Anche i rifiuti messinesi pronti a "migrare". Mentre l'impianto di Mazzarrà...

Anche i rifiuti messinesi pronti a “migrare”. Mentre l’impianto di Mazzarrà…

Alessandra Serio

Anche i rifiuti messinesi pronti a “migrare”. Mentre l’impianto di Mazzarrà…

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giovedì 07 Luglio 2022 - 07:04

Ad agosto la gara per affidare il servizio di trasporto dell'indifferenziata fuori regione. Mentre il nuovo impianto...può attendere ancora

MESSINA – Il nuovo polo impiantistico aspetta il Paur, che aspetta la bonifica della discarica di Mazzarrà, che aspetta i soldi…E a proposito di soldi: “Che fine hanno fatto i 45 milioni di euro destinati ai comuni come ristoro per l’emergenza rifiuti?”, chiede all’Ars il capogruppo di Forza Italia Tommaso Calderone. Rifiuti che, se niente si sblocca, tra qualche settimana sono pronti a “migrare”, anche dal messinese.

Da agosto l’indifferenziata del messinese sarà trasportata fuori regione

Insomma, a conti fatti, dal resoconto del tavolo tra la Regione e la Srr della provincia di Messina sul progetto del polo impiantistico, è venuto fuori che i tempi sono ancora lunghi e che l’unica certezza è che il costo dello smaltimento per i comuni messinesi è destinato ad aumentare. Perché, ha spiegato il presidente del cda della Società consortile Rosario Sidoti (nella foto d’archivio) ai sindaci, nell’impossibilità di smaltire i rifiuti “a chilometro zero”, il 2 agosto prossimo si terrà la gara per affidare il servizio del trasporto dell’indifferenziato fuori regione, che sarà celebrata dall’Urega di Messina.

Le autorizzazioni – lumaca

Dal confronto è arrivato anche uno spiraglio per il progetto promosso dalla Società di regolamentazione del trattamento dei rifiuti, che però è stato subito smorzato dal nodo bonifica della discarica. Il presidente della Commissione regionale dell’Arpa che deve rilasciare le autorizzazioni al progetto ha infatti promesso che il 22 luglio tornerà a riunirsi l’organismo che deve deliberare in via definitiva il Paur, il provvedimento autorizzatorio unico regionale, atteso da 15 mesi. Sarà la volta buona?

Prima la bonifica della discarica?

Al tavolo di qualche giorno fa è stato intanto affrontato il nodo bonifica della “discarica” di Mazzarrà Sant’Andrea, inattiva ma attigua al sito del nuovo impianto. Secondo gli organi regionali, la bonifica del vecchio impianto è condizione necessaria per il via libera al nuovo. La Ssr ha ricordato che nel progetto del nuovo impianto c’è già compresa una buona parte delle operazioni di bonifica di quel sito, in particolare per quel che riguarda lo smaltimento del percolato, oggi “spedito” altrove anch’esso. All’incontro erano presenti anche l’onorevole Totò Cordaro, il professor Angelini che presiede la Commissione, il dirigente del Genio Civile di Messina e quello del Dipartimento Acque regionale.

Il sindaco di Mazzarrà: “Bonifica definitiva col nuovo impianto”

E c’era anche il sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea Carmelo Pietrafitta, che ha assicurato: “Non è prevista alcuna riapertura della discarica, la realizzazione del Polo Impiantistico nulla a che vedere con l’attuale discarica né con la sua paventata riapertura. Il polo impiantistico, anzi, consentirà la messa in sicurezza definitiva della stessa discarica e non invece la sua riattivazione.”

Il primo cittadino di Castell’Umberto: “Di attesa in attesa, aumentano i costi e le bollette”

“Dal 2010 aspettiamo la riforma dei rifiuti, ora aspettiamo la messa in sicurezza della discarica ed il nuovo sito di impiantistica, nel frattempo, se dovesse persistere questo stallo e dovessimo portare i rifiuti indifferenziati fuori regione, aumenteranno i costi per i comuni e a cascata le bollette degli utenti. Realizzare il nuovo impianto è quanto mai necessario“, commenta il sindaco di Castell’Umberto Lionetto Civa.

L’interrogazione di Calderone: “E i ristori?”

Mentre sul costo rifiuti è tornato all’Ars l’onorevole Calderone, in una interrogazione al Governo regionale: “Che fine hanno fatto i 45 milioni di euro destinati ai comuni siciliani come ristoro per il costo rifiuti? E con criteri saranno ripartiti? Dobbiamo essere chiari con i siciliani, e dobbiamo spiegare perché anche i rifiuti del messinese sono pronti a partire per essere smaltiti fuori regione”.

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2 commenti

  1. Onorevole Calderone, quando Cateno De Luca nelle sue dirette un anno addietro parlava di collasso facendo un cronoprogramma di ciò che adesso e come da lui previsto esattamente avviene, nei tempi lei all’ARS cosa faceva? Non ho mai sentito un suo intervento o interrogazione. Quindi adesso non urli dicendo i rifiuti andranno all’estero con l’aumento delle tariffe, ma informi i siciliani della inedaguezza della classe politica della quale lei e’ degno rappresentante!!!!! Novembre si avvicina a grandi passi, preparate gli scatoloni, il vostro tempo e’ finito.

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  2. Insomma, proprio non la si vuole comprendere che si deve dare una maggiore e definitiva spinta alla costruzione di almeno tre TERMOVALORIZZATORI per combattere la perenne emergenza rifiuti in Sicilia. Guardate come sta aiutando a risolvere lo stesso problema in Campania il Termovalorizzatore di Acerra, guardate quanto pagano di Tari a Brescia che in zona dispone di un Termovalorizzatore. Sveglia, la via da percorrere è solo questa.
    Per non parlare dei posti di lavori annessi e connessi e alla possibilità di produrre energia dalla spazzatura non riciclabile.

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