Barcellona. Ad un anno dal nubifragio la città necessita ancora di interventi. Ma mancano i fondi

Barcellona. Ad un anno dal nubifragio la città necessita ancora di interventi. Ma mancano i fondi

Barcellona. Ad un anno dal nubifragio la città necessita ancora di interventi. Ma mancano i fondi

venerdì 11 Dicembre 2009 - 22:21

Insegnanti e genitori protestano per i mancati interventi al plesso scolastico di Destra Longano. E i cittadini attendono ancora un risarcimento per i danni subiti.

Ricorre oggi il primo anniversario del nubifragio che lo scorso 11 dicembre colpì violentemente alcuni comuni appartenenti alla fascia tirrenica della provincia di Messina. Falcone e Barcellona in primis. E a distanza di dodici mesi, la città del Longano conserva ancora – e ben visibili – i danni di quella tempesta che la immobilizzò e cosparse di fango, diffondendo disagio e terrore tra gli abitanti. Nell’immediato furono eseguiti lavori di sgombero delle strade, di messa in sicurezza degli argini dei torrenti e dei versanti franosi nelle zone collinari e furono fatte evacuare intere famiglie. Dopo i primi interventi, costati circa 700.000 euro, in questi mesi, in mancanza di finanziamenti, è stato però quasi impossibile promuoverne altri. I 23 milioni di euro stanziati dallo Stato a favore dei comuni siciliani più colpiti (tra i quali rientrava anche Barcellona) non sono infatti mai arrivati. Nonostante la Protezione civile abbia dichiarato lo stato di emergenza per calamità naturale. E i cittadini attendono ancora un risarcimento per i danni subiti. Il risultato è che intere zone della città sembrano da poco reduci dal nubifragio e necessitano di seri interventi. A rischio la collina di Gurafi, la via Ugo Foscolo, dove il transito è unicamente a senso unico alternato e la carreggiata, nel tratto compreso tra la Chiesa del Carmine e la sede del II circolo didattico, è protetta solo da un margine in cemento, e le aree in prossimità della Chiesa dei Cappuccini e del santuario del Carmine. Per non parlare del plesso scolastico di Destra Longano, che dopo il nubifragio è stato chiuso per inagibilità ed è ancor oggi impraticabile. In questi giorni insegnanti e genitori hanno denunciato la situazione di una scuola che ospitava tutte le classi delle elementari e una classe della materna, i cui piccoli alunni vivono in condizioni di disagio. Trasferiti nella sede centrale, presso la scuola Bastiano Genovese, sono costretti a convivere con gli scolari più grandi della scuola media e a fare lezione in locali di fortuna. Per riaprire l’istituto, in totale stato di abbandono e devastato dalla scorribande di vandali, il comune ha chiesto un finanziamento di 180.000 euro, che chissà quando e se arriverà. Anche il camposanto è rimasto gravemente danneggiato dal nubifragio dello scorso dicembre. Il muro di sostegno ha infatti ceduto sotterrando una trentina di bare. Le casse, rinvenute dalle macerie, sono state collocate temporaneamente in un’ala dell’edificio, ma si attendono interventi di ristrutturazione. Necessitano poi di interventi le vie dello Stadio e Tanaro. Conclusi o vicini al completamento, invece, i lavori a San Paolo e sulla collina di Maloto. E in via di assegnazione i lavori di consolidamento di Via Mercurio e della frazione La Gala. A dodici mesi dal disastro, i barcellonesi affrontano l’inverno consapevoli di vivere su un territorio a rischio idrogeologico. Con la speranza che non si ripeta ciò che è avvenuto a Giampilieri e a Scaletta Zanclea.

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