Natale amaro per l'Azzurra Patti

Natale amaro per l’Azzurra Patti

Natale amaro per l’Azzurra Patti

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giovedì 27 Dicembre 2012 - 17:37

Ultima partita di fine anno con sconfitta subita dalla Lazur Catania

Natale amaro per l’Azzurra Basket Patti che nell’ultima gara prima della pausa di fine anno è stata sconfitta a Catania dalla Lazur. Per il team del presidente Sandro Bonanno non brucia tanto aver dovuto lasciare i due punti in terra etnea contro una squadra che non ha meritato sul campo la vittoria, bensì a pesare è lo spettacolo offerto dalla coppia arbitrale composta da Antonio Esposito e Alessandro Lorefice. I due fischietti hanno dimostrato di non essere all’altezza della categoria, in linea con una classe arbitrale deficitaria ed una Federazione che non corre ai ripari per non continuare a falsare l’andamento del campionato. Quanto accaduto sabato 22 dicembre a Catania nell’incontro tra la Lazur e l’Azzurra Basket Patti segna la morte della pallacanestro, la mortificazione di una società che fa sacrifici enormi per continuare a coltivare una passione e l’umiliazione della passio ne per chi la palla a spicchi ce l’ha nel cuore. I due fischietti hanno diretto la gara a senso unico, adottando, in maniera evidente, due pesi e due misure e mostrando un atteggiamento indisponente a tratti punitorio e pregiudizievole. Un esempio evidente di un arbitraggio al limite dello scandaloso è dato da alcuni episodi che hanno dell’assurdo e dai toni utilizzati nel comunicare con giocatrici e dirigenti durante la partita. L’equità della coppia arbitrale è apparsa subito venir meno nei primi minuti di gioco se si pensa che in poco meno di cinque minuti all’Azzurra Basket Patti erano stati fischiati ben 5 falli, mentre per segnare il primo a referto per la Lazur sono dovuti trascorrere sette minuti e trenta secondi di gioco e numerose proteste da parte della panchina ospite. Sfiorano l’assurdo anche i tre falli tecnici fischiati alla squadra di coach Giovanni Cafarelli che, nell’andamento della gara, hanno assunto il sap ore di una “punizione”. Il primo è stato a carico di Samantha Derkaoui. La giocatrice pattese ha subito una gomitata da un’avversaria e per tutta risposta i due arbitri le hanno fischiato un fallo tecnico tirato fuori dal cilindro delle follie. Ancora peggiore è stata la punizione inflitta a Mariana Kramer con un doppio tecnico in meno di trenta secondi, a gioco fermo, che ha il sapore della beffa e dell’intimidazione. La giocatrice argentina, così, nel terzo quarto, è stata costretta ad uscire dal campo, gravata di cinque falli. L’azione incomprensibile della coppia arbitrale ha così lasciato il via libera alla Lazur che, senza fatica, ha potuto controllare la partita. Le ragazze dell’Azzurra, però, non si sono arrese subito ed hanno provato a rientrare in gara e portarsi a casa la vittoria, ma non gli è stato permesso. E il merito non è sicuramente del team etneo.
Quanto accaduto a Catania sabato 22 dicembre segna la morte della pallacanestro. La Federazione dovrebbe vigilare in maniera più attenta e continua al fine di non rovinare uno sport bellissimo e far scemare la passione che giocatrici, dirigenti e tifosi mettono in campo. Creare una classe arbitrale capace, puntuale e non arrogante dovrebbe essere il proposito della Federazione per il 2013. Altrimenti sarebbe il caso di chiudere il circo per non continuare a mortificare gli sforzi e l’impegno di chi quotidianamente ci mette tempo, cuore e risorse.

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