Forte San Salvatore: un luogo di rara bellezza restituito per un giorno alla città. LE FOTO

Forte San Salvatore: un luogo di rara bellezza restituito per un giorno alla città. LE FOTO

Eleonora Corace

Forte San Salvatore: un luogo di rara bellezza restituito per un giorno alla città. LE FOTO

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domenica 16 Febbraio 2014 - 12:13

In occasione della Notte della Cultura è stato aperto alla fruizione del pubblico il Forte San Salvatore, gestito dalla Marina Militare. Grande la folla dei visitatori che hanno approfittato dell’occasione per visitarlo. Anche viaggio con la navetta verso il forte un'esperienza da raccontare

La luna che sorge sullo Stretto raramente è sembrata così luminosa e grande ai messinesi che l’hanno ammirata sorgere dai bastioni letteralmente “in mezzo al mare” del Forte San Salvatore, sito nella punta estrema della falce. Proiettato dentro lo stretto girando intorno alla stele della Madonna della lettera, il forte offre una visuale mozza fiato del panorama a 360 grandi. Un posto unico che tanti cittadini e forestieri scoprono per la prima volta grazie alla Notte della Cultura. Già l’apertura del Forte nel corso dell’evento dell’anno scorso aveva portato oltre 15.000 visitatori – come affermano gli addetti ai lavori – e quest’anno le cifre non saranno certo di meno. L’inizio del sistema di navette era previsto per le 17 dal Cavallotti, ma già mezz’ora prima la gente cominciava ad affollare la fermata. In teoria il pullman avrebbe dovuto avere intervalli di mezz’ora, in pratica l'attesa si è via via ridotta al tempo della strada: le navette si fermavano e poi ripartivano subito, visto il numero enorme di gente in attesa di usufruire del servizio. Un servizio, onore al merito, ben organizzato e comodo, tanto da rendere un po’ ridicoli li sforzi dei tanti cittadini che – da buon messinesi “affezionati alla macchina” – hanno portato il mezzo fin sotto i cancelli dell’area militare, litigando per i pochi parcheggi disponibili e imbottigliandosi anche solo per riuscire a fare manovra.

Partendo dal Cavallotti, la strada costeggia la Zona Falcata, vero e proprio retroscena post industriale del mondo. I passeggeri hanno così potuto guardare da vicino i resti di quello che, nel bene e nel male, è il passato della nostra città: l’inceneritore Schipani, per la bonifica del quale sono state realizzate grandi manifestazioni fino alla fine degli anni ottanta, i capannoni abbandonati dei cantieri navali Rodriguez, il bacino di carenaggio della Smeb, i fusti grondanti ruggine di EuroBunker, il deposito di carburanti che pone tutt’oggi enormi problemi per quanto riguarda la bonifica dell’area: tante, infatti, le cisterne di rifiuti tossici che andrebbero ripulite, per non parlare della leggenda metropolitana di vecchia data che parla di fusti di rifiuti tossici scaricati nell’area. Luoghi che parlano di un passato di abusi del territorio e di grandi lotte sociali per contrastarlo, come nel caso della manifestazione contro la “Nave dei Veleni”, ai tempi in cui la Smeb si offrì disponibile a smaltire i rifiuti speciali caricati nei serbatoi di alcune navi. L’ipotesi fu contrastata dal Comitato per la pace e da Legambiente, tra i membri della quale spiccò l’attuale assessore ai Rifiuti e all’Ambiente Daniele Ialacqua. Da qui alla manifestazione di qualche anno fa indetta dalla rete no Ponte proprio di fronte i cancelli dell’Arsenale, contro il progetto Nato che vedeva la falce di Messina trasformata in un grande “cimitero di navi da guerra”, in cui smaltire anche scorie pericolose.

Finito l’excursus storico-sociale suggerito dai luoghi che sfilano, silenti e abbandonati, dal finestrino della navetta – lungo la strada recentemente asfaltata dall’Autorità Portuale – si varcano i cancelli della zona riservata alla Marina Militare. Zona immensa composta da diverse palazzine – ormai quasi del tutto vuote – e dopo aver superato la villetta del circolo dei sottoufficiali e la grande villa di quello degli ufficiali, si arriva sotto i bastioni del Forte.

L’Impatto è da togliere il fiato. Il Forte San Salvatore ha origini antiche. Rappresenta ,infatti, un elemento fondamentale delle fortificazioni volute da Carlo V e realizzate dall'architetto Antonio Ferramolino da Bergamo, a partire dal 1537. Il Forte sorge sul sito prima occupato da una torre dedicata a Sant’Anna (1081), vicino alla quale fu edificato il monastero di San Salvatore, e fu eretto per migliorare la difesa del porto e della città, per la sua posizione chiaramente strategica. La struttura si compone di varie cinte murarie convergenti verso il baluardo centrale di forma semi-cilindrica. I bastioni alloggiavano batterie di artiglieria rivolte verso lo Stretto e l'imboccatura del porto. Oggi si entra nella struttura attraverso una porta del Seicento. Una scala conduce alle sale superiori e poi alla terrazza, dove sono collocate le casematte. Nel 1934 fu eretta al centro del bastione, sui resti della torre Sant’Anna, la stele della Madonna della Lettera, ora simbolo della città. Recenti restauri hanno migliorato lo stato di conservazione della fortezza.

Sotto le volte, all’interno del forte, sono state organizzate per l’occasione, mostre, estemporanee e rappresentazioni teatrali e canore. Il sentimento generale dei visitatori rasenta l’assoluto entusiasmo per la bellezza del panorama e la singolarità del posto, insieme ad una punta di rammarico – se non indignazione – per poterne fruire solo una volta l’anno. “I messinesi parlano sempre male della loro città, forse perché a loro volta non conoscono posti come questo, di cui c’è solo da andare orgogliosi” commentano due studentesse calabresi che hanno approfittato dell’occasione della notte della cultura per una “gita” alternativa dei luoghi della città.

In molti, durante la visita, hanno pensato con speranza alle trattative indette dagli assessori alla cultura e all’urbanistica – Tonino Perna e Sergio De Cola – con il comando del Forte, finalizzate ad aprire stabilmente il luogo alle visite di cittadini e turisti. Una speranza che ne implica un'altra, più generale: quella che riappropriandosi dei luoghi negati, Messina possa, finalmente diventare una città normale. (Eleonora Corace)

8 commenti

  1. Speriamo che le cosiddette “trattative” dell’amministrazione comunale vadano a buon fine, per recuperare almeno in parte questo luogo storico e meraviglioso della città!

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  2. Il forte San Salvatore è aperto alle visite dal 2009. Da ottobre scorso è aperto anche per i crocieristi.
    Nel 2013 non si è svolta la notte della cultura ed i 15.000 visitatori sono numeri che risultano dalle visite delle scuole, enti, associazioni, gruppi e semplici cittadini. ogni anno, dal 2009 si superano le 10.000 unità, dati alla mano. Inoltre sono stati svolti convegni, celebrazioni, cerimonie e quant’altro. All’interno del comprensorio vi lavorano circa 700 dipendenti non solo della marina ma anche della guardia costiera, della finanza e vista la presenza della scuola nazionale vts e del traffico marittimo vi è la presenza continua di corsisti provenienti da ogni parte d’italia e dall’estero che alloggiano all’interno. Senza considerare le Unità Navali presenti in banchina. E’ chiaro che di sabato sera molti degli uffici e strutture che si notano al passaggio sono chiuse. All’interno ci vivono anche le famiglie dei dipendenti e dei militari non residenti. E’ stato chiesto all’Amm.ne Comunale di mettere a disposizione una linea atm che faccia la spola tra la città e il forte per tutti i cittadini. E’ stato istituito un ufficio per la ricettività dei visitatori e dei crocieristi e per la manutenzione ordinaria con le previste autorizzazioni da parte della Soprintendenza e del Ministero Difesa ed è assicurata l’apertura nei giorni feriali dalle 09:00 alle 13:00, sabato e festivi su prenotazione, il tutto assolutamente a titolo gratuito.

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  3. Peccato che alle 11,30, dopo una fila interminabile tra i camion che sbarcavano e imbarcavano a San Ranieri, ce ne siamo dovuti tornare indietro, perchè i padroni del San Salvatore avevano ordine di far terminare le visite e si sa, i militari gli ordini li rispettano. Hanno persino fatto scendere una marea di persone dalla navetta arrivata in quel momento perchè bloccata dalla fila dei camion e non si sono commossi nemmeno davanti alle proteste delle tante persone ferme davanti al cancello, a cui non è rimasto che andarsene. Ma la notte della cultura non era fino alle 3 di notte? Forse i militari non fanno straordinari?
    Una riflessione sorge spontanea: questa città non può continuare ad essere ostaggio di camion e militari, la falce e San Ranieri è la NOSTRA storia e il NOSTRO futuro.
    Accorinti riprendiamocela!

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  4. A Napoi, esiste il Castel dell’Ovo una penisola con fortificazione nel quartiere di S. Lucia.
    La penisola di S. Ranieri e’ simile ma piu’ grande della penisola napoletana ed ha tesori incredibili interrati e lasciati all’abbandono.
    La penisola napoletana di Castel dell’Ovo conta decine di ristoranti, alberghi e diversi approdi da diporto, frequentatissima dai turisti, che godono dei servizi che offre….. ma sopratutto il forte richiamo e’ la veduta che sulla citta’ di Napoli, posta di fronte a Napoli…..cosi’ come forte S. Salvatore e la penisola di S. Ranieri poste di fronte a Messina offrono vedute uniche al mondo……..aree esclusive bellissime ma che sono ……appannaggio di cantieri, spesso chiusi ed abbandonati,. inceneritori dismessii, baracche dei rom, zone miitari in disuso……
    Abbandonata…..e ridotta a periferia sconosciuta ed impedita ai cittadini messinesi…..
    Pensate….. esiste una stella a S.Ranieri, una strepitosa fortificazione, un fiore all’occhiello per qualsiasi citta’ del mondo…..abbandonata, depredata e ridotta a macerie….succede nella nostra citta’.
    Storia, cultura, orgoglio dei messinesi cancellato……e chiuso alla fruizione, allo sviluppo, alla identita’ storica dei messinesi……

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  5. è chiaro che coloro che si vantano di numeri ridicoli e assurdità varie, non hanno la minima idea di cosa voglia dire museo, incoming, cultura turismo ecc.Abbiate almeno il coraggio di stare zitti

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  6. polemiche sterili e stupide.

    devi chiedere al Comune e all’atm il motivo per cui si è dovuto chiudere “intorno” alle 23:30 e cioè per il fatto che l’atm non forniva più il supporto degli autobus.

    se ti piace tanto la zona falcata, comincia a fare bordello per restaurare la cittadella e far togliere tutte le porcherie intorno.

    la tavola “cunzata” piace a tutti!

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  7. Il forte san salvatore non è un museo, e nessuno si arroga a definirlo tale. i numeri sono veri e dimostrabili.

    quando vuole.

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  8. la stella esiste ed è visitabile insieme alla Lanterna che è stata di recente restaurata.

    pensi alle macerie della cittadella, forse fa un po di confusione.

    vale anche per lei, la “tavola cunzata” piace a tutti.

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