Da papabile assessore ad esperto dimissionario: Luciano Marabello “rompe” con la giunta Accorinti

Da papabile assessore ad esperto dimissionario: Luciano Marabello “rompe” con la giunta Accorinti

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Da papabile assessore ad esperto dimissionario: Luciano Marabello “rompe” con la giunta Accorinti

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giovedì 09 Luglio 2015 - 08:51

L’archiettto spiega le sue motivazioni in una lunga lettera, alla quale allega il ”diario” delle azioni compiute nel corso della sua collaborazione con l’amministrazione. Marabello non è il primo consulente che va via

Dopo Angela Rizzo e Clelia Marano, c’è un altro esperto a titolo gratuito che lascia l’incarico. Si tratta dell’architetto Luciano Marabello, consulente per gli spazi urbani e per i beni comuni per l’innovazione della città. Anche lui come Rizzo, esperta ai servizi sociali, e Marano , mediatrice culurale e in prima linea nella questione migranti ,interrompe la collaborazione con la giunta Accorinti perché sente che sono svanite quella sintonia ed unità di intenti che ne stavano alla base.

Marabello, che dopo le dimissioni di Filippo Cucinotta era stato indicato tra i papabili assessori – sponsorizzato soprattutto dal Movimento "Cambiamo Messina dal Basso" – ha deciso di speigare le sue motivazioni in una lunga lettera, che vi proponiamo di seguito. In basso il “diario” dell'attività dell'ormai ex esperto.

LA LETTERA DI MARABELLO

«La mia consulenza finisce perché ritengo che nei rapporti di supporto tecnico, dati per l’attuazione concreta di progetti politici, la consulenza debba trovare risposta nella traduzione politica e anche coraggio di rilancio pur nella coerenza amministrativa o nei limiti di azione.

E’ una decisione non facile, che è stata presa dopo averci provato fino in fondo e avendo accordato con pazienza alla Giunta Municipale, tempi e modi di attuazione e presa d’atto dei documenti e delle numerose proposte del Laboratorio e iscrivendo tali proposte in una strategia pragmatica e coerente dei beni comuni, questo però nelle decisioni di governo non è ancora accaduto e non sembra ancora un tema prioritario. Quando un progetto politico non cavalca e ridimensiona nei fatti i suoi temi identitari e programmatici a evocazione, condanna questi temi alla marginalità anche in rapporto alle esperienze e velocità delle altre città che lavorano connotandosi su quegli stessi temi.

I quattordici mesi trascorsi, consegnano nelle mani del Sindaco e della Giunta un lavoro documentato, fatto di azioni concrete e di materiali operativi, di proposte, di costruzioni condivise di regolamenti e di proposte di delibere, tutti i materiali sono presenti in modo trasparente sul sito del Laboratorio per i Beni Comuni e linkato all’Home Page del Comune di Messina. www.benicomuni.me

Il 7 luglio sono stato convocato dalla Giunta insieme a tutto il gruppo di coordinamento del Laboratorio, ho ribadito le ragioni della mia scelta, chiedendo al Sindaco e agli assessori che mostrino nei fatti la centralità e la trasversalità dei temi dei Beni Comuni nel programma di governo e diano l’agibilità politica e pragmatica al Laboratorio in quanto istituzione. Il gruppo di Lavoro che aveva stilato e inviato alla Giunta un memorandum con tempi e priorità dei provvedimenti da adottare, ha ricevuto assicurazioni di risposte positive seppure scaglionate nei prossimi mesi, nell’attesa di risposte concrete e coordinate della Giunta il gruppo di lavoro del Laboratorio ha deciso di sospendere le attività fino all’attuazione degli atti richiesti. La G.M. ha a disposizione ed esitati dal Laboratorio, materiali, bozze di regolamenti pronti (proposta di Regolamento per il bilancio partecipativo, proposta di Regolamento per l’uso condiviso dei beni comuni e la sussidiarietà) che hanno fatto già i passaggi partecipativi e possono essere assunti dalla Giunta e proposti al Consiglio Comunale, ha una Delibera d’indirizzo (n.184 24-3-15) per fare operare i dipartimenti in tema di bandi per l’uso la concessione di beni e spazi comunali. Ha anche una Delibera (n.172 18/3/14) per costruire protocolli e relazioni con le altre città sui temi dei beni comuni; ha gli esiti di consultazione sul regolamento per orti urbani e periurbani, ha gli esiti dei tavoli e delle consultazione sul riordino delle partecipate e dei servizi pubblici di Messina e grazie alla trasparenza e all’impegno con cui abbiamo mantenuto vivo il sito, possiede i report di tutti i Forum dei cittadini e abitanti, di tutti i contatti e le occasione di socialità, di tutte le azioni intraprese dentro la città nel corso di questo anno e due mesi.

Malgrado io abbia rimesso il mandato, i temi legati ai beni comuni e agli spazi urbani per l’innovazione della città e il Laboratorio cittadino, luogo capace di mescolare partecipazione cittadina, competenze e traduzione amministrativa, restano tutti in piedi e attuali, forse con delle necessarie revisioni nel rapporto con la macchina comunale, ma da rilanciare sia sul terreno delle idee che su quello delle prassi di cittadinanza attiva e di innovazione sociale. Le città in tempi di crisi e di scarsezza di risorse hanno proprio dinanzi al loro futuro tutti i temi del riuso dei beni, del protagonismo dei cittadini, della riattivazione sociale ed economica attraverso il capitale sociale dello spazio e dei beni comuni; un futuro dentro quel progetto innovativo che sta aggregando molti comuni italiani sui temi dell’Amministrazione Condivisa. Temi e valori iscritti in una strategia complessiva che possa collegare le politiche delle città e le innovazioni nel rapporto con i cittadini.

Il futuro contiene inoltre questi temi perché sono i temi principali che orientano le misure di Programmazione europea di coesione e inclusione sociale e quelle d’innovazione sociale; le Smart city non sono solo fatte di vie tecnologiche o di strabilianti App ma sono quelle città che esplorano, mostrano e rafforzano la loro intelligenza e creatività rispetto alla crisi. La mia consulenza per scelta finisce, la palla passa alla Giunta, mentre i temi di fondo restano e per me cambia solo il punto di vista e di posizione per poterci ragionare e lavorare».

4 commenti

  1. Un altro fedele che abbandona la zattera.
    George

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  2. Un altro fedele che abbandona la zattera.
    George

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  3. Hardfreelance 9 Luglio 2015 23:05

    Tradotto: non lo hanno neanche preso in considerazione perchè è portato da Cmdb e non da “quellidiprima” che continuano ad amministrare usando un “governo fantoccio”!

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  4. Hardfreelance 9 Luglio 2015 23:05

    Tradotto: non lo hanno neanche preso in considerazione perchè è portato da Cmdb e non da “quellidiprima” che continuano ad amministrare usando un “governo fantoccio”!

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