Politica

Assessori evasori, a Palazzo Zanca prevale il silenzio. Poche le voci critiche

Pochi consiglieri comunali, sui 32 che siedono in aula, hanno sentito il dovere e l’esigenza di dire qualcosa sulla vicenda del mancamento dei tributi comunali da parte del sindaco e di alcuni suoi assessori. Di stigmatizzare quanto è successo in questi due giorni. Di dire a viso scoperto che quello che hanno fatto e ammesso il sindaco De Luca e la sua giunta è inaccettabile e inconcepibile.

Politica in silenzio

Per il resto silenzio. Probabilmente il caso degli assessori evasori di Palazzo Zanca terrà banco in consiglio durante la seduta straordinaria convocata per la presentazione della relazione annuale del primo cittadino. In aula ci sarà il sindaco De Luca, potrebbe essere l’occasione per un confronto. Per uno scatto d’orgoglio. Ma i condizionali sono obbligatori. Perché al momento l’unico dato certo è che dalla politica, dentro e fuori Palazzo Zanca, si sono levate solo due voci critiche.

Le uniche voci critiche sulla vicenda

Solo i consiglieri Alessandro Russo (LiberaMe), Gaetano Gennaro (Pd) e Andrea Argento (M5S) hanno puntato il dito contro un’amministrazione che mette in moto una sicuramente lodevole azione di lotta agli evasori, per poi ammettere in diretta Facebook che cinque assessori su otto avevano tasse comunali non pagate in questi anni. Sindaco compreso. E che si sono messi in regola “chi ieri, chi due giorni fa” per dirla con le parole di De Luca.

Chi è senza peccato…

E’ anche vero che «chi è senza peccato scagli la prima pietra». E allora forse il silenzio è il sintomo che anche tra i consiglieri ci siano degli evasori? De Luca lo ha fatto intendere durante la seconda diretta Fb di ieri sera. Ma non ha fatto nomi, né indugiato su questo punto. Quindi si resta in attesa di capire se esiste un’opposizione che si indigna di fronte al fatto che, per un anno e mezzo, tre quarti della giunta De Luca non fosse in regola con i tributi comunali.

“Abbiamo scherzato”

Il primo a reagire è stato Alessandro Russo. «Fatemi capire: sei assessori su nove non erano in regola con le tasse comunali anche da anni. Si sono messi in regola solo in questi giorni. In Germania ci si dimette da ministri se fai il copia incolla per una tesina universitaria. Se sei assessore e non paghi le tasse, ma allo stesso tempo te la prendi coi tuoi cittadini che non le pagano tanto quanto te, credo ti frustino in piazza. Da noi, a Messina, solo un: “Abbiamo scherzato!”» ha commentato Russo.

Dal M5S anche Andrea Argento ha affidato a Fb il suo commento: «Surreale, un delirio in piena regola. Attacca tutto e tutti fino ad accorgersi, in diretta Facebook, che i primi non in regola con le tasse sono lui stesso e la maggioranza dei suoi Assessori. Tutto questo cosa comporterà? La solita caccia alle streghe? Ma davvero non vi rendete conto di cosa sta succedendo in questa città? Ma perché non faceva lo youtuber invece di amministrare una città importante come la nostra? Siamo alla frutta».

Gennaro: “L’Amministrazione ha perso ogni credibilità”

Duro anche Gaetano Gennaro. «La vicenda relativa alla conclamata morosità del Sindaco e dei suoi Assessori rispetto al pagamento dei tributi comunali dimostra come l’Amministrazione in carica abbia perso quel poco di credibilità di cui ancora beneficiava all’occhio della cittadinanza. De Luca e la sua Giunta avrebbero dovuto assumersi le proprie responsabilità politiche dinanzi alla città e trarne le dovute conseguenze; invece, hanno ben pensato di rilanciare e far finta che sia tutto nella norma».

Per Gennaro è politicamente inaccettabile il tentativo operato da De Luca di assolvere se stesso e i suoi Assessori attraverso una diretta Facebook. Non può certo essere lui a decretare la fine della questione, peraltro senza nemmeno chiedere scusa alla città. Ritengo che tutta questa vicenda abbia assunto contorni grotteschi e che De Luca abbia l’obbligo di chiarire al più presto in sede istituzionale molti aspetti rimasti ancora nell’ombra. Ad esempio: da quanto era al corrente della morosità degli assessori ed ha taciuto la cosa alla città?

Cateno De Luca, lo sceriffo dei blitz

«Da mesi assistiamo al valzer quotidiano dei blitz nei confronti di questo o quello. Finora il motto di De Luca è stato “tolleranza zero”. Adesso, dovrebbe spiegare alla città perché alla sua squadra di governo non sta chiedendo lo stesso rigore preteso dai cittadini o dipendenti “pizzicati”, ai quali non ha lesinato violenza verbale e gogna mediatica. Si può pretendere rigore e rispetto delle regole da parte dei cittadini e poi mostrarsi così indulgente nei confronti dei propri Assessori?».

Il consigliere Pd sottolinea che indiscutibilmente il problema della riscossione dei tributi comunali è una questione seria. «E’ giusto e doveroso far pagare i tributi a tutti ma, oltre ad organizzare la macchina amministrativa in modo da garantire una riscossione efficiente, un sindaco che si rispetti dovrebbe fare anche molto altro. Non credo che l’Amministrazione si sia mai interrogata sul perché in città ci siano così tanti morosi.

De Luca farebbe bene a concentrarsi di più sulla corretta amministrazione dell’Ente, sforzandosi di capire quali siano le ragioni profonde che nel tempo hanno determinato una tale sacca d’inefficienza amministrativa, tentando di porvi rimedio senza fare clamore. Credo che l’Amministrazione dovrebbe cercare di promuovere politiche sociali volte ad aiutare i padri di famiglia bisognosi. Fino ad oggi, invece, la soluzione proposta è stata la minaccia di rendere pubblici i nomi, commettendo in tal modo una grave violazione del diritto alla privacy dei cittadini morosi.

Non vorrei che l’autodenuncia da parte di De Luca sia solo un pretesto per giustificare la nascita di un’altra società partecipata, costituita per la riscossione dei tributi comunali».

Francesca Stornante