Influenza A. Avviata al “Cutroni Zodda” la formazione del personale sanitario. 7 i casi registrati nel presidio ospedaliero di Barcellona, ma nessuna complicazione particolare.

Influenza A. Avviata al “Cutroni Zodda” la formazione del personale sanitario. 7 i casi registrati nel presidio ospedaliero di Barcellona, ma nessuna complicazione particolare.

Influenza A. Avviata al “Cutroni Zodda” la formazione del personale sanitario. 7 i casi registrati nel presidio ospedaliero di Barcellona, ma nessuna complicazione particolare.

venerdì 09 Ottobre 2009 - 15:05

Il direttore dell’unità di Malattie Infettive Salvatore Bruno: «Niente allarmismi. Si guarisce anche a casa. Il ricovero solo in casi a rischio o di eventuali complicazioni»

Tenere alta la guardia ma evitare gli allarmismi. Il virus H1N1v è già tra noi, ma non è più letale dell’influenza stagionale. Trattandosi però di una pandemia i casi di contagio e i decessi potrebbero essere in proporzione più numerosi. Sono riflessioni emerse questa mattina al “Cutroni Zodda” nel corso del primo incontro formativo per il personale ospedaliero previsto dal piano aziendale pandemico per la prevenzione e la gestione dell’influenza suina.

«Sono sette i casi registrati finora all’ospedale di Barcellona – ci ha detto il direttore sanitario Domenico Sindoni – ma tutti si sono risolti senza complicazioni nel giro di 4-5 giorni. Non sempre è stato necessario il ricovero e il ricorso ad antivirali. I casi più lievi sono stati trattati con farmaci sintomatici, come la comune influenza stagionale». Con l’espandersi della pandemia, i casi sono destinati ad aumentare. A quel punto sarà inutile procedere con gli accertamenti tramite tampone nasofaringeo. «Il tampone verrà usato solo nelle situazioni a rischio – spiega il dott. Salvatore Bruno, che dirige l’unità di Malattie Infettive – mentre sarà fondamentale il monitoraggio dell’evoluzione clinica dell’influenza e l’intervento farmacologico mirato a seconda delle esigenze». Da evitare l’affollamento degli ospedali, anche perché nella maggior parte dei casi l’influenza può essere curata a casa sotto il controllo del medico di famiglia, cui spetterà a breve anche la delicata gestione delle dosi di vaccino, disponibili a breve anche in Sicilia. I pericoli principali legati all’influenza A sono le complicazioni respiratorie: polmonite interstiziale atipica e sindrome da distress respiratorio. «In questi casi occorre la massima attenzione da parte del medico» ha avvertito Bruno. Confermato il dato sulle fasce di popolazione più colpite: si tratta dei giovani tra i 10 e i 29 anni. I casi segnalati in Italia al 30 settembre erano 10.018 con tre decessi, mentre in tutto il mondo i casi erano 342.298 con 4.108 decessi. La percentuale di decessi in Europa è dello 0,13%, «più o meno quanto una qualsiasi influenza stagionale».

Il progetto formativo avviato stamattina, coordinato dall’U.O. formazione dell’azienda, diretta dalla dott. Antonina Santisi, mira a raggiungere tutto il personale sanitario potenzialmente coinvolto nella prevenzione e gestione della pandemia, come previsto dai piani nazionale e regionale.

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