Urne chiuse e risultati definitivi: i commenti dei protagonisti

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Urne chiuse e risultati definitivi: i commenti dei protagonisti

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martedì 06 Marzo 2018 - 08:34

M5s, Forza Italia, Partito democratico e Liberi e Uguali analizzano l’esito elettorale. Ognuno da una prospettiva diversa

Adesso che i dati sono ufficiali e i giochi chiusi, è tempo di commenti e riflessioni da parte dei protagonisti di queste elezioni politiche.

In casa Movimento Cinque Stelle, che ha ottenuto un risultato storico soprattutto al Sud e in Sicilia, c’è grande entusiasmo. Giancarlo Cancelleri, coordinatore della campagna elettorale in Sicilia, commenta così : “Sbalordito dai risultati. In Sicilia, abbiamo preso 1 milione e 200 mila voti, che non sono per nulla di protesta, come vogliono fare credere, ma arrivano da gente convinta della nostra linea, della nostra proposta, e che sono indirizzati contro il governo del nulla di Musumeci. Ho Chiamato Luigi, speriamo che Mattarella gli conferisca l’incarico di fare il governo, ci aspettiamo grande attenzione per la Sicilia e questo perché Di Maio sa che la nostra isola è stata lasciata troppo tempo indietro”.

“Il Pd – afferma Cancelleri – è praticamente scomparso, la coalizione del centr destra ha perso 100 mila voti rispetto a novembre e Musumeci parla di un risultato segno del malessere? I cittadini hanno votato convintamente per noi, che non abbiamo responsabilità del disastro degli ultimi 20-30anni. Il centro-destra si sentiva sicuro e invece gli è arrivata una batosta incredibile. Altro che segno del malessere, questa sconfitta è figlia dei 100 giorni di governo del nulla di Musumeci”.

Dentro Forza Italia, che ha ottenuto un risultato inferiore rispetto a quelle che erano le aspettative della vigilia, si tende comunque a guardare il bicchiere mezzo pieno.

Matilde Siracusano, sconfitta dal pentastellato Francesco D’Uva all’uninominale ma comunque eletta al proporzionale nel Collegio di Palermo dichiara: “Forza Italia è La forza politica del centro destra in Sicilia: la nostra è la regione più azzurra d’Italia, con il 21% dei consensi. I numeri raccontano di un sostegno forte del territorio ad un progetto politico che ha parlato di contenuti reali, che lo ha fatto oggi e lo fa dalla sua nascita. Un partito che, una volta al governo, ha sempre dato risposte importanti, anche e soprattutto al Meridione, notoriamente figliastro per i vari governi tecnici o di centrosinistra.

S’impone adesso una seria riflessione sul futuro del nostro Paese che ha BISOGNO di certezze e progettualità e su quello del centrodestra il cui perno nel nostro territorio si conferma essere Forza Italia”.

Il vero sconfitto di queste elezioni è il partito democratico, il cui risultato a Messina però in controtendenza rispetto al dato siciliano e nazionale, come sottolinea l’ex rettore Pietro Navarra , arrivato terzo all’uninominale ma comunque eletto con il plurinominale. Questa la sua riflessione: “Avevamo un obiettivo: conquistare il seggio al proporzionale, ed è arrivato. La performance della nostra Circoscrizione è stata la migliore in Sicilia del Centrosinistra e, di questo, sono certamente molto soddisfatto. Un ringraziamento, in tal senso, va anche a Beppe Picciolo e Gianpiero D’Alia per il contributo che sono stati in grado di fornire. A livello nazionale il risultato non ci premia, la sconfitta è chiara e deve far riflettere. Ma vogliamo cominciare proprio dal risultato di Messina per costruire una realtà che, secondo me, ha ampi margini di miglioramento”.

“Il Partito Democratico – spiega Navarra – a Messina ha resistito, se si analizzano i dati, soprattutto in confronto alle regionali. Mentre il Centrodestra, che avrebbe dovuto vincere ovunque, è stato travolto. Qui il PD, in un certo senso, è un partito appena nato e va rifondato nel globalmente. Non a caso il risultato delle Regionali, con la vittoria di Franco De Domenico, è stato un risultato di novità, continua ad esserlo con queste elezioni: è l’affermazione di una linea che punta sulla qualità, sulla competenza, su figure nuove che possono dare vigore e slancio per una politica nuova”.

Anche Liberi e Uguali si lecca le ferita dopo il risultato deludente. A commentare l’esito elettorale è Alessandra Minniti, segretaria di Sinistra Italiana prov. di Messina, candidata alla Camera nel collegio di Messina.

Le sconfitte, come le crisi e le malattie, servono a conquistare una conoscenza più diretta della realtà. È per questo che, nel pieno riconoscimento della sconfitta della proposta politica di Liberi e Uguali in questa tornata elettorale, i partiti e i candidati che hanno sostenuto questa lista sono chiamati ad una seria riflessione, che sarà fatta collettivamente. È evidente – continua – che sono stati fatti degli errori strategici e comunicativi. Parlo adesso esprimendo valutazioni a caldo, ma come dirigente di Sinistra Italiana. È stato un errore allontanarsi dalla prospettiva aperta dalla lista Centopassi, il cui cammino, soprattutto nella prospettiva delle amministrative, si dovrebbe riprendere. È stato un errore non comprendere come ci fosse nella cittadinanza una ricerca di nuovo e diverso, e che determinate candidature di nomenclatura non avrebbero raccolto consensi. È stato un errore disperdere in campagna elettorale, parlando di centrosinistra e/o di sinistra di governo o di governo di scopo, un patrimonio iniziale che ci dava al 7%E.

Infine errori sono stati fatti nelle candidature in tutta Italia, dando la sensazione che si volesse garantire un gruppo ristretto di candidati. Ma non si è sbagliato nel programma, nell’analisi e nella lettura del passaggio economico, non si è sbagliato nel mettere al primo posto il tema delle disuguaglianze; ma non si è saputo comunicare adeguatamente la discontinuità del nostro progetto politico rispetto al Pd, che i cittadini hanno bocciato come fulcro di un potere di elite e di establishment. Per cui adesso riprendere a parlare di un centrosinistra che già non esisteva prima, e ancor più alla luce di questa debacle, può esistere adesso, è un errore di valutazione che ci porta in direzione contraria rispetto alla paziente e umile costruzione di una sinistra senza se e senza altro che è il nostro compito”.

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