Bonus Sicilia, Cub: microimprese di Messina escluse a causa di De Luca?

Bonus Sicilia, Cub: microimprese di Messina escluse a causa di De Luca?

Arianna Mantineo

Bonus Sicilia, Cub: microimprese di Messina escluse a causa di De Luca?

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giovedì 12 Novembre 2020 - 07:35

Durante il lockdown il sindaco impose una serie di chiusure non previste dalla Regione nè dal Dpcm. E adesso non avranno diritto al contributo

Il bonus Sicilia, un’erogazione a fondo perduto che la Regione ha destinato alle imprese che costrette alla chiusura durante il lockdown di marzo-aprile, ha individuato come destinatari “le microimprese artigiane, commerciali, industriali e di servizi che hanno avuto l’attività economica sospesa ai sensi dei D.P.C.M. 11 Marzo 2020 e 22 Marzo 2020 e delle Ordinanze del Presidente della Regione Siciliana emanate nell’ambito dell’emergenza COVID-19”. Dunque, sembrerebbero escluse dal bonus le microimprese messinesi chiuse a seguito delle ordinanze sindacali secondo quanto denuncia in una nota CUB (osservatorio urbano Messina).

Le chiusure di De Luca

. In particolare il Cub ricorda che durante i mesi del lockdown il sindaco De Luca dispose con ordinanza sindacale una serie di chiusure a microimprese che però per il Dpcm e per la Regione potevano stare aperte. Ne consegue che queste imprese messinesi, costrette a chiudere e quindi a patire danni, rischiano di non rientrare tra quelle che possono accedere al bonus imprese Sicilia.

Tra queste rientrano: – commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, attrezzature le telecomunicazioni, elettronica di consumo, -commercio al dettaglio di apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni, -commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico, -commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione, -commercio al dettaglio di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale, -commercio al dettaglio di piccoli animali domestici, -commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia, -commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini. La domanda adesso è: chi ripagherà le microimprese costrette a rimanere chiuse data l’ordinanza sindacale?

2 commenti

  1. E bravo lo Zampognaro!

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  2. …. ecco un altro danno che la cittadinanza è costretta a subire per la voglia di protagonismo del sindaco sceriffo. Quanto ancora ci dovrò costare questa perpetua campagna elettorale per le prossime regionali???

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