Domani a Santa Maria Alemanna vernissage letterario per presentare il volume di Sebastiano Tusa

Domani a Santa Maria Alemanna vernissage letterario per presentare il volume di Sebastiano Tusa

Domani a Santa Maria Alemanna vernissage letterario per presentare il volume di Sebastiano Tusa

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venerdì 14 Ottobre 2011 - 09:37

Domani mattina, alle ore 10, a Santa Maria Alemanna, alla presenza del sindaco, Giuseppe Buzzanca, si svolgerà il vernissage letterario per presentare il volume Archeologia e storia dei mari di Sicilia del prof. Sebastiano Tusa. Stamani nel corso di una conferenza stampa, tenutasi a palazzo Zanca, l’assessore alle politiche del mare, Pippo lsgrò ed il soprintendente per i Beni culturali di Messina, Salvatore Scuto, hanno presentato l’iniziativa che rientra tra gli appuntamenti promossi dal Comune per lo sviluppo delle politiche del mare ed in particolare per le attività legate al bronzeo rostro di una nave di epoca romana, ritrovato nell’estate del 2008 al largo di Acqualadroni, e che quanto prima rientrerà a Messina dopo il restauro. Domattina sarà lo stesso Isgrò ad introdurre l’intervento dell’autore del volume, il prof. Sebastiano Tusa, soprintendente a Trapani, mentre relatore sarà il giornalista Giovanni Frazzica. L’opera di Tusa ripercorre la storia della moderna archeologia subacquea italiana, nata nel secondo dopoguerra, a partire dal recupero subacqueo del relitto della nave romana di Albenga ad opera del pioniere Antonino Lamboglia, che utilizzò i mitici palombari di nave Artiglio della società armatrice SO.RI.MA (Società Recuperi Marittimi) di Genova. Capitolo dopo capitolo Tusa illustra, con l’aiuto di un importante apparato iconografico, la storia, i relitti, la cantieristica antica, i porti, le grandi battaglie navali, le attività marinare, le ricerche in alto fondale, le nuove tecnologie e le metodologie, la conservazione e l’esposizione dei reperti. Un capitolo è dedicato alla battaglie delle Egadi del 10 marzo 241 a.C. ed al rinvenimento di un rostro, riconducibile alla battaglia che sancì la fine alla prima guerra punica. Si presentava in perfette condizioni e si trovava adagiato in posizione laterale e semisepolto su un fondale sabbioso a circa 80 m di profondità. Il recupero del reperto è stato effettuato utilizzando le più moderne metodologie e tecniche della ricerca archeologica subacquea. Nell’introduzione al libro, George F. Bass, considerato il padre dell’archeologia subacquea, fondatore della Texas A&M Universty, sottolinea che: “se non fosse per la Sicilia, non sarei un archeologo marino. Se non fosse per la Sicilia, non sarei nemmeno un archeologo”.

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