Acqua torbida a Trappitello. "Insieme per i nostri diritti" contro l'Amministrazione comunale

Acqua torbida a Trappitello. “Insieme per i nostri diritti” contro l’Amministrazione comunale

Enrico Scandurra

Acqua torbida a Trappitello. “Insieme per i nostri diritti” contro l’Amministrazione comunale

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lunedì 11 Aprile 2016 - 21:04

Il rappresentante del locale comitato, Giuseppe Sterrantino, ha apprezzato l'impegno dell'onorevole Valentina Zafarana, che pochi giorni fa ha effettuato un sopralluogo ai pozzi di Santa Filomena. Ma mette in guardia tutti: "E' solo un punto di partenza".

“Rappresenta una nostra importante vittoria, ma costituisce solo un punto di partenza“. Giuseppe Strerrantino, presidente del Comitato “Insieme per i nostri Diritti”, esordisce così all’indomani del sopralluogo, presso i pozzi di via Santa Filomena, fortemente voluto dall’onorevole del Movimento 5 Stelle, Valentina Zafarana. Un’azione che per il rappresentante dei cittadini della frazione di Trappitello ha significato tanto, ma che non ha ancora portato a nulla, visto che sono trascorsi già più di sei mesi dall’assemblea, svoltasi in pubblica piazza, e nessuno ha ancora risolto definitivamente la problematica. “Gli impegni presi dalla deputata regionale sono stati ampiamente mantenuti – ha dichiarato nelle scorse ore il rappresentante – ma ritengo che nulla di importante ad oggi sia stato fatto per la risoluzione della questione. Interventi estemporanei non coordinati e nessun piano operativo sono state finora le attività svolte. In poche parole il nulla, dimostrato dai fatti, visto che alla prima pioggia il problema dell’acqua torbida si è manifestato nuovamente”. Intanto, però, l’attività del Comidi continua a ritmo sostenuto, con Sterrantino che ha provveduto a far recapitare al Comune di Taormina una richiesta finalizzata all’ottenimento, per i cittadini, del rimborso del 50% di quanto da loro pagato a Palazzo dei Giurati per i consumi idrici, relativamente agli ultimi cinque anni. Stando a quanto riportato dalla tabella riepilogativa dell’Asp di Messina, contenente i risultati delle analisi dell’acqua prelevata, relativa al periodo 2010/2015, si evidenzia che, su 11 analisi, ben 9 sono state definite non conformi a quanto disposto dal relativo decreto legislativo. “L’erogazione d’acqua non potabile – ha ancora detto il delegato – rientra, pertanto, pienamente nella disciplina dell’inesatto adempimento contrattuale, in quanto la prestazione non solo deve essere adempiuta, ma anche in modo esatto”. La proposta è stata nel frattempo visionata dall’Amministrazione comunale che a breve risponderà in merito, con l’obiettivo principale di sciogliere un “nodo” che sta seminando polemiche negli ambienti politici e non.

Enrico Scandurra

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