Blitz Dia a Caltanissetta: nuovi guai per Franco Scirocco. Gli altri messinesi

Blitz Dia a Caltanissetta: nuovi guai per Franco Scirocco. Gli altri messinesi

Alessandra Serio

Blitz Dia a Caltanissetta: nuovi guai per Franco Scirocco. Gli altri messinesi

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mercoledì 24 Giugno 2020 - 10:28

Tutti i nomi dei messinesi coinvolti e i lavori nell'area dello Stretto al centro dell'inchiesta della Dia di Caltanissetta. Ai domiciliari Scirocco

C’è più di un imprenditore del messinese nell’inchiesta della Dia sui lavori di ampliamento del Tribunale di Caltanissetta, sfociata oggi nel sequestro di 3 imprese e misure cautelari per nove persone. Tra questi, è andato agli arresti domiciliari Francesco Scirocco, originario di Gioiosa Marea, arrestato e condannato dopo il primo blitz antimafia Gotha.

Il divieto di esercitare attività di impresa è stato invece notificato al 55enne Gianpiero Falco, noto imprenditore di Napoli, al messinese di 51 anni Carlo Giunta, al 46enne Michele Iraci Cappuccinello ed il fratello 45enne Giacomo, entrambi imprenditori originari della provincia di Messina ma da tempo residenti a Caltanissetta, al 47enne di San Cataldo Aldo Domenico La Marca; al 53enne di Catania Angelo Romano.


Il provvedimento del GIP ha previsto anche il sequestro, per un valore complessivo stimato in oltre 1 milione e mezzo di euro, delle quote sociali e dell’intero patrimonio del consorzio stabile “Virgilio”, con sede legale a Napoli e che per un periodo ha avuto sportello a Messina in via Lenzi, nonché delle società “Cantieri Generali s.r.l.”, con sede a Caltanissetta, e “Polime s.r.l.”, di Messina, poiché ritenute strumentali alla commissione del reato di reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.

L’indagine ha preso le mosse dall’analisi di alcuni fatti di rilevanza penale riguardanti il consorzio stabile “CO.RO.IM.”, all’epoca presieduto da Angelo Romano, che si era aggiudicato commesse pubbliche di notevole importanza, tra cui l’ampliamento del Palazzo di Giustizia di Caltanissetta, la manutenzione ordinaria e straordinaria del Policlinico Universitario di Messina e l’ampliamento dell’area di servizio autostradale milanese di Zenone est:

A insospettire gli investigatori sono stati i fallimenti a catena di alcune società nissene componenti il consorzio, in particolare la “Impreter s.r.l.” e la “G.M.I. s.r.l.”, riconducibili ai fratelli Iraci Cappuccinello, dalle cui casse una parte del patrimonio passava alla Cantieri Generali, anch’essa facente capo ai fratelli Iraci. Quindi il fallimento dello stesso Consorzio stabile “CO.RO.IM.”, che ha ceduto il ramo d’azienda attivo al Consorzio Virgilio, già con sede a Catania, all’epoca presieduto dall’imprenditore campano Gianpiero Falco. Per gli uomini della Dia quella cessione era un’operazione distrattiva per sottrarsi ai creditori.

Quando i primi ritardi bloccarono i lavori al palagiustizia di Caltanissetta, Falco lamentò i problemi causati dai una maxi cartella di Equitalia.

I messinesi Scirocco e Giunta sono indagati, per il reimpiego dei capitali di provenienza illecita nel consorzio Virgilio. Giunta dal febbraio 2015 era Consigliere del consorzio eamministratore unico della società cooperativa Eco Ambiente, socio di maggioranza del Virgilio, Aldo Domenico La Marca – dal settembre 2012 direttore tecnico del consorzio e dal febbraio 2015 al marzo 2016 consigliere, nonché altri soggetti non raggiunti dalle misure disposte dal GIP.

Nel 2016 la DIA di Caltanissetta ha inviato all’ANAC un articolato rapporto sfociato i un provvedimento interdittivo di sospensione all’esercizio dell’attività di attestazione (S.O.A.), nei confronti dell’ente “Pegaso Organismo di attestazione S.p.a.” con sede a Napoli.

Un commento

  1. Con questo tipo di “imprese” la Sicilia non potrà mai sviluppare un sistema produttivo che generi occupazione e benessere.

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