evento riguarda il Sud del Paese diventi semplicemente “mafiosa”, dando origine a una discriminazione alla quale non riusciamo a dare alcuna spiegazione. Auspichiamo pertanto – conclude Ciminnisi – che il senatore Gianmarco Corbetta, o chi per lui, voglia intervenire includendo anche noi familiari di vittime di mafia di serie B in un Disegno di Legge che metta la parola fine a un’ingiustizia vergognosa per un Paese che possa definirsi civile.”

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