La famiglia Barbuscia rifiuta la bottega assegnata: muffa e fatiscenza

La famiglia Barbuscia rifiuta la bottega assegnata: muffa e fatiscenza

Marco Celi

La famiglia Barbuscia rifiuta la bottega assegnata: muffa e fatiscenza

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lunedì 03 Luglio 2017 - 08:48

Non va ancora bene la bottega requisita dal Comune per il piccolo Cristian Barbuscia: troppo piccola e fatiscente per ospitare il ragazzo in queste condizioni.

Non si conclude l'odissea del piccolo Cristian Barbuscia, affetto da una grave patologia respiratoria che lo ha costretto ad allontanarsi dalla sua abitazione di Zafferia, in quanto necessita di un ambiente salubre ed asettico, e soprattutto vicino al Policlinico, dove poter vivere.

Lo scorso 17 Giugno, da parte dell’Amministrazione Comunale è stata emanata un’ordinanza di requisizione di una delle botteghe IACP, in Via Aurelio Saffi n.8/10, a favore Cristian. Tuttavia, pur riconoscendo l’impegno, il coraggio e la volontà politica di questa azione, la famiglia Barbuscia è stata costretta a rifiutare l’ex bottega IACP, in quanto le dimensioni dell’appartamento sono ridotte rispetto all’attuale casa di Zafferia: ciò ostacolerebbe la presenza e l’impiego degli ausili di cui necessita Cristian.

Inoltre, durante il sopralluogo effettuato alla ex bottega IACP, si è preso atto della fatiscenza e dell’umidità dell’alloggio, ed inoltre, la requisizione per un anno, non fornisce sufficienti garanzie per un’abitazione dignitosa ed una residenza stabile.

Tuttavia, se c'è un lato positivo in questa faccenda, è quello che ha anche aiutato a mettere in luce come parte del patrimonio immobiliare dello IACP, composto da immobili comunemente etichettati come “botteghe”, siano in realtà catastate come abitazioni. Si tratta dunque non di botteghe, ma di immobili assegnabili a persone e a nuclei familiari in graduatoria o in emergenza abitativa.

I membri del Fronte Popolare Autorganizzato, che tanto si sono interessati per le persone in emergenza abitativa a Zafferia ed anche alla vicenda del piccolo Cristian, invitano perciò il Comune ad andare a fondo sulla vicenda, nell’interesse del diritto all’abitare, ed, allo stesso modo, ritengono sia opportuno procedere con un censimento a controlli incrociati del patrimonio immobiliare pubblico, già ripetutamente proposto dal Fronte Popolare Autorganizzato Si Cobas, al fine di accertare stato e disponibilità dell’edilizia pubblica in città.

Ma la questione più importante, a cui massima priorità si deve dare, resta sempre quella di Cristian Barbuscia che, il prima possibile necessita di una casa in cui poter vivere.

2 commenti

  1. Follia totale. Un bimbo con gravi patologie respiratorie dovrebbe abitare in quel tugurio in cui l’umidità di risalita ha interessato tutte le pareti ed il pavimento. Roba da denuncia alle massime autorità sanitarie ed alla Procura della Repubblica. Quale medico potrebbe avallare questa soluzione?

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  2. Follia totale. Un bimbo con gravi patologie respiratorie dovrebbe abitare in quel tugurio in cui l’umidità di risalita ha interessato tutte le pareti ed il pavimento. Roba da denuncia alle massime autorità sanitarie ed alla Procura della Repubblica. Quale medico potrebbe avallare questa soluzione?

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