Il Comune è «un ente strutturalmente deficitario». Pesano anche le spese di rappresentanza

Il Comune è «un ente strutturalmente deficitario». Pesano anche le spese di rappresentanza

Danila La Torre

Il Comune è «un ente strutturalmente deficitario». Pesano anche le spese di rappresentanza

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sabato 29 Settembre 2012 - 12:17

Durissima la relazione dei revisori dei conti allegata al consuntivo del 2011. Tante le criticità evidenziate dai tre tecnici, molte delle quali già note. Il coordinatore dei consiglieri del partito democratico Calabrò punta il dito contro le spese di rappresentanza sostenute dall’ex sindaco Buzzanca

Lo sforamento del patto di stabilità è stato il primo segnale, la recente ordinanza della Corte dei Conti il secondo campanello d’allarme, i timori del commissario Croce un preavviso, ma adesso a confermare che il 2011 è l’ annus horribilis del Comune c’è anche la relazione dei revisori dei conti, allegata al bilancio consuntivo presentato dall’amministrazione Buzzanca, che segna il cammino verso l’ormai inevitabile dissesto finanziario dell’Ente. Dal lavoro di analisi svolto da Dario Zaccone, Domenico Maesano e Giancarlo Panzera sulle tabelle dei parametri di deficitarietà strutturale, indicati dalla normativa nazionale, emerge che non sono stati rispettati 5 parametri su 10, «circostanza questa che – si legge testualmente nella relazione – attrae l’ente nella condizione di deficitarietà strutturale», per il mancato rispetto di almeno la metà dei parametri previsti.

Dalla relazione dei tre tecnici, si evince che a far sballare i conti è stato soprattutto il parametro 9 che verte sulle anticipazioni di cassa. «L’Ente – scrivono i revisori- fa costantemente e continuamente uso di tale strumento ed al 31.12.11, come d’altronde per l’esercizio precedente, non ha provveduto alla restituzione di quanto ricevuto in anticipo». Nel solo anno 2011, le somme anticipate ammontano ad oltre 36 milioni di euro. In pratica, il Comune – costantemente a corto a di liquidità, anche per l’incapacità di riscuotere le somme accertate, – si fa anticipare dalla tesoreria le risorse di cui necessita, con l’obbligo di restituirle e per di più maggiorate dagli interessi, che nei fatti si traducono in debiti. Conseguenza inevitabile è che «l’Ente, sebbene abbia fatto ricorso alle anticipazioni di tesoreria entro i limiti consentiti, è passato da una condizione di equilibrio ad una di notevole non equilibrio». Condizione questa in virtù della quale “scattano” i controlli previsti dall’art.243 del Testo unico degli Enti locali e che prelude al temuto quanto pare ormai imminente dissesto.

Ma come si è arrivati a questa drammatica ed irrimediabile situazione? Il Collegio dei revisori dei conti analizza -nella relazione lunga 60 pagine depositata alla Presidenza del Consiglio- tutte le criticità dell’ente, molte delle quali non fanno altro che richiamare quelle già evidenziate dalla Corte dei Conti ( vedi correlato). Così per gli ingenti debiti fuori bilancio; così per i rapporti finanziari con le società partecipate, caratterizzati da costanti disallineamenti nei rispettivi bilanci; così per il disavanzo di competenza e di amministrazione. Ma c’è una voce, legata ad una criticità, che balza agli occhi più delle altre e che ha la seguente dicitura: spese di rappresentanza. «Dalla verifica dell’elenco… fornito dal Collegio emergono discordanze tra la natura delle spese sostenute e quanto indicato dalla tabella stessa» prevista dalla normativa vigente, scrivono Zaccone, Maesano e Panzera, che già il nove agosto, con apposita nota, avevano contestato il modo di agire dell’amministrazione in carica .

Premesso che nel 2011 del spese di rappresentanza ammontano a circa 70 mila, i revisori stanno dicendo che quelle sostenute dall’amministrazione Buzzanca non rientrerebbero tra quelle così rubricate dalla legge. E proprio su questo punto interviene il coordinatore dei consiglieri del Pd, Felice Calabrò, che non le ha mandate a dire all’ex sindaco Giuseppe Buzzanca. «Può catalogarsi come spesa di rappresentanza – scrive Calabrò in una nota – il costo della pianta offerta per l’inaugurazione di un negozio/locale/supermercato a cui è stato invitato il primo cittadino? Possono essere intese come spese di rappresentanza i costi dei necrologi? ». Domande che adesso non potranno avere una risposta, non dal diretto interessato almeno, cioè l’ex sindaco della città proiettato e concentrato in ben altre questioni, quelle elettorali per l’esattezza.

Ma torniamo alla relazione dei revisori dei conti, finalizzata all’emissione di un parere obbligatorio ma non vincolante da allegare al bilancio consuntivo. Ebbene, nella sessantesima pagina del documento firmato dai tre revisori si legge che il parere è favorevole, pur se con una raccomandazione ben precisa: « si provveda – scrivono – ad adottare tutte le misure correttive necessarie ed improcrastinabili idonee ad indirizzare la gestione dell’Ente al mantenimento strutturale degli equilibri di bilancio».

Zaccone, Maesano e Panzera invitano inoltre «l’Ente a rispettare una rigorosa gestione garantendo una stretta osservanza delle misure sanzionatorie previste dalla legge per le violazioni del patto di stabilità e del mancato rispetto dei parametri di deficitarietà strutturale». (Danila La Torre)

11 commenti

  1. ma il sig.Calabrò cosa aspetta a denunciare il tutto alla Magistratura.Ed i magistrati come hanno fatto a Torino,perchè non avviano una indagine conoscitiva?

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  2. Nella relazione, si legge, fra l’altro.”anche per l’incapacità di riscuotere le somme accertat Ma si sono chiesti, ovvero, hanno verificato i revisori dei conti nominati dall’amministrazione Buzzanca (controllori nominati dallo stesso controllato) che le somme accertate dall’ente durante l’esercizio di competenza, nonché gli esercizi pregressi sono veritieri e quindi esigibili ovvero sono di dubbia esigibilità oppure addirittura inesigibili?. E’ un loro obbligo fare detti accertamenti, così come verificare se il conto ” servizi per conto terzi” abbia avuto influenza nella determinazione dei risultato finale di esercizio Per quanto riguarda il ricorso alle “anticipazioni di tesoreria” ho, da sempre (per la precisazione dal 2004) sostenuto, che rappresentano un sintomo evidente di s squilibrio finanziario e qualora detta procedura diventa strutturale, all’ora l’ente trovasi, senza alcun dubbio, già in conclamato stato di “dissesto finanziario” Orbene il Comune di Messina ricorre, per sopravvivere, alle “anticipazioni di tesoreria” sin dal 2004 e mai nessuno se ne è preoccupato, all’infuori della Corte dei Conti” ch ha contestato, in più di una occasione, tale stato di disagio finanziario del Comune, invitando gli organi competenti a porre rimedio a tale criticità. Come al solito il parere espresso dal collegio sindacale sul “Bilancio consuntivo 2011”, anche se non vincolante, alla fine, è favorevole, ma trattasi, sicuramente, di un atteggiamento che, nei prevedenti esercizi finanziari ha avuto modo di verificarsi compromettendo, sempre di più, la situazione economica finanziaria del nostro Comune, Ed allora occorre leggere la relazione in ogni sua parte per meglio comprenderne il contenuto sotto il profilo tecnico e, quindi, pervenire ad una conclusione che ci consente ad esprimere, di conseguenza, una a considerazione definitiva. Per il momento, ci limitiamo a soffermaci su argomentazioni poco rilevanti, ma saremo vigili sugli avvenimenti che certamente, non mancheranno verificarsi. ,

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  3. Perchè non riesco a sorridere dei contenuti durissimi della relazione dei Revisori dei Conti, che invito la bravissima Danila La Torre a pubblicare, che con l’articolo del 21 settembre, allora i richiami erano della Corte dei Conti, completa l’informazione dettagliata sulla drammatica situazione economico finanziaria di palazzo Zanca, relazione che è anche il frutto della pressione dell’opinione pubblica, TempoStretto in primis, a cui mariedit ha partecipato con commenti e link? Chiarisco il perchè, questo disastro contabile si rifletterà sui messinesi più deboli, quelli che hanno bisogno dei SERVIZI SOCIALI, sulle sorti ormai segnate del trasporto pubblico e dei messinesi di ATM, sui messinesi di palazzo Zanca che lavorono con lealtà e professionalità, degli altri me ne infischio, sull’immagine della nostra città a livello nazionale. Rinnovo rispettosamente l’invito ai dirigenti COGLITORE e DE LEO a rassegnare le dimissioni dal loro incarico, c’è la necessita di un diverso e nuovo modo di coordinare i dirigenti degli altri dipartimenti e l’intera AREA Economico Finanziaria.

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  4. Ma di cosa stiamo ancora discutendo?? Solo chi ha gli occhi foderati di prosciutto puo’ pensare che il Comune di Messina sia solo un Ente strutturalmente deficitario. Poi se ci si vuole arrampicare sui tecnicismi per dimostrare che quasi quasi..poi non e’ messo tanto male, beh allora,evviva la finanza creativa. Mi chiedo, ma qualora venisse dichiarato il dissesto, a parte che la prendono in quel posto tutti i cittadini in termini di aumento di imposte e disservizi vari, tutta la classe politica e i tanti burocrati beneficerebbero tutti dei soliti vantaggi? ( leggi indennita’ di fine mandato per il sindaco e risultato dei dirigenti !!! )

    W L’Italia…quella oltre lo stretto..ovviamente, almeno non e’ a statuto speciale !

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  5. Mi dispiace doverlo scrivere,sono sincero, ma sulle cifre del RISULTATO DELLA GESTIONE, ottenuto quale differenza tra proventi e costi della gestione, non scommetterei un centesimo di euro,ma io per fortuna non gioco. Esso ci da la misura dell’efficienza produttiva di palazzo Zanca, non tenendo conto (per fortuna)degli effetti prodotti dalle aziende speciali e partecipate. E’ incredibile a credirci ( infatti non scommetto un centesimo ) il RISULTATO DI GESTIONE di palazzo Zanca è positivo + 56.634.045,38 euro, guardatevi i link
    http://imageshack.us/a/img443/491/revisione3.png
    http://imageshack.us/a/img443/788/revisione4.png

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  6. Rispondo alle conseguenze di una dichiarazione di dissesto.
    Questa intanto andrebbe deliberata dal consiglio comunale. Tale dichiarazione è temuta e si cerca sempre di evitarla, perchè in pratica comporta l’incandidabilità per i prossimi dieci anni. Quindi difficilmente si troverà qualcuno che si bruci con tale dichiarazione. E così le amministrazioni vanno avanti, rimandando sempre al successivo insediamento.

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  7. è un ente deficitario che anticipa mezzo milione di euro per la campagna elettorale di quei 4 ricconi che non hanno mai lavorato in vita loro

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  8. I DIRIGENTI di palazzo Zanca sono bravi nello SCARICABARILE, hanno scelto le aziende partecipate del Comune, per intenderci ATM e MESSINAMBIENTE, e con il link seguente ci vogliono far credere che palazzo Zanca ha un positivo RISULTATO DI GESTIONE sia nel 2011 che nel 2010, compromesso da un negativo andamento dei proventi ed oneri di queste aziende, per cui alla fine il RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA non è buono nel 2011 rispetto al 2010, e più in generale in valore assoluto per il biennio, infatti c’è una diminuizione pari all’83,09%, così elevata perchè i proventi nel 2011 hanno avuto un calo del 10,19% rispetto al 2010. Nella tabella il segno meno (-) deve leggersi IN DIMINUZIONE, il segno più sottinteso (+) deve leggersi IN AUMENTO.
    http://imageshack.us/a/img694/5662/revisione5.png
    Ma le belle addormentate del Consiglio comunale hanno dormito per quattro anni??

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  9. 1.800.000 euro per indennità di posizione e di risultato oltre lo stipendio per 24 dirigenti! è veramente tanto, troppo, ai limiti della tollerabilità. Ho verfificato per i dirigenti esistono tre componenti:

    – stipendio (almeno 60.000 euro lordi/anno)
    – indennità di posizione
    – indennità di risultato

    per queste ultime due voci (che il comune può modulare o quasi eliminiare) sono stati stanziati 1.800.000 euro per l’ultimo anno, cioè circaq 75.000 euro lordi per dirigente che si sommano ai 60.000 di cui sopra.

    Sarà lecito, ma è giusto? è tollerabile?

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  10. Bene dice Saya è importante ed obbligatorio che i revisori effettuino anche una ricognizione dei crediti e dei debiti esistenti non limitandosi a prendere per buoni i dati della ragioneria del Comune. Molti dei residui attivi appaiono inesigibili mentre i residui passivi passano spesso a debiti fuori bilancio con incremento di importo per spese ed interessi. Non appare quindi esaustiva la relazione dei revisori che pure pongono l’Ente tra quelli strutturalmente deficitari, corretto anche il parere finale, ritengo infatti che il parere negativo possa essere dato solo sul bilancio di previsione se non in linea con le raccomandazioni e gli obblighi di legge nascenti dall’attuale situazione, se in tale sede non sarà possibile effettuare un bilancio di previsione (2012?!) coerente con le necessità non resterà altro da fare che dare un parere negativo ed avviare l’Ente alla dichiarazione di dissesto. E chi ha sbagliato paghi!

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  11. BUZZANCA NEGA MA I NUMERI?
    a TCF intervistato da Pintaldi ha affermato di avere già preso un comune in macerie. Ora qualcuno può sintetizzare e dire negli ultimi 20 anni il debito assunto e quello lasciato da ogni amministrazione comunale? In assenza di dati certi ognuno scarica sul precedente il dissesto. Occorre dare una informazione certa se ho preso debiti per 1000 e lascio debiti per 10.000 allora mi assumo i miei debiti in 9.000 ma se nessuno mi apre gli occhi dirò che i 10.000 me li ha lasciati genovese, leonardi, provvidenti e così via…

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