Il Salvacolline e il Piano di Riequilibrio, miti e leggende sull'Apocalisse

Il Salvacolline e il Piano di Riequilibrio, miti e leggende sull’Apocalisse

Rosaria Brancato

Il Salvacolline e il Piano di Riequilibrio, miti e leggende sull’Apocalisse

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domenica 04 Marzo 2018 - 07:25

Prima che i messinesi corrano ad acquistare lo zucchero nei supermercati per timore del cataclisma imminente sfatiamo alcuni miti sul "Piano Marshall-Riequilibrio" e sulla maxi operazione edilizia chiamata "Variante al Prg"

Ho scritto molte volte che considero questo Consiglio Comunale il peggiore degli ultimi anni e sono contenta che il prossimo sarà a 32 consiglieri invece degli attuali 40, perché in Aula in 5 anni ne abbiamo visti meno di 20. Nessuno sentirà la mancanza di persone elette per scaldare, di tanto in tanto, la poltrona.

Detto questo è corretto sfatare le leggende metropolitane che vogliono Messina sull’orlo della catastrofe per la bocciatura della rimodulazione del Piano di Riequilibrio o dei ritardi sul Salvacolline. Lo dico per quei messinesi che si stanno affrettando a comprare lo zucchero al supermercato pensando che l’Apocalisse sia vicina.

Quando ero piccola mia madre a proposito del menù del pranzo aveva la stessa concezione della condivisione e della democrazia partecipata che ha la giunta Accorinti. Ogni mattina ci chiamava a raccolta e diceva: a pranzo volete pasta col cavolfiore, pasta coi ceci o pasta col ragù? Immancabilmente l’unanimità era per il ragù, ma in tanti anni non è mai successo una sola volta che lei non abbia cucinato quello che aveva già deciso sin dall’alba. Di ragù nel piatto non c’era neanche l’ombra ma guai a chi fiatava di fronte alla pasta col cavolfiore.

Ha ragione l’amministrazione ad irritarsi perché il Consiglio comunale ha bocciato la delibera che spalmava su 20 anni invece che su 10 il Pluriennale: per 5 anni i consiglieri sono stati come la scimmietta del suonatore di organetto. Quando inizia a suonare anche se all’ultimo minuto, anche senza aver mai fatto leggere lo spartito, le scimmiette ballano. Per 5 anni l’Aula ha approvato le delibere finanziarie all’ultimo momento utile prima della scadenza, senza avere neanche il tempo, né la voglia di leggerle. E’ stato così per preventivi, consuntivi e per le improbabili ripetute versioni del Riequilibrio. Improvvisamente, sul finire del mandato, quei soldatini obbedienti hanno detto no, scatenando la reazione dei colonnelli. In realtà la vera motivazione della bocciatura della rimodulazione sta nel fatto che erano ASSENTI i sostenitori del sì, la maggioranza trasversale che sui bilanci ha sostenuto l’amministrazione. La giunta non poteva pretendere che chi ha votato no decidesse di cambiare idea per accontentare il suonatore di organetto. E’ suo il compito di trovarsi la maggioranza: se i suoi sostenitori non ci sono deve prendersela con chi era assente. Non con chi la pasta col cavolfiore non la vuole perché la ritiene indigeribile.

Tra i 40 consiglieri solo Nina Lo Presti, Gino Sturniolo, Antonella Russo e pochi altri hanno letto tutti gli strumenti contabili. Tutti gli altri, compreso Accorinti, non hanno la più pallida idea di ciò che hanno votato. Lo ha fatto notare Antonella Russo (che si è sempre schierata per il no, motivandolo) giacchè, se davvero avessero letto le diverse versioni del Pluriennale, compresa l’ultima, un paio di domande se le sarebbero poste. Si sarebbero accorti di debiti fuori bilancio milionari ballerini, che prima non ci sono e poi spuntano, delle fantasiose situazioni delle Partecipate, si sarebbero chiesti come mai mancano gli schemi degli accordi con creditori, chi sono questi creditori e perché l’amministrazione ha scelto la strada che aiuta pochi maxi creditori e dà le briciole alla gente qualunque. Si sarebbero accorti che sul Piano assunzioni lo stop è del Ministero, si sarebbero accorti di come ai richiami ripetuti della Corte dei Conti l’amministrazione in questi anni ha glissato.

Gino Sturniolo ha così commentato: “la reazione rancorosa di Accorinti e della sua Giunta alla bocciatura ha carattere meramente pre-elettorale. Quella bocciatura, infatti, non fa altro che lasciare inalterato il Piano di cui Accorinti e i suoi hanno tessuto le lodi in tutti questi anni. Qualche assessore si era addirittura spinto al punto da considerare il Piano superfluo tanto i conti del Comune erano virtuosi. Non si capisce, per quale motivo, insomma, quel Piano che fino a ieri salvava servizi e posti di lavoro oggi diventa un'ipoteca su quegli stessi servizi e su quei posti di lavoro. Infine, è proprio vero, come dice una canzone, che la realtà copia la pornografia. Perchè, infatti, i messaggini e le telefonate che giungevano ai consiglieri inducendoli fino a ieri ad approvare i provvedimenti finanziari della Giunta andavano bene mentre quelli di oggi sarebbero espressione di eterodirezione per losche finalità politiche?”

Ha ragione Gino Sturniolo, domani non ci sarà l’Apocalisse per almeno 3 motivi

1-il Piano di riequilibrio, visto che in 5 anni l’amministrazione ha fatto melina, pensando di arrivare in corner e “spenderselo” elettoralmente lo farà la prossima amministrazione. Da aprile ci sarà un nuovo governo nazionale e chiunque vinca le Politiche non lascerà la città sul lastrico. A giugno ci sarà un’altra amministrazione e potrebbe anche essere la stessa di oggi, quindi di che cataclisma parla?

2-Cuzzola e Signorino fino a poche settimane fa hanno decantato le gioie del Piano di Riequilibrio a 10 anni, annunciando la fine delle pene e l’inizio di un futuro radioso. Perché mai quello che fino a ieri era il Miglior Piano possibile ora è diventato l’anticamera dell’Inferno? Ci prendevano in giro prima? Ci prendono in giro oggi?

3- Nel 2013 Accorinti era per il dissesto, ma ha cambiato idea appena eletto. Per 5 anni il Pluriennale è stato una specie di tela di Penolepe, frattanto glissavano sui ripetuti richiami della Corte dei Conti. Nello stesso periodo decine di Comuni hanno superato il dissesto oppure ottenuto l’ok al Riequilibrio. A meno che non stessero rifacendo il Piano Marshall 5 anni sono troppi a meno che non volessero semplicemente tirare a campare e allontanare il momento delle lacrime e sangue. Perché, è bene che questo si sappia: il Piano di riequilibrio è lacrime e sangue. La domanda è: se per 5 anni andava tutto bene e il Piano è stato rimodulato varie volte perché mai l’Apolicasse dovrebbe arrivare giusto domani?

Accorinti dall’America ha inviato un video nel quale sembrava posseduto dalle Erinni , perché non era a Messina a fare appello ed a chiamare in Aula la SUA MAGGIORANZA? Perché mentre parla di pace all’Onu lancia messaggi di rancore verso la sua città?

SALVACOLLINE: L’assessore De Cola minacciando commissariamenti finge di non sapere che sulla Variante c’è la levata di scudi di tutta Messina: ordini professionali, sindacati, imprenditori, Legambiente, Sicindustria, Genio civile, associazioni, residenti. Una concezione assai bizzarra di condivisione democratica e partecipazione.

Il Salvacolline non è lo spostamento di una panchina da un lato all’altro della piazza, è una maxi operazione edilizia che stravolgerà l’assetto urbanistico di Messina per i prossimi 20 anni. Pensare che possa essere discussa con un “zi badrone” è da arroganti. Le tavole sono state secretate per un anno lasciando i consiglieri col rischio di commettere il reato di violazione di segreto. Poi, a pochi giorni dall’avvio del dibattito, si scopre che se non controllano bene l’albero geneaologico fino al quarto grado prima di votare rischiano altri reati. La Variante è una cosa seria, non può diventare materia di campagna elettorale di fine stagione.

Rosaria Brancato

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