Il Tar accoglie del tutto le ragioni dell'associazione e condanna l'assessorato: l'area va sgomberata e Nautilus può operare nel borgo marinaro
Dopo il primo via libera del Tar che lo scorso novembre aveva prorogato la concessione per il ricovero delle barche nella spiaggia di Torre Faro all’associazione Nautilus, ora lo stesso Tribunale amministrativo regionale ha dato ragione anche nel merito alla sigla e posto un importante punto fermo: la concessione deve durare sei anni. Un passo importante per la sigla degli amanti del mare e del borgo marinaro messinese, che ora possono pensare a programmare le attività.
Il Tar ha accolto quindi del tutto il ricorso presentato dall’avvocato Gaetano Mercadante, ritenendo fondato il motivo principale e annullando quindi la scadenza del 31 dicembre 2024, stabilendo che la concessione debba avere durata di sei anni. Il Tribunale amministrativo di Catania (presidente Aurora Lento) ha infine ha condannato l’Amministrazione a garantire l’immissione in possesso da parte della associazione presieduta da Antonio Bagnato.

“Finalmente è stato ottenuto un punto fermo nella confusa situazione giuridica delle concessioni demaniali marittime, anche perché mancano quasi totalmente i precedenti, posto che il TAR si è finora occupato quasi esclusivamente delle concessioni che erano già in corso ed in scadenza. Quella della Nautilus, invece, è una concessione nuova”, commenta il legale.
A questo punto, la Nautilus potrà chiedere all’Amministrazione di attivarsi per porre in esecuzione sia la concessione che ormai la sentenza, provvedendo allo sgombero dell’area. “Si spera che, per ottenere questo, non occorra rivolgersi nuovamente al Giudice per ottenere l’esecuzione”, conclude la Nautilus.
L’associazione aveva chiesto la concessione demaniale nell’aprile del 2022. Soltanto il 26 luglio 2024 l’assessorato regionale ha rilasciato la concessione, con scadenza al 31 dicembre 2024, notificando il decreto senza far sgomberare l’area in concessione, che di fatto la Nautilus non aveva potuto adoperare.
Da qui il ricorso al Tar, che già in via cautelare, con ordinanza del novembre scorso, aveva concesso la sospensiva posticipando la scadenza. Con la sentenza nel merito il TAR ha ora accolto definitivamente il ricorso.

Questo vorrà dire che quest’anno sulla spiaggia invece dei bagnanti troveremo le barche dei pescatori? Se così fosse è una vera follia. Le barche dei pescatori devono essere ricoverate in appositi hungher dove , a pagamento, potranno usufruire di tutti i servizi necessari alla pesca senza entrare in conflitto con i bagnanti. Questo scenario mi sembra più civile e compatibile.