Barcellona, gli studenti del “Valli”: «Rispettateci, rispettate la nostra cultura, la nostra formazione, dato che noi saremo il futuro della società»

Barcellona, gli studenti del “Valli”: «Rispettateci, rispettate la nostra cultura, la nostra formazione, dato che noi saremo il futuro della società»

Barcellona, gli studenti del “Valli”: «Rispettateci, rispettate la nostra cultura, la nostra formazione, dato che noi saremo il futuro della società»

mercoledì 21 Ottobre 2009 - 17:33

Seppur giovani, si dicono capaci di comprendere le questioni che riguardano i “grandi”. E chiedono un posto sicuro che li aiuti a crescere non solo da un punto di vista culturale.

Al grido di «abbiamo diritto ad una scuola con il soffitto» e di altre frasi del genere, gli studenti del liceo “Valli” hanno camminato per le vie di Barcellona con ombrelli in mano a simboleggiare che nelle giornate di pioggia l’acqua penetra fin dentro la scuola. Tra striscioni, cartelloni e disegni vari, una studentessa, Enrica Pellegrino, ha preso l’iniziativa di scrivere una lettera che è stata letta non appena i ragazzi sono giunti davanti al loro istituto. Una lettera che riassume i pensieri e i sentimenti di una gioventù che difende il proprio diritto allo studio, perché – scrive Enrica – è «un diritto che ogni ragazzo, ogni bambino, ogni cittadino ha e non può non avere. Molte volte facciamo di tutto per saltare giorni di scuola, cerchiamo ogni scusa futile per non fare lezione, ma quando questo avviene per altre ragioni che non dipendono da noi, ecco che si fanno delle riflessioni. Pensieri seri e maturi, quelli di Enrica, che come ogni ragazza della sua età, e a maggior ragione in questo caso, si pone domande: «cosa fare per cercare di migliorare questo ambiente (la scuola) che al momento rappresenta la nostra famiglia e il luogo deputato per la nostra costruzione e formazione non solo culturale? Avere una scuola, un’unica sede, un edificio che non ti cada di sopra da un momento all’altro dovrebbe essere il primo gradino per garantire una cultura», riflette Enrica. E più avanti aggiunge: «Oggi sentiamo dire da tutti che la società va male. Ma alla fine chi è la società? La società siamo noi tutti, a cominciare dai più grandi, che si lamentano della situazione odierna e non fanno nulla per cambiarla. Ma visto che ancora noi siamo solo dei giovani e ingenui ragazzi, lottiamo in nome di quegli ideali che consideriamo indispensabili. E se non ci volete ascoltare noi gridiamo: rispettateci, rispettate la nostra cultura, la nostra formazione, dato che noi saremo il futuro della società. Parliamo noi che – come dite voi – non possiamo capire le cose che spettano ai grandi. Vogliamo smentirvi perché non solo noi capiamo, ma cerchiamo anche un modo per renderle migliori». Questo, il messaggio lanciato oggi dagli studenti del liceo “Valli”.

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