L'ing. Trovato parla alla politica: nelle nuove OPCM inserire fondi per progetti di pianificazione preventivi

L’ing. Trovato parla alla politica: nelle nuove OPCM inserire fondi per progetti di pianificazione preventivi

L’ing. Trovato parla alla politica: nelle nuove OPCM inserire fondi per progetti di pianificazione preventivi

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martedì 06 Dicembre 2011 - 09:24

Il presidente dell’ordine degli ingegneri chiede che nelle ordinanze di protezione civile o tramite i ribassi d’asta delle gare espletate o da espletare, si possano ottenere risorse da stanziare per una pianificazione degli interventi di messa in sicurezza del territorio da effettuare in pre-emergenza e non a tragedie avvenute

Si rivolgono direttamente alla classe politica siciliana chiedendo che si faccia il possibile per inserire nelle OPCM con cui verranno “veicolati” i fondi per i territori del messinese in cui è stato dichiarato lo stato di calamità naturale (decreto pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale, ndr), anche una somma destinata ai lavori di messa in sicurezza da attuare preventivamente. Loro sono gli ingegneri iscritti all’ordine di Messina: quest’ultimi, alla luce degli ultimi catastrofici eventi, sottolineano l’esigenza di dotare il territorio provinciale di un “Progetto Conoscenza sugli interventi prioritari per il rischio idraulico e geologico-alluvionali nel territorio messinese” che dovrà prevedere anche una scala di priorità degli interventi da avviare, annualmente, nelle zone più a rischio.

Per il presidente dell’ordine Santi Trovato, così come spiegato anche in precedenti occasioni durante la firma dei protocolli d’intesa con le circoscrizioni e con la provincia, l’esigenze è immediata: «Occorre agire – scrive Trovato – con adeguato tempismo prima del verificarsi dei disastri per salvare non solo vite umane, ma anche per non gravare di costi esorbitanti le Casse pubbliche. Non è solo un problema di risorse, come spesso viene affermato in queste occasioni, ma di adeguata programmazione degli interventi di messa in sicurezza in fase di pre-emergenza: manutenere i torrenti, verificare in modo sistematico la reale stabilità dei versanti interessati da opere di urbanizzazione e da interventi edilizi e rivedere le previsioni di sviluppo territoriale ed urbanistico nelle aree a possibile rischio frana ed esondazione idraulica (in prossimità dei corsi d’acqua)».

Secondo gli ultimi dati, in Italia il 77% dei comuni ha nel proprio territorio abitazioni in aree golenali, in prossimità degli alvei e in aree a rischio frana e quasi un terzo di essi presenta in tali aree interi quartieri, Messina e la provincia non fanno certo eccezione. Secondo Trovato, per una reale ed efficace programmazione di interventi a difesa del suolo, potrebbero essere recuperate o dall’ 1% dei fondi riservati ai lavori di messa in sicurezza delle zone alluvionate, o in alternativa dalle somme dei ribassi dei lavori fino ad oggi andati in gara.

«E’ necessario – conclude Trovato- attendere le alluvioni per riparare danni, tra l’altro solo localizzati in alcune aree, invece di prepararsi prima e pianificare una seria messa in sicurezza del nostro territorio?»

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