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Bilanci, arriva la boccata d’ossigeno per 19 comuni del messinese: 15,5 mln di euro

Arrivano 15,5 milioni di euro per 19 comuni della provincia di Messina messi in difficoltà dalla recente sentenza della Corte Costituzionale che ha ristretto i criteri dei fondi di anticipazione liquidità. Con un emendamento al Dl Sostegni sono stati ripartiti 660 milioni di euro per consentire agli enti locali in difficoltà di chiudere i bilanci di previsione, malgrado la recente stretta sul ripiano delle anticipazioni.

Ecco la ripartizione delle risorse per i comuni della provincia di Messina.

Capo d’Orlando: € 2.444.407,00

Barcellona Pozzo di Gotto: € 1.521.018,00

Caprileone: € 819.495,00

Castelmola : € 576.431,00

Torrenova: € 529.222,00

Gioiosa Marea: € 505.168,00

Terme di Vigliatore: € 339.107,00

Tortorici € 283.212,00

Piraino: € 279.181,00

Acquedolci: € 272.025,00

Tripi: € 198.536,00

Galati Mamertino: € 144.331,00

Naso: € 117.300,00

Mirto: € 69.333,00

Malvagna: € 54.586,00

Limina: € 53.363,00

Savoca: € 47.317,00

Casalvecchio Siculo: € 38.692,00

Frazzanò: € 34.952,00

Pietro Navarra

Sono molto contento di avere sostenuto, con la mia firma, e difeso con il lavoro parlamentare e l’interlocuzione con il Governo, l’emendamento presentato da tutti i parlamentari del Partito Democratico in Commissione Bilancio. Un emendamento che ha permesso di risolvere le gravi criticità legate all’applicazione della sentenza della Corte Costituzionale che ha cancellato la possibilità per i comuni di restituire in 30 anni le anticipazioni di liquidità concesse per pagare i debiti commerciali.”, commenta il deputato messinese del Pd Pietro Navarra.

“Come ho affermato nella dichiarazione di voto al DL Sostegni bis del gruppo del PD alla Camera dei Deputati che ho svolto in aula qualche giorno fa, sono profondamente soddisfatto per questo risultato che evita a oltre 300 comuni in tutta Italia di deliberare lo stato di dissesto finanziario, assicurando loro il massimo di continuità nell’azione amministrativa ed evitando l’interruzione nell’erogazione dei servizi essenziali resi ai cittadini”, conclude l’esponente Democratico alla Camera.