Cas, parlano Gazzara e Polizzotto: tutto legittimo. Ma le intercettazioni...

Cas, parlano Gazzara e Polizzotto: tutto legittimo. Ma le intercettazioni…

Alessandra Serio

Cas, parlano Gazzara e Polizzotto: tutto legittimo. Ma le intercettazioni…

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mercoledì 14 Marzo 2018 - 23:52

Interrogatorio di garanzia breve per il vice presidente arrestato per corruzione. Ecco le intercettazioni contro di lui.

Per i vertici del Cas e per i consulenti tutti gli incarichi erano legittimi, tutte le determine regolari. Sembra questa la linea di difesa, al momento univoca, che i protagonisti dell’ultima inchiesta su Consorzio Autostrade hanno scelto.

Ieri pomeriggio il Gip Salvatore Mastroeni è stato al carcere di Gazzi per sentire il vice presidente Nino Gazzara. Assistito dall’avvocato Giovanni Calamoneri, Gazzara ha parlato per circa un’ora e mezza, sostanzialmente difendendo la legittimità del suo operato ed offendo la sua versione dei fatti di tutti i passaggi contestati dalla Procura.

Per il GIP Salvatore Mastroeni sono le loro le posizioni che meritano il massimo del rigore in fatto di esigenze cautelari. Sono infatti i terminali del ponte che collegava il Consorzio con la Condotte di Astaldi. E ad incastrare Gazzara, secondo la Procura di Messina, sono proprio i continui contatti via telefono ed sms tra i due.  Nel provvedimento, il giudice sottolinea proprio una frase di Gazzara che sintetizzerebbe la corruzione: “se voi ci siete, io ci sono”. La conversazione è del 27 luglio 2015 e riguarda un passaggio delicato dell’appalto: i vertici della Cosige sono preoccupati per l’estromissione del direttore tecnico, che era della Technital, di fatto estromessa dal CAS in quegli anni su precisa indicazione politica. All’interno della Cosige, Astaldi pare più “morbido” nei confronti della nuova strategia, mentre D’Andrea e Irace, un altro dirigente della Cosige, hanno un atteggiamento diverso, preoccupandosi anche dei risvolti del subappalto Pachira.

Ecco Gazzara: “se loro hanno la disponibilità ad essere effettivamente operativi usciranno molto rassicurati, ma se loro fanno la parte che hanno, fatto sino ad ora, di chi protesta ma non opera usciranno molto insicuri e molto destabilizzati perché domani verrà spiegato che ora l’interfaccia sono io, il direttore non è più Technital, lo scelgo io e vi interfacciate con me e faremo tutto al meglio, se voi ci siete io ci sono”.

Mastroneni, ancora, spiega così perché ha disposto il carcere per Gazzara: “(..)Lo stesso vale per Gazzarra, ove pesa la maggiore gravità per essersi fatto corrompere, per la continuità del servizio reso e i soldi incassati,, per una valutazione di ampie potenzialità, anche da non vicedirettore, di inserirsi in appalti, per i rapporti illeciti maturati, e anche nella veste di intermediario corruttore (reati della stessa specie non escludono il cambio di ruolo nei reati). Anche i frammenti di sue consulenze private per Pachira evidenziano la capacità operativa anche da privato. Il fatto in realtà vale anche per gli altri indagati, ma con una pressanza minore in vista dei ruoli svolti e,poi, i limiti del giudice sono già segnati dalla richiesta. Per Gazzara ed A. pesano, a livello pericolosità, altresì messaggi e telefonate con la risposta richiesta dal misterioso Salvo che desiderava restare anonimo, quell’sms di Gazzarra, con la scritta “Alessia Giorgianni”, il pm che indagava, il cui nominativo era richiesto con urgenza e nascosto con ruoli fantomatici, imprenditrice esattore o che fosse. Cosa si fosse voluto fare non è emerso, appare un tentativo abortito, ma modalità e contesto depongono per una alta disponibilità (attitudine a delinquere, pressioni minacce, interventi, corruzioni o peggio che dovesse essere. E’ certo comunque che il “Salvo” non ha proposto atti difensivi e non apparebbe essere un legittimo avvocato. La mancanza di atti giuridici e le stesse modalità indicano finalità criminose.”

In attesa di essere interrogato, dai domiciliari si fa “sentire” anche l’avvocato Stefano Polizzotto, e anche lui rivendica la legittimità di tutte le consulenze svolte. “Appare opportuno precisare – dice il suo difensore, l’avvocato Vincenzo Lo Re – che il mio assistito, nonché l’avv. Antonietta Sartorio non indagata, hanno legittimamente svolto attività professionale, giudiziale e stragiudiziale, solo successivamente alla procedura di gara e di aggiudicazione dell’appalto indetto dal CAS, fase nella quale non sono intervenuti. Precisamente, hanno assunto la difesa dell’A.T.I. Condotte d’Acque Spa – COSEDIL SpA nei seguenti giudizi amministrativi avverso la aggiudicazione definitiva, tutti conclusi con sentenze di rigetto dei ricorsi delle altre aziende:T.A.R. Catania – RGn. 1219/2014 promosso da SICS Spa; appello C.G.A. – RGn. 596/2014 promosso da SICS; revocazione C.G.A. – RGn. 1148/2015 promosso da SICS Spa; T.A.R. Catania – RGn. 1426/2014 promosso da Tecnis Spa; appello C.G.A. – RGn. 595/2014 promosso da Tecnis Spa. Hanno altresì assunto la difesa del Consorzio esecutore CO.SI.GE. Scarl nei seguenti Giudizi attinenti alla fase di esecuzione dell’appalto: Trib. Agrigento – RGn. 3505/2015; Trib. Ragusa – RGn. 5110/2015; T.A.R. Catania – RGn. 692/2015; Trib. Ragusa – RGn. 1026/2016;  Trib. Ragusa – RGn. 2591/2016; Trib. Ragusa – RGn. 2592/2016; T.A.R. Catania – RGn. 17/2017. Oltre alla suddetta attività giudiziale, i professionisti hanno svolto ulteriore attività stragiudiziale successiva alla stipula del contratto di appalto (2014) e fino al maggio 2017, consistente in complessa e quotidiana attività, svolta anche in cantiere per il tramite di ulteriori n. 2 legali, i cui costi sono stati interamente a carico dell’Avv. Polizzotto; attività documentalmente provata e contenuta negli 11 faldoni consegnati agli Organi inquirenti. “Appare del tutto infondata – conclude il legale – ogni tesi accusatoria secondo cui i pagamenti in favore dello studio Polizzotto-Sartorio non corrispondano ad effettive prestazioni professionali, per di più remunerate solo parzialmente”.

Per la magistratura messinese, però, l’operato di Polizzotto nell’appalto per la Siracusa-Gela era tutt’altro che legittimo, e la Pachira&Patner più in generale è descritta non come una effettiva società di consulenza ma una vera e propria scatola vuota concepita per “contabilizzare” le tangenti, creare un vero e proprio fondo di riserva per le mazzette.

Un “appalto assurdo”, scrive Mastroeni, quello alla Pachira. “Non ha una ragione neppure logica, vagamente ‘presentabile’, in relazione ad un appalto di lavori pubblici il procedere ad approvare un sub appalto per servizi di consulenza né si comprende e quale sia stata l’ulteriore ragione che abbia spinto la Cosige Scarl a richiedere e ottenere l’ulteriore approvazione o, comunque, comunicare il sub contratto di consulenza tra la Pachira e lo studio legale Polizzotto/Sartorio”. Il subappalto valeva 1,65 milioni di euro, non indicate originariamente nell’appalto: “Né tra le somme a base d’asta, né nel capitolo delle somme a disposizione (ammontanti a euro 82.707.011) è previsto alcun importo per la voce ‘consulenze’”. I sub contratti delle consulenze, poi, emergono successivamente; mezzo milione a Polizzotto, 150 mila euro per la collega di studio Antonella Sartorio.

Ma, come scritto sopra, non tutti all’interno della Cosige erano convinti.  “Nei ricorsi…là c’è scritto Stefano Polizzotto…no!?…Mo…chiunque legge Stefano Polizzotto…vede chi è Stefano Polizzotto…e vede che Stefano Polizzotto…è una persona molto ammanicata… con la Regione Sicilia… ex consulente della Regione Sicilia… ex consulente del CAS… cioè..” “, “non puoi nemmeno continuare a pagare questa gente perchè se paghi questa gente vuol dire che l’attività la stanno facendo e che attività gli fai fare più a Pachira? cioè gli dai i soldi per senza niente? cioe’ dai soldi per niente? che tipo di attività gli fai svolgere?”, si chiede Irace commentando la notizia che la Procura di Messina indaga sulla società di consulenza. “Domani – proseguiva l’ingegnere – se chiunque ti venisse a chiedere Pachira da quale cilindro è uscito….tu non lo sai dire…D’Andrea non lo sa dire…e Astaldi non se lo sa giustificare…chi cazzo è Pachira chi era!?…Chi cazzo era! ?”.

Lo stesso dirigente, ancora: : “Sinceramente (incomp.)…si prendono i soldi, so soltanto che e un metodo d’azzardo…se si viene a scoprire …PACHIRA in questo momento ad ASTALDI …di li GAZZARRA… P: Uh…uh… I: Per ….. per fortuna nascondono…stai a sentirmi…l’hanno sempre fatto! P: Si!… Sempre! P: Ma te c’e da sempre questi riferimenti…!? I No….no…ci sono sempre dei soggetti tramite A.… al di sopra… P: Ah! …(incomprensibile)…dunque…. (incomp.) A. (INCOMP. FORTE FRUSCIO) …L’AVVOCATO GAZZARRA HA NASCOSTO 300 MILA EURO… P: Uh!… I:…dopo sono andati da ASTALDI….(incomp.)…….aumenta il volume…! … I: E Pachira ha trovato a POLIZZOTTO… no…. cioè non siamo arrivati a POLIZZOTTO…incomprensibile….è Pachira che ha trovato POLIZZOTTO…tanto è vero che Pachira ha un ruolo importantissimo… incomprensibile.. nel discorso TECNIS…incomprensibile…la trattativa TECNIS… P: Ah loro hanno seguito…!!

Alessandra Serio

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