Atm, tanti contenziosi persi. Russo: "Paghino i dirigenti responsabili, non l'azienda"

Atm, tanti contenziosi persi. Russo: “Paghino i dirigenti responsabili, non l’azienda”

Redazione

Atm, tanti contenziosi persi. Russo: “Paghino i dirigenti responsabili, non l’azienda”

martedì 30 Dicembre 2025 - 08:00

Il consigliere comunale del Pd interroga il vicesindaco Mondello e chiede di verificare eventuali responsabilità erariale

MESSINA – Il tema della gestione del personale e dei rapporti legali all’interno di Atm S.p.A. torna a scuotere Palazzo Zanca. Al centro della polemica politica, sollevata dal consigliere comunale del Partito democratico Alessandro Russo, le recenti sentenze della magistratura del lavoro che hanno visto l’azienda trasporti messinese soccombere in diverse occasioni, con molti dubbi sull’opportunità di alcune scelte dirigenziali.

L’obbligo di assunzione degli apprendisti

In una nota indirizzata al vicesindaco Salvatore Mondello e alla presidente di Atm, Carla Grillo, il consigliere Russo ha esordito richiamando l’attenzione sulle “recentissime notizie relative all’ultima decisione sancita dalla Corte di Cassazione in merito all’obbligo da parte di Atm all’assunzione di cinque apprendisti autisti che l’Azienda, in passato, non aveva inteso assumere”.

Secondo l’esponente del Pd, si tratta di una “decisione, questa, che giunge ultima solo in ordine di tempo e che fa il paio con numerose altre simili decisioni, relative tutte alla giustizia di lavoro, che vede Atm S.p.A. soccombere in cause di lavoro (pensionamenti anticipati, licenziamenti, apprendistati terminati senza successive assunzioni, …) a favore dei ricorrenti”.

La critica alla strategia legale dell’azienda

Entrando nel merito della gestione delle risorse pubbliche, Russo ha sottolineato come “le cause di lavoro che l’Azienda avvia nei confronti di propri dipendenti debbano comunque sottostare alla logica costituzionale del buon andamento e della economicità dell’azione amministrativa”. Questo principio, secondo il consigliere, imporrebbe ai vertici aziendali “uno scrutinio molto severo sulla temerarietà delle cause di lavoro che Atm decide di avviare, valutando, singolo caso per singolo caso, quali possano avere fondatezza giuridica e quali, invece, espongano l’azienda a soccombenza nei vari gradi di giudizio”.

La tendenza descritta nell’interrogazione appare preoccupante, poiché “il caso degli ultimi cinque ex apprendisti da assumere è solo l’ultimo, in ordine di tempo, di numerosi altri che hanno visto Atm soccombere sempre in cause di lavoro: licenziamenti, pensionamenti, cause disciplinari”.

“Il rischio di danno erariale”

La preoccupazione principale espressa da Alessandro Russo riguarda l’impiego delle finanze cittadine. “Nel momento in cui si intenta causa — scrive il consigliere — è richiesto al dirigente aziendale di valutare molto accuratamente la possibilità e l’opportunità della causa alla luce delle norme e della giurisprudenza. Agire legalmente alla giustizia di lavoro impegnando per tale finalità le risorse pubbliche dell’Azienda rafforza la necessaria diligenza dirigenziale, proprio perché — laddove soccombenti — il costo della lite ricade sulle casse aziendali, quindi pubbliche”.

Per tali ragioni, Russo ha chiesto formalmente “i dati relativi al contenzioso di lavoro che ha visto Atm S.p.A. coinvolta nel periodo compreso tra il 2022 e il 2025”, con particolare riferimento al numero di liti avviate e alla “percentuale di soccombenza” registrata nel triennio.

La richiesta di accertamento delle responsabilità

Qualora i dati confermassero un indice di soccombenza eccessivo, Russo invita l’amministrazione “a valutare l’attivazione tempestiva dell’azione di accertamento delle responsabilità amministrative e dirigenziali, ivi perseguendo eventuali accertamenti per esposizione al danno erariale nell’utilizzo delle risorse aziendali collegate a un ricorso al contenzioso eccessivo e/o temerario in riferimento alle decisioni poi assunte dal Giudice”.

Concludendo il suo intervento, il consigliere ha ribadito che “tale azione di responsabilità si rende necessaria e opportuna per verificare se l’uso delle risorse aziendali sia stato sempre improntato a economicità, efficienza, buon andamento e opportunità in ambito di contenzioso di lavoro oltre che per ribadire come le risorse pubbliche di cui l’Azienda è titolare debbano essere utilizzate sempre secondo l’oculatezza e la diligenza richieste maggiormente a chi la dirige”.

Un commento

  1. Ha perso un’altra occasione per fare silenzio. Sciocchezze.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Salita Villa Contino 15 - 98124 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007

Questo sito è associato alla

badge_FED