Ci sono tanti nomi noti del taorminese nella retata Pitagora delle Fiamme Gialle contro i pusher che spacciavano durante la pandemia
MESSINA – Ci sono diverse vecchie conoscenze delle forze dell’Ordine tra i 16 arrestati per spaccio di droga, dopo il blitz della Guardia di Finanza battezzato Pitagora tra il messinese e il catanese. Ed è un altro nome noto, quello di Carmelo Porto, ad aver confermato agli investigatori come si muove il commercio della droga a Giardini Naxos e dintorni, all’ombra dei clan Laudani e Cinturino. Proprio Porto, prima di passare alla collaborazione con la giustizia, era il garante degli interessi del clan della provincia di Catania nell’area jonica del messinese, occupandosi sia della droga che delle estorsioni a tappeto, soprattutto tra Calatabiano e Taormina.
Vanno in carcere: Maurizio Cipolla, Giuseppe Ragusa e Stefano Panarello di Taormina; Giuseppe Ferro, Roberto Spina, Alessandro Maccarone, Carmelo Pelleriti di Giardini Naxos; Anna Franco di Gaggi, Settimo Manera di Tortorici, Alessandro Marino di Catania, il marocchino Dahab Menzouli; Cristian Santapaola di Tremestieri Etneo, Sebastiano Torrisi di Aci Sant’Antonio, Giuseppe Borzì di Tremestieri Etneo, Rosario Costanzo di Calatabiano, Lucio Giovanni Faro di Viagrande.

