Tappa messinese della carovana antimafia in handbike

Tappa messinese della carovana antimafia in handbike

Eleonora Corace

Tappa messinese della carovana antimafia in handbike

martedì 17 Luglio 2012 - 00:23

Sei atleti della Polisportiva disabili Valcamonica di Brescia hanno attraversato l'Italia, per arrivare a Palermo, in Via D'Amelio il 19 luglio, nel ventennale dell'assassinio del giudice Paolo Borsellino. L'iniziativa è stata coordinata dall'associazione Libera e ha visto nella sua tappa messinese l'arrivo alla Rada San Francesco alle ore 16 e il traguardo a Milazzo alle 19,30.

Sette regioni per quattordici tappe. Dopo il corridoio Berlino –Palermo che tanto ha fatto discutere. Arriva quello da Brescia a Palermo. Sul quale nessuno potrebbe avere nulla da ridire, poiché unisce la penisola all’insegna della legalità e della parità tra i cittadini. È la carovana antimafia in handbike, che dalla Lombardia raggiungerà Palermo il 19 luglio, per commemorare l’anniversario dell’assassinio di Paolo Borsellino e degli uomini della scorta. Una pedalata di 1.850 km su una particolare bicicletta a tre ruote che si pedala con le braccia – l’handbike appunto – che ha avuto inizio il 6 luglio e che vede protagonisti sei atleti della Polisportiva disabili Valcamonica. Si è svolta la tappa messinese di questa impresa. Sono sbarcati da questa parte dello Stretto verso le 13, dopo la meritata pausa pranzo e con l’arrivo della Polizia che si è offerta di scortare la manifestazione, alle 16,gli atleti si sono rimessi in viaggio, attraversando la riviera nord fino al lido Horcynus Orca. Qui hanno incontrato una ragazza rappresentante dell’associazione Libera, che ha illustrato le attività della Cooperativa Placida Rizzotto. Ad accogliere la carovana antimafia, alla Rada San Francesco di fronte l’imbarco delle Caronti, diverse associazioni simbolo della resistenza e della lotta alla criminalità organizzata: Libera, Addiopizzo, Fondazione Padre Puglisi e un gruppetto di ciclisti messinesi, capitanati dal professore del nostro Ateneo, Eugenio Guglielmino, che hanno accompagnato gli atleti settentrionali durante la tappa messinese. Tappa finale della giornata è stata Milazzo. Poi attraverso Pollina e Aspra, raggiungeranno il traguardo proprio il 19 luglio nel capoluogo, in Via D’Amelio. A Milazzo gli atleti sono arrivati intorno alle 19,30. È saltata per motivi organizzativi la tappa prevista alla piazza di Villafranca intitolata a Graziella Campagna, cosa che ha rammaricato molto i protagonisti dell’iniziativa, che si dichiarano estremamente affezionati alla memoria della ragazza assassinata dalla mafia a soli diciassette anni, tanto che il primo striscione che hanno realizzato era dedicato proprio a lei. Ad accogliere i “carovanieri” a Milazzo, oltre il sindaco e le autorità cittadine, i membri dell’Associazione Rita Atria, la giovane donna testimone di giustizia che collaborò con Paolo Borsellino. Una donna diventata simbolo della lotta alla mafia e alla cultura dell’omertà che dopo la morte del giudice, però, perdendo ogni speranza, il 26 luglio del 1992, si tolse la vita. L’avvocato Nino La Rosa, dell’associazione Rita Atria, ha salutato gli ospiti settentrionali sottolineandone “l’impressionante forza d’animo”. L’intera iniziativa, per Nino La Rosa, è un “messaggio d’amore. Soprattutto in un momento storico dove c’è ancora qualche cretino che parla di nord e sud, come se l’Italia non fosse una”. Una ed indivisibile, è ciò che sancisce la costituzione. Al riguardo è chiaro e categorico Mirco Bressanelli, l’ingegnere ideatore del “tour antimafia”. A chi gli domanda come mai gente del nord si è fatta coinvolgere a tal punto da tragedie che riguardano principalmente la storia del meridione, Mirco risponde: “Non ha senso dire noi al nord, voi a sud. L’Italia è una sola”. L’ingegnere pluricampione di handbike, ha ricordato, in seguito, che l’idea dell’iniziativa è nata circa un anno fa. Messa in pratica anche grazie al supporto dell’associazione Libera, ha regalato agli atleti e al loro team tante esperienze indimenticabili. Da piazza della Loggia a Bologna ai terremotati dell’Emilia. E poi la Campania, la Calabria e infine la Sicilia, che hanno spalancato le porte del Mediterraneo con tutte le sue bellezze e i suoi disagi, non ultimi quelli climatici. “Il caldo ci ha perseguitato dall’Appennino in giù” – sorride al ricordo Mirco – “Noi di certo non siamo abituati alle vostre temperature, ma in fondo alla Calabria abbiamo trovato un po’ d’aria e questo ci ha dato un po’ di sollievo”. Mirco Bressanelli insieme a Mauro Bernardi, il primo maestro di sci per disabili, ad Emanuele Bersini, ipovedente che corre su un tandem guidato da Giuseppe Falconi, Mario Gatelli vicecampione in carica di tennis in carrozzina e 2 volte paralimpico, Alessandro Scavinoni,il primo italiano disabile a partecipare alla Maratona di New York e Giordano Tomasoni, assessore allo sport del suo Comune e vicecampione italiano di sci di fondo, sono protagonisti di un’impresa unica, che può definirsi addirittura epica. Unendo l’intera penisola nel ricordo, sempre doloroso, delle donne e degli uomini uccisi dalla mafia, hanno lanciato un messaggio forte per la legalità dandogli carne e sangue con la loro volontà incrollabile e la loro resistenza invidiabile. Come racconta Mirco, in Emilia qualcuno gli ha paragonati ai partigiani, proprio per il coraggio di reagire. Reagire alle difficoltà della vita e alle ingiustizie sociali è tutt’uno. Questi sei atleti, questi connazionali, insegnano che con tanta buona volontà tutto diventa realmente possibile.

Un commento

  1. Un plauso all’avvocato Nino La Rosa di Villafranca Tirrena che è stato presente alla manifestazione omaggiando di profonde parole i concorrenti all’iniziativa di sensibilizzazione. Gli amministratori dei vari comuni della fascia tirrenica erano troppo impegnati nel poter accogliere, magari con un rinfresco, i partecipanti i quali sono stati accompagnati da un applauso ed un semplice saluto da chi sapeva di questo loro passaggio da Rometta. Lo spirito reattivo che dimostrano queste persone è di notevole spessore e di profonda riflessione verso tutti.

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