Asp Reggio, 21 medici e infermieri no-vax sospesi fino al 31 marzo

Asp Reggio, 21 medici e infermieri no-vax sospesi fino al 31 marzo

mario meliado

Asp Reggio, 21 medici e infermieri no-vax sospesi fino al 31 marzo

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martedì 04 Gennaio 2022 - 18:30

Per decine di operatori dell'Azienda sanitaria non immunizzati, continua il “braccio di ferro” col commissario Scaffidi: inevitabile la proroga dello "stop"

REGGIO CALABRIATutto era iniziato, almeno in termini di conoscenza da parte dell’opinione pubblica, nella prima decade del novembre scorso, quando il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria Gianluigi Scaffidi era stato costretto a sospendere ex abrupto ben 53 tra medici e paramedici in servizio in ambulatori e ospedali territoriali del Reggino.

L’antefatto

Quasi simultanea all’introduzione dell’obbligo di Green pass, in realtà quella pioggia di delibere era dovuta a tutt’altra questione: alle verifiche interne all’Azienda quanto all’assolvimento dell’obbligo vaccinale da parte degli operatori.

Un po’ incredibilmente, dopo avvisi e raccomandate o pec spesso (dolosamente?) neanche ritirate e le inevitabili, conseguenziali diffide ad adempiere, erano partiti 53 provvedimenti di sospensione dal servizio e dalla retribuzione per questi inusitati operatori no-vax.

La preoccupazione del commissario

Il commissario dell’Asp 5 Gianluigi Scaffidi

A Tempostretto, il commissario Scaffidi aveva anticipato che senz’altro molti dei destinatari si sarebbero rassegnati a immunizzarsi e sarebbero tornati a prestare la propria opera presso l’Asp 5: «Per parte nostra, li aspettiamo al più presto possibile, perché siamo sotto organico – così ci aveva detto lo stesso top manager – e abbiamo dovuto sospenderli, ma delle loro prestazioni professionali abbiamo assolutamente bisogno».

No-vax dentro un’Azienda sanitaria?

Invece, oggi è martedì 4 gennaio 2022 e per il cronista è grande la sorpresa nel ricevere copia di una caterva di provvedimenti firmati tutti negli ultimi giorni dell’anno che ci siamo lasciati ormai alle spalle.

Diciamo che tre di questi fanno in qualche modo anche piacere: per due dipendenti sospesi l’8 e il 9 novembre rispettivamente è arrivato l’annullamento ab ovo della precedente delibera di sospensione dal servizio in quanto, rispettivamente, uno dei due in realtà s’era vaccinato e l’altro ha successivamente esibito regolare documentazione d’esonero temporaneo dalla vaccinazione: in questo secondo caso, in realtà, l’esenzione pro-tempore è poi scaduta il 31 dicembre scorso, quindi bisognerà andare a ri-verificare se con l’avvento del 2022 il dipendente s’è poi immunizzato o ha preso tempo e, in questo caso, sanzionarlo daccapo.

E poi la terza delibera di segno in qualche modo positivo – ma con un retrogusto un po’ amaro –, che dà atto di come altro dipendente, a sua volta sospeso l’8 novembre scorso, si sia poi vaccinato sì, ma soltanto il 10 dicembre. Per cui niente annullamento di una sospensione che risultava in realtà fondata e perfettamente legittima, ma soltanto revoca per cessato motivo e riammissione del dipendente, ma solo a far data dall’11 dicembre 2021…

Poi, però, c’è un’altra cartella piena di files. Sono 21: sì, perché ben 21 tra infermieri e medici in forza a quest’Azienda sanitaria provinciale, quasi tutti sospesi nell’ormai lontanuccio mese di novembre, hanno scelto di continuare a non “blindarsi” contro il Covid-19.

Sospensione prorogata per 21 dipendenti

Forse sono no-vax in senso tecnico; forse hanno soltanto paura d’ipotetici effetti nefasti del siero vaccinale sulla propria salute; chissà…

Quel che è certo è che 21 operatori sanitari dell’Asp di Reggio Calabria, benché sospesi dal servizio e benché anche i loro emolumenti non vengano più versati da un paio di mesi, in atto almeno, di vaccinarsi non vogliono saperne.

Per essere ulteriormente più precisi, c’era stato un veterano, numero di matricola 112518, incorso nella sospensione per mancato assolvimento dell’obbligo di vaccinazione già il 10 settembre 2021. Per le matricole 1729, 4218, 8701, 20605, 22278, 22551, 23105, 112423, 112521, 114667, 114803, 116720, 116772 e 120769 – così come i dipendenti in questione sono identificati negli atti: per numero di matricola, causa privacy – la sospensione era intervenuta il 2 novembre dello scorso anno; per le matricole 20192 e 22930 il 4 novembre 2021; il dipendente matricola 114713 era stato sospeso l’8 novembre scorso, così come il dipendente matricola 114724; la matricola 123715 era incappata nello “stop” alle prestazioni professionali a favore dell’Asp di Reggio Calabria il 9 novembre 2021; ultimo di questa serie, il lavoratore numero 144939 era stato destinatario di provvedimento di sospensione dal servizio e dallo stipendio solo un mesetto fa, il 6 dicembre 2021.

Per tutti loro, la sospensione dal servizio è stata dunque per forza di cose prorogata fino al 31 marzo, periodo rispetto al quale il Governo centrale ha prorogato l’emergenza sanitaria da Coronavirus.
Oppure, naturalmente, fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale.

Si confida nell’happy ending. Ma forse sarà dura

C’è da sperare, visti i numeri assurdi dei contagi che stanno “esplodendo” in tutta la Calabria e nel Reggino in particolar modo, che questi operatori sanitari ci ripensino. E c’è da confidare due volte in quest’epilogo felice anche pensando ai tanti immani disagi nei quali si sta imbattendo non solo l’utenza-Covid, sia in termini di degenti sia di prevenzione e contrasto (meglio non parlarne…), ma pure l’utenza non-Covid che, in tutta onestà, da decenni aspira invano a una Sanità di qualità. Ogni evitabile ostacolo all’erogazione delle prestazioni agognate andrebbe, con coscienza, prontamente rimosso.

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