Furnari, ancora percolato nel torrente Mazzarrà. Ma la Regione è immobile

Furnari, ancora percolato nel torrente Mazzarrà. Ma la Regione è immobile

Redazione Tirreno

Furnari, ancora percolato nel torrente Mazzarrà. Ma la Regione è immobile

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giovedì 06 Aprile 2017 - 07:53

La discarica di Tirrenoambiente è ormai abbandonata a se stessa, e i liquami finiscono nel greto del torrente, per poi scendere verso la cittadina. Una situazione accertata dall'Arpa, e sempre più pericolosa. Ma le istituzioni non fanno nulla, e gli sversamenti continuano a minare l'ambiente

A pochi giorni di distanza dall’ennesima denuncia, il sindaco di Furnari Mario Foti si è recato sul greto del torrente Mazzarrà, per documentare lo sversamento di percolato della vicina discarica di Tirrenoambiente. Al fine di verificare l’esistenza di sostanze pericolose, il sopralluogo è stato effettuato insieme ad alcuni tecnici.

“In data odierna ARPA Messina ha confermato che si è realmente verificato lo sversamento del percolato nel greto del torrente” – ha dichiarato il primo cittadino – “questo grave evento comprova che, malgrado gli allarmi lanciati, nessuna autorità ha preso provvedimenti per evitare un potenziale disastro ambientale, soprattutto ai danni della comunità furnarese”.

Dalla comparazione della documentazione fotografica in possesso del sindaco emerge che gli scarichi abusivi accertati due anni orsono sono stati recentemente coperti e mascherati, probabilmente per nascondere le tracce. “Poiché nella fattispecie ricorrono ipotesi delittuose nonché illeciti amministrativi, chiediamo ancora una volta azioni penali, civili e disciplinari nei confronti di tutti coloro che, individualmente o in concorso tra loro, abbiano permesso che questo sconcertante episodio criminale potesse compiersi, nonostante le denunce”.

Foti chiede l’intervento immediato delle autorità e il commissariamento di Tirrenoambiente: “I fatti sono analoghi alla vicenda relativa alla discarica di Pietramelina, cui le autorità di Perugia hanno applicato misure cautelari ed il commissariamento giudiziale della società che gestiva l’invaso (GESENU spa, peraltro socia di TirrenoAmbiente), le cui azioni sono state sequestrate. Ciò è avvenuto dopo l’arresto del direttore tecnico ed il sequestro anche dei beni personali degli autori del danno”.

A sostegno di Foti interviene anche il M5s, che annuncia un’interrogazione al presidente Crocetta: “Vogliamo sapere quali interventi metterà in campo la Regione” – hanno dichiarato D’Uva, Villarosa e Zafarana – “fino ad oggi, la risposta delle Istituzioni a questa grave emergenza è sempre stata quella della mancanza di soldi, con un rimpallo senza fine di responsabilità. Ma com’è possibile che, per la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente, non si riescano a trovare neanche 100 mila euro?”.

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