Moderati miglioramenti anche per Palermo e Catanzaro. Preoccupanti passi indietro per Messina e Cosenza
E’ tempo di bilanci dopo il rapporto annuale di Legambiente sull’ambiente e l’ecosistema urbano delle Province Italiane: quelle Calabro/Sicule sono 14, di cui sette sono posizionate tra gli ultimi otto posti in una classifica in cui è in testa Verbania seguita da Belluno, Parma, Bolzano, Siena e Trento.
La prima città meridionale è Salerno, al 34° posto, dopo un incredibile balzo di ben 49 posizioni rispetto allo scorso anno.
La situazione è pessima nello scenario Calabro/Siculo, dove la prima città è Cosenza al 67° posto ma in calo di ben 22 posizioni rispetto al 2008.
Stesso identico pessimo trend (-22) per Messina, che si ritrova adesso al 96° posto su 103 province.
In caduta libera anche Agrigento (-20) che si trova al 101° posto e Crotone (-11) al 102° posto.
Ultima è Catania, al 103° posto, con un -2 rispetto all’anno scorso.
Male anche Caltanissetta che registra un 99° posto con un calo di 5 posizioni e Vibo Valentia, all’88° posto in calo di 8 posizioni.
Rimangono stazionarie Siracusa (-1) al 93° posto, Enna (-1) al 97° posto e Trapani (+1) al 98° posto.
Segnali positivi arrivano da Palermo e Catanzaro: entrambe guadagnano 8 posizioni e risalgono rispettivamente al 90° e all’85° posto.
Ancora meglio, e sono le uniche due realtà di Calabria e Sicilia a fare una bella figura, Ragusa (+18) all’84° posto e Reggio Calabria (+14) al 76° posto.
Il rapporto annuale di Legambiente, realizzato con la collaborazione scientifica di Ambiente Italia e il contributo editoriale de Il Sole 24 ore, è composto da un insieme di indicatori selezionati per la graduatoria che coprono tutte le principali componenti ambientali presenti in una città: aria, acque, rifiuti, trasporti e mobilità, spazio e verde urbano, energia, politiche ambientali pubbliche e private.
Sono considerati i fattori di pressione e la qualità delle componenti ambientali e la capacità di gestione ambientale: il quadro che emerge per la realtà Calabro/Sicula è pessimo e preoccupante, e dovrebbe essere da stimolo e sprone per un territorio che, anche alla luce degli ultimi tragici eventi legati a calamità naturali, dovrebbe provare a vivere in modo sempre più armonioso con il mondo dell’ambiente e della natura, rispettandolo e amandolo come merita.
