Caserma Bisconte, Campo Italia e Forte San Salvatore: tre luoghi per la città

Caserma Bisconte, Campo Italia e Forte San Salvatore: tre luoghi per la città

Eleonora Corace

Caserma Bisconte, Campo Italia e Forte San Salvatore: tre luoghi per la città

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sabato 08 Febbraio 2014 - 08:23

Mentre la Giunta emana una delibera per chiedere l’uso dell’area della Caserma Masotto di Bisconte, il Ministero dismette Campo Italia. Nel frattempo l’amministrazione “tratta” per sviluppare progetti condivisi con la Marina Militare per la fruizione del Forte San Salvatore

Di aree militari ne è disseminato il territorio cittadino. Oltre a quelle attive, però, costellano il tessuto urbano anche quelle dismesse o in via di dismissione. Sono aree generalmente molto grandi che fanno gola – un po’ per bisogno un po’ per principio – alla cittadinanza. Lo stesso sindaco Renato Accorinti nella sua lunga carriera di attivista pacifista si è sempre battuto per la conversione delle aree militari in civili e durante la campagna elettorale di primavera ha promesso: “andremo a Roma per chiedere al Ministero le aree militari in cui faremo dei parchi”.

In ballo, come papabili ad una possibile acquisizione da parte della città, la Caserma di Bisconte e Campo Italia. Quest’ultimo, conosciuto anche come “Campo degli Inglesi” e oggetto di manifestazioni fino al 1 settembre scorso – in cui i membri di CittadinanzAttiva, insieme allo stesso Sindaco, entrarono nell’area per chiederne l’acquisizione da parte del demanio forestale – è ormai, disponibile. Il Ministero della Difesa l’ha, infatti, definitivamente dismesso. Si tratta di un area immensa, per lo più boschiva, di 100 mila metri quadri – 10 ettari.

Nasce adesso, però, il problema di cosa fare e soprattutto come gestire un’area enorme, in cui più che gli edifici si trovano i loro scheletri abbandonati. Luoghi che pongono seri problemi di gestione e dunque di risorse. Per questo, prima di farne richiesta, Palazzo Zanca sta valutando i possibili progetti da applicare a quello spazio, ma il problema resta, comunque, di natura economica. Le idee, infatti, volendo non mancano ma l’assessore all’urbanistica Sergio De Cola sembra scettico sulla possibilità di reperire i fondi necessari alla gestione di un’area così immensa e da risanare. C’è da ricordare, infatti, che, se eventualmente acquisita, la responsabilità di quell’area ricadrebbe interamente sul Comune. Dunque, Palazzo Zanca al momento non si sbilancia, ma riflette sul da farsi.

Molto più avanzato l’iter per l’acquisizione della vecchia caserma di Bisconte, per la cui appropriazione è stata anche realizzata una delibera di Giunta. L’area della Caserma che comprende vari plessi – molti dei quali in disuso già da molti anni – è stata messa a disposizione del Viminale dal Ministero della Difesa a fine anno, ai fini dell’accoglienza abitativa dei migranti. Da allora, sono stati effettuati due sopralluoghi che hanno coinvolto rappresentanti dei Ministeri, Prefettura, Questura, Brigata Aosta e Vigili Del Fuoco, ma non il Comune di Messina, che però, non è rimasto del tutto escluso dal tavolo delle trattative. Dopo uno scambio di lettere con il Ministero e una “missione” nella Capitale, la Giunta Accorinti ha incassato il beneplacito del Viminale e ha così notificato, attraverso la delibera, la richiesta formale di usufruire dell’area. Nella delibera che ha come oggetto l’atto “di indirizzo finalizzato ad acquisire la Caserma Masotto in località Bisconte ai fini sociali e a beneficio della collettività”, si legge: “dato atto che tra gli obiettivi politico amministrativi rientra anche l’acquisizione ai beni comunali di strutture ormai dismesse appartenenti al demanio militare al fine di riconvertirle ad uso civile, così come indicato anche nella relazione previsionale e programmatica approvata dal Consiglio Comunale con deliberazione numero 85/C del 30 dicembre2013, la Giunta “esprime il presente atto di indirizzo quale manifestazione di interesse ad acquisire al patrimonio comunale la Caserma Masotto appartenente al demanio militare, demandando al dirigente del dipartimento Demanio, patrimonio ed espropriazioni di porre in essere tutti i necessari adempimenti propedeutici e consequenziali connessi alla stessa acquisizione”.

Il provvedimento è stato inviato alla Prefettura di Messina e al Demanio Militare del Ministero della Difesa, oltre che alla presidenza del Consiglio Comunale. La delibera sottolinea come un simile provvedimento non comporti “effetti diretti di impegno di spesa, bensì, impegni indiretti sul bilancio e sul patrimonio dell’ente”. Si ricorda a questo proposito, infatti, che “gli interventi di riqualificazione potrebbero essere oggetto di specifico finanziamento sui fondi strutturali dell’Unione Europea”. Per quanto riguarda come utilizzare l’area, anche se a Palazzo Zanca c’è chi ipotizza la realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia nella zona dell’ex Caserma, l’opzione più probabile riguarda l’utilizzo dei plessi per l’emergenza abitativa, sia in modo stabile che temporaneo. Nel primo caso verrebbero usati per la realizzazione di alloggi popolari, nel secondo per ricoveri temporanei, non solo per famiglie in difficoltà ma anche per l’accoglienza dei migranti.

L’assessore De Cola fa notare, infatti, che quando si parla di emergenza abitativa non si deve fare distinzione tra le due categorie disagiate. Generalmente favorevole all’idea il consiglio del Terzo Quartiere, che gradirebbe, però, un coinvolgimento nel prossimo sopralluogo che il Ministero ha promessa di effettuare insieme al Comune.

Un discorso a parte merita il Forte San Salvatore, posto sulla punta più estrema della falce, in una posizione paesaggistica unica, ma tutt’altro che dismesso e appartenente alla Marina Militare che ha già fatto sapere che “non lo cederà mai” , o almeno questo è il commento, testuale, che viene raccolto dall’assessorato all’urbanistica. Il Forte verrà aperto, però, in occasione della Notte della Cultura il 15 febbraio, grazie all’interessamento dell’assessore Tonino Perna che insieme a De Cola, sogna un modo per poter comunque utilizzare l’area. “Si potrebbero fare insieme alla Marina dei progetti di utilizzo, simili a quelli effettuati all’interno dell’Arsenale di Venezia. I locali della famosissima “Biennale”, infatti, sono stati dati in concessione dalla Marina che nel frattempo conserva l’uso dell’intera area, tra l’altro storicamente unica e bellissima”. Il comandante del Forte, Le Grottaglie, non sembra aver bocciato a priori questa possibilità. Gli assessori già immaginano un collegamento diretto quotidiano per cittadini e turisti. In questo senso, le trattative sono appena cominciate.

(Eleonora Corace)

5 commenti

  1. Come mai non stati occupati dai pinellini?

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  2. I “pacifisti” accorintiani chiedevano la dismissione delle aree militari sperando che le stesse rimanessero alla Difesa.
    Adesso che il ministero se l’è tolte dai piedi (ormai erano solo fonte di spese, non avendo più alcun valore militare)non sapranno come gestirle.
    Cadranno nel più assoluto abbandono.
    George.

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  3. Ma no!! Costruiamoci dei bei complessi edilizi!!!

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  4. rosica rosica

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  5. Ma non conosci altro della lingua italiana?
    George.

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