L'insegnante e attivista messinese è sbarcato a Fiumicino dopo l'arresto a bordo della nave Handala: "Siamo stati trattati in modo indegno"
Alle 11,05 l’insegnante e attivista Antonio Mazzeo è arrivato a Roma. Lo sbarco a Fiumicino e tra abbracci di amici e militanti, con la bandiera palestinese e tanta commozione negli occhi, il pacifista e giornalista messinese ha dichiarato ai microfoni di alanews.it: “Siamo profondamente arrabbiati per quello che è accaduto. Lo sapevamo, partendo, che l’impresa di toccare Gaza sarebbe stata complicata. Però che si ripetesse, stavolta a meno di 50 miglia di distanza dalla striscia, un vero e proprio abbordaggio e assalto, con il sequestro di 21 persone… Chiedo al governo italiano a a tutte le cancellerie europee dei Paesi presenti di fare in modo che le persone ancora lì vengano rimpatriate nel minor tempo possibile. Il modo in cui siamo stati accolti ad Ashkelon è stato ignobile e vergognoso, al contrario dell’assalto dei marines israeliani, molto attenti a rispettare tutte le procedure”.

Handala è la 37ª imbarcazione della Freedom Flotilla Coalition diretta a Gaza per “rompere il blocco inumano e illegale imposto da Israele sul popolo palestinese e denunciare la complicità dei governi nel genocidio in corso”, come ricorda la stessa organizzazione.
“ll Mare nostrum ormai è di Israele, ho subito un interrogatorio indegno”
Mazzeo ha parlato ad alanews.it di “aggressioni fisiche e spintonamenti. Il mio interrogatorio è stato a dir poco indegno. Sono stato insultato e la traduttrice non ha voluto riportarto le parole che mi sono state rivolte”. Stupore è stato espresso per la nota della Farnesina, riportata da Ansa, che affermava che all’equipaggio della Handala non sarebbe accaduto nulla. Il tutto ancora prima dell’intervento dell’esercito israeliano. “L’Italia sapeva tutto – ha evidenziato – e questo è un fatto grave perché il Mare nostrum ormai è di Israele e possono continuare a fare quello che vogliono”.
Al momento dell’arrivo era presente il deputato del Pd Arturo Scotto. In particolare, Mazzeo ha auspicato il rilascio della nave Handala e dei beni destinati alla popolazione di Gaza, compresi i giochi per i bambini, oltre al cibo e ai medicinali.
Una figura limpida sul piano dell’impegno civile
Chi conosce l’insegnante, giornalista e attivista messinese sa bene quanto quest’azione, con il tentativo simbolico di violare il blocco navale per dire no al genocidio e aiutare la popolazione palestinese, sia coerente con tutta la sua vita. Autore d‘inchieste giornalistiche coraggiose, cooperante internazionale, sempre attento ai temi della pace e di una politica libera dalle mafie, Antonio Mazzeo e gli altri 21 attivisti imbarcati sulla Handala ci hanno ricordato l’importanza dell’impegno civile contro l’orrore senza fine subito dalla popolazione palestinese. La speranza è che quelle medicine e quel cibo possano arrivare ai bambini, le donne e gli uomini di Gaza.
Intanto, oggi alle 17, il coordinamento Messina-Palestina organizza un sit-in in Prefettura, in piazza Unità d’Italia, con lo slogan “La Sicilia al fianco di Handala, rompiamo l’assedio su Gaza”.

In basso il disegno di Lelio Bonaccorso per Antonio Mazzeo.

Israele è uno stato sovrano e quindi nel suo territorio può fare ciò che vuole, non saranno certamente una ventina di “gitanti” in barca a far cambiare le cose.
Già, uno stato talmente sovrano che può violare impunemente i più elementari principi del diritto internazionale: muro di Cisgiordania, insediamenti illegali, segregazione su base etnica, per non parlare delle stragi commesse da decenni, non solo dopo il 7 ottobre 2023. Tanto ha le spalle coperte dagli USA, che bloccano sistematicamente col diritto di veto ogni proposta di condanna dell’ONU nei suoi confronti.
Un nuovo candidato per la sinistra
Ricordo che l’abbordaggio è avvenuto in acque internazionali e che tecnicamente è quindi un atto di pirateria.
È per questi “gitanti in barca” che puoi commentare, caso contrario non sarebbe possibile commentare, avvocato
Niente non ce la fa, è più forte di lui 😂😂😂
il mio plauso ad Antonio Mazzeo, giornalista con la schiena dritta e pacifista, questa triste città ventosa e malmostosa avrebbe tanto bisogno di molte altre persone come lui.
L’avvocato sa bene che è formalmente un atto di pirateria.
Gli piace dire solo quello che gli farebbe comodo sentire dagli altri.
Tanto in pochi controlleranno alla fine.
È furbetto.