Buzzanca racconta il suo 2009: «La notte del 1 ottobre ha cambiato radicalmente la mia vita di sindaco»

Buzzanca racconta il suo 2009: «La notte del 1 ottobre ha cambiato radicalmente la mia vita di sindaco»

Buzzanca racconta il suo 2009: «La notte del 1 ottobre ha cambiato radicalmente la mia vita di sindaco»

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mercoledì 30 Dicembre 2009 - 22:45

Intervista di fine anno col primo cittadino: dall’alluvione che ha sconvolto Messina ai finanziamenti ottenuti per secondo approdo, risanamento e difesa del suolo, dai rapporti con il Consiglio alla politica regionale. E per il 2010 si preannuncia «la rivoluzione della Ztl»

Il 2009 di Giuseppe Buzzanca si era aperto con le polemiche col consiglio comunale, col caso Scoglio ancora “vivo”, con i grattacapi del risanamento e quelli dei servizi sociali in cima all’agenda. Oggi l’agenda del sindaco si è fermata alla lettera “A”, la “A” di alluvione, l’evento che ha spaccato in due l’anno che ci stiamo lasciando alle spalle e che inevitabilmente segnerà anche l’inizio del 2010. Dal disastro che ha sconvolto Messina ed in particolare i borghi di Giampilieri, Scaletta, Molino, Altolia e Briga parte la nostra intervista di fine anno col primo cittadino.

Quanto e come è cambiata la sua vita di sindaco dopo il 1 ottobre?

«Radicalmente, prima di tutto per l’alto condizionamento emotivo. Da quella notte più della metà del mio tempo è dedicata all’alluvione e non potrebbe essere altrimenti. Un impegno finalizzato alla soluzione del problema. Chi non vive quotidianamente il territorio non ne conosce le necessità e non può rendersi conto della situazione. In più dobbiamo fronteggiare un sistema burocratico che in Sicilia andrebbe raso al suolo: abbiamo problemi persino per scaricare le carcasse delle auto, superabili solo mettendo in campo la mia autorevolezza di parlamentare regionale. Sto cercando di costruire una squadra all’altezza, a breve mi avvarrò anche del numero 2 della Protezione civile regionale, l’ing. Calogero Foti. E sto cercando anche di stare vicino alla gente: oggi alle 18 sarò ad Altolia per la Santa Messa e porterò un gruppo gospel. Agli abitanti spero di regalare una bella sorpresa nei prossimi giorni, ma ancora non posso anticipare nulla».

La gente è restia a tornare a casa, tra gli sfollati cresce l’esasperazione dopo tre mesi dal disastro.

«Capisco il malcontento, ma chi può deve rientrare a casa. I comitati mi chiedono una deroga e io la accorderò, ma solo a chi la motiverà certificando le proprie difficoltà. Le zone verdi sono sicure e lo saranno ancora di più con l’attivazione dei presidi d’allerta. Dal punto di vista dei fondi, agli inizi di gennaio incontrerò Berlusconi, al quale presenterò i progetti con le relative esigenze di finanziamenti».

Cosa ha provato quando al teatro Vittorio Emanuele l’hanno fischiata?

«Quelli erano fischi ideologizzati. Chi era presente si è accorto che il loggione fischiava mentre la platea applaudiva. D’altronde, a dimostrazione del fatto che sono molto aperto, ho chiamato solo artisti di sinistra. A chi fischiava io dico: sono anche il vostro sindaco. Capisco le ansie, le angosce, i problemi, ma vorrei essere giudicato per le azioni, non per le illazioni. Ad esempio io avrei mille motivi per avercela con Lombardo, ma bisogna distinguere la politica dall’amministrazione. Il mio invito, dunque, è quello di essere tutti più responsabili».

Svincoli, secondo approdo, discarica, risanamento: sono queste le basi da cui muoversi per il 2010?

«Sono punti di ripartenza. Vorrei ricordare che quest’anno siamo riusciti a portare a Messina finanziamenti che in città non si vedevano da anni, l’ultimo quello decretato dall’assessore Milone prima che l’incarico gli venisse revocato: i 26 milioni di euro per la difesa del suolo. A questi vanno aggiunti i 92 milioni per il secondo approdo e i 62 milioni per il risanamento. Nelle vecchie lire sono più di 350 miliardi, non si vedeva un afflusso del genere da più di 50 anni. E’ importante anche il processo di moralizzazione al percorso dell’edilizia, per il quale un risultato da sottolineare è l’approvazione del Piano paesaggistico».

Anche il 2009 è stato caratterizzato dagli scontri con il consiglio comunale.

«Spero che il Consiglio sia fatto meno oggetto di scontro e più di confronto. L’aula nel suo complesso è “sana”, solo alcuni elementi acuiscono la polemica. Nel 2010 spero che il dibattito sia più propositivo, per il resto io rimango aperto al dialogo».

La politica regionale. Quello che è sta accadendo a Palermo avrà conseguenze politiche a Messina?

«Per quel che riguarda l’alluvione mi ritrovo al fianco di Lombardo e con lui continuerò ad andare d’accordo fino quando lavorerà nell’interesse di Messina. Ma dal punto di vista politico non posso non ritenere la scelta di Lombardo profondamente sbagliata. Ci vorrebbe maggiore attenzione nei confronti delle decisioni degli elettori. In ogni caso conseguenze “politiche” qui non ce ne saranno, non voglio predicare bene e razzolare male. Sono contrario al ribaltone attuato da Lombardo e dunque non potrò essere io a fare ribaltoni a mia volta».

Che 2010 vede per Messina?

«Il 2010 dovrà essere l’anno in cui dare contezza alla città che l’impegno si può tramutare in fatti. A partire dalla ricostruzione delle zone vulnerate ma senza dimenticare i servizi sociali e la viabilità. Da questo punto di vista abbiamo diversi accorgimenti in cantiere. Posso anticipare che con i poteri speciali che mi sono stati rinnovati adotterò una vera rivoluzione della Ztl».

(foto Dino Sturiale)

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