Arterie a rischio, in via La Farina raccolte 400 firme. Ma nulla è cambiato

Arterie a rischio, in via La Farina raccolte 400 firme. Ma nulla è cambiato

Arterie a rischio, in via La Farina raccolte 400 firme. Ma nulla è cambiato

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domenica 24 Marzo 2013 - 09:25

Il 3 gennaio il movimento Leali ha scritto alle istituzioni presentando anche 400 firme raccolte per chiedere piccoli interventi volti a rendere sicura la via La Farina. Da allora nessuna risposta.

Sin dallo scorso 3 gennaio il coordinatore del movimento Leali Tino Cundari aveva avviato una raccolta firme ed una richiesta inoltrata al prefetto Trotta, al questore Gugliotta e al commissario Croce per sottolineare la pericolosità della condizione della via La Farina. Nella nota del movimento veniva ricordato come proprio in seguito all’ennesimo incidente mortale che si era verificato nell’importante arteria cittadina tutti i commercianti, gli imprenditori e gli operatori della zona avessero deciso di rivolgere un appello alle Istituzioni per ottenere fatti concreti. “L’idea era quella di fare un’iniziativa- scrive Tino Cundari- rivolta a fare della responsabilità di ciascuno di noi la chiave di volta per ciascuno di noi, vittime e attori di un sistema di cui si vuol essere parte essenziale e non succubi”. Sono state quindi raccolte 400 firme per richiedere cose semplici quanto concreti come il rispetto delle regole che coinvolgono l’intera comunità. Regole semplici come consentire un sereno attraversamento pedonale senza dover rischiare la vita, impedire la sosta selvaggia in doppia e tripla fila, ripristinare la segnaletica orizzontale e verticale, prevedere un presidio notturno nelle zone di via La Farina-via Santa Cecilia-piazza stazione, pulire le fronde che oscurano la pubblica illuminazione in quell’area. Insomma interventi che non costano neanche tanto.

“Vogliamo vivere in una città attiva- continua la nota-che si deve svegliare da un torpore quasi cronico del quale a vario modo ci siamo resi tutti responsabili anche con i lunghi silenzi. Leali quale la voglia di volare, la richiesta di rispetto della lealtà tradita, vilipesa, mortificata. Speriamo adesso nell’attenzione delle Istituzioni per una comunità che ha necessità da soddisfare così come previsto da un sistema regolato dal diritto”.

La missiva e la raccolta firme dell’associazione Leali è datata 3 gennaio. Siamo a metà marzo e non è cambiato nulla.

Rosaria Brancato

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